6° DUATHLON SPRINT CITTA' DI ISSO 01/11/2015
Mai domo il Delfino Michele che, negli ultimi scampoli di stagione ed approfittando di una stupenda giornata di sole, non si fa scappare l'occasione di partecipare al duathlon sprint di Isso, città non proprio dietro l'angolo. Soddisfatto per la prestazione...
NEW YORK MARATHON 01/11/2015
Sabrina e Gianluca i nostri Delfini presenti all'evento sportivo più famoso al mondo, la maratona di New York!
LIGNANO TRIATHLON 11/10/2015
FINALE DI STAGIONE CON IL BOTTO!!!
Ottobre, il meteo cambia e le giornate si accorciano, il fisico inizia a manifestare i segni di stanchezza da una stagione agonistica lunghissima... Lignano Sabbiadoro è una delle ultime date in calendario FiTri e, vuoi perché mi ha sempre portato fortuna, vuoi perché lì ho il sostegno di mia sorella che vive proprio da quelle parti, decido di tentare l'ultima carta. Mi iscrivo allo sprint in quanto reduce da una buona prestazione su quella distanza ai campionati italiani di Riccione. Mi viene assegnato il pettorale 305 che corrisponde al 5to punteggio Rank tra i partecipanti; capisco subito che mi gioco una grande gara ed in palio ci potrebbero essere preziosi punti per la prossima stagione. Batteria unica, partiamo in circa 160, mare con un po' d'onda, discreta corrente e acqua per i miei gusti fredda. Alla prima boa passo circa in 20ma posizione ma decido di non accelerare per riservare energie per gli ultimi 200mt quando cambio decisamente ritmo e inizio a guadagnare velocemente posizioni. Esco tra i primi 10, ma sfruttando una lunga transizione e una veloce T1 ne recupero altre 3 di posizioni. Esco dalla ZC insieme ad altri 3 atleti con i quali si instaura una proficua collaborazione che ci farà avvicinare ai fuggitivi i quali comunque usciranno dalla T2 30 secondi prima di noi. Inizia l'inseguimento ed uno ad uno riprendo i componenti del gruppo di testa fino a ritrovarmi in 2da posizione. Vedo il primo a 100 mt da me ma al giro di boa si accorge che mi sto avvicinando; raschia nel fondo del barile e trova quel po' di energia in più che gli faranno mantenere quei 30 secondi di vantaggio. Arrivo al traguardo quando ancora lui regge tra le mani alte il nastro della vittoria.... ma va bene così, dopotutto è un S3 circa 10 anni di differenza ed in uno sprint contano tanto.
Chiudo un 2015 ricco di soddisfazioni, frutto di grande impegno e dedizione. Tanti sacrifici, tanta fame (come direbbe l'amico BRUSTOLIN) per arrivare ad un peso corporeo competitivo, tanto allenamento per ambire a traguardi ambiziosi.
Un grazie alla squadra per la stima che continuamente manifesta nei miei confronti, un grazie alla MIA FAMIGLIA per un sostegno GLOBALE indispensabile per inserire questa mia incontenibile passione nella vita di tutti i giorni!
Michele B.
Ottobre, il meteo cambia e le giornate si accorciano, il fisico inizia a manifestare i segni di stanchezza da una stagione agonistica lunghissima... Lignano Sabbiadoro è una delle ultime date in calendario FiTri e, vuoi perché mi ha sempre portato fortuna, vuoi perché lì ho il sostegno di mia sorella che vive proprio da quelle parti, decido di tentare l'ultima carta. Mi iscrivo allo sprint in quanto reduce da una buona prestazione su quella distanza ai campionati italiani di Riccione. Mi viene assegnato il pettorale 305 che corrisponde al 5to punteggio Rank tra i partecipanti; capisco subito che mi gioco una grande gara ed in palio ci potrebbero essere preziosi punti per la prossima stagione. Batteria unica, partiamo in circa 160, mare con un po' d'onda, discreta corrente e acqua per i miei gusti fredda. Alla prima boa passo circa in 20ma posizione ma decido di non accelerare per riservare energie per gli ultimi 200mt quando cambio decisamente ritmo e inizio a guadagnare velocemente posizioni. Esco tra i primi 10, ma sfruttando una lunga transizione e una veloce T1 ne recupero altre 3 di posizioni. Esco dalla ZC insieme ad altri 3 atleti con i quali si instaura una proficua collaborazione che ci farà avvicinare ai fuggitivi i quali comunque usciranno dalla T2 30 secondi prima di noi. Inizia l'inseguimento ed uno ad uno riprendo i componenti del gruppo di testa fino a ritrovarmi in 2da posizione. Vedo il primo a 100 mt da me ma al giro di boa si accorge che mi sto avvicinando; raschia nel fondo del barile e trova quel po' di energia in più che gli faranno mantenere quei 30 secondi di vantaggio. Arrivo al traguardo quando ancora lui regge tra le mani alte il nastro della vittoria.... ma va bene così, dopotutto è un S3 circa 10 anni di differenza ed in uno sprint contano tanto.
Chiudo un 2015 ricco di soddisfazioni, frutto di grande impegno e dedizione. Tanti sacrifici, tanta fame (come direbbe l'amico BRUSTOLIN) per arrivare ad un peso corporeo competitivo, tanto allenamento per ambire a traguardi ambiziosi.
Un grazie alla squadra per la stima che continuamente manifesta nei miei confronti, un grazie alla MIA FAMIGLIA per un sostegno GLOBALE indispensabile per inserire questa mia incontenibile passione nella vita di tutti i giorni!
Michele B.
Classifica Triathlon Sprint
Classifica Olympic Triathlon
TRIATHLON SPRINT DI RICCIONE 03/10/2015
Secondo triathlon sprint per me! Inizia con un po' di tensione prima di partire in direzione Riccione. Una volta arrivato mi sento spaesato in mezzo a tutti questi triatleti da tutta Italia (eravamo più di 1000). Che sollievo quando incontro le facce di Alice, Nicola, Michele e Claudio con cui trascorro l'attesa della partenza incitando e guardando sfrecciare i pro come Fabian e il nostro super Tri Bellemo. Il vedere atleti che prima seguivo solo sui social, mi ha gasato non poco. Ora è il mio turno: pronti, partenza, via e inizio la mia gara che ha molti alti e bassi; il nuoto va più o meno nella norma, in bici invece soffro perché non trovo scie per me e le continue sirene dell'ambulanza con i molti atleti caduti a terra mi impauriscono un po’. Finalmente la corsa: qui è il momento dove devo riscattare la deludente bici, parto concentrato e grazie anche all’incoraggiamento di Bellemo e al tifo degli spettatori chiudo molto bene l'ultima frazione. Bellissime sensazioni in corsa sia per la velocità tenuta sia perché correre con così tanti atleti e spettatori è fantastico. La parte più emozionante però è stata quando ho battuto il cinque di tre ragazzini che sporgevano con le mani dalle transenne.
Che dire... primo anno finito con 2 sprint e 1 duathlon a squadre, super contento di aver iniziato a praticare questo sport e soprattutto di aver trovato una squadra unita come i Delfini.
Davide C.
Che dire... primo anno finito con 2 sprint e 1 duathlon a squadre, super contento di aver iniziato a praticare questo sport e soprattutto di aver trovato una squadra unita come i Delfini.
Davide C.
TRIATHLON OLIMPICO DI JESOLO 27/09/2015
ELBAMAN 27/09/2015
IRONMAN MALLORCA 26/09/2015
IRONMAN 70.3 PULA - CROATIA 20/09/2015
Emozioni, emozioni ed ancora emozioni! Ecco cosa regala una spedizione di questo genere condivisa con le persone più care e coi compagni di squadra. 3 giorni di full immersion nel nostro mondo per disputare una gara con la "G" maiuscola. Siamo tutti protagonisti, i mesi per i preparativi sono volati. Il casino in autobus in un clima di festa, il convivio al ristorante dell'albergo in un continuo prenderci in giro IRON...icamente. Il ritiro buste tecniche, chi in ricognizione sul track bike, chi in nuoto rilassante sulle splendide baie croate. Poi tutti assieme al check in nelle zone cambio il sabato, domani è il grande giorno... Si va nel blu cristallino mosso dalle bracciate della carica dei 1800, si scollina nei 90Km bike tutti controvento, si assaporano i 3,5 lap run della mezza maratona immersi dal calore della folla e dalle bellezze architettoniche millenarie di Pola con l'apoteosi della finish line nell'arena.
Tralascio la parte tecnica e i risultati finali, è troppo bello esserci. Mi permetto solo una critica alla sorpresa che ci siamo trovati al traguardo, ossia l'annullamento della frazione nuoto: errore o pecca organizzativa, ma in un 70.3 di caratura Ironman, blasone con tanto di marchio registrato, tal inghippo proprio non ci sta! Rispetto al briefing del sabato in effetti mancavano boe, canoe e barche insufficienti a gestire la massa di iscritti. No, da un triathlon I.M. non ci sono giustificazioni!
Per fortuna non c'è gratificazione migliore dell'avere portato a termine tutte e tre le prove, alla faccia della disorganizzazione, e su questo noi Delfini il nostro obiettivo l'abbiamo centrato! Bravi tutti ma un particolare plauso di merito ai rookies della distanza 70.3 ed alle Delfine delle squadre staffette.
Un GRAZIE a tutti nella magica atmosfera di Pola: Paola, Laura, Niki, Nerio & Tommy, Alessandro & Nicoletta, Barone & Fiore, Destro & Ale, l'iperattivo Presidente Paolo con la first lady Stella & Filippo, Alice, Silvia & Nicoletta, Claudio, Gianni Nicola & Alessia, Alfreda, Nane & Clo, i Gibbi, Dario, Nicola Doria, Simone, Fabrizio, Todaro, Griguolo e la mitica factotum Pepe. Ed il paziente bus driver Stefano con la consorte Cristina e prole Edoardo mascotte della comitiva.
Bye by Tritri
Tralascio la parte tecnica e i risultati finali, è troppo bello esserci. Mi permetto solo una critica alla sorpresa che ci siamo trovati al traguardo, ossia l'annullamento della frazione nuoto: errore o pecca organizzativa, ma in un 70.3 di caratura Ironman, blasone con tanto di marchio registrato, tal inghippo proprio non ci sta! Rispetto al briefing del sabato in effetti mancavano boe, canoe e barche insufficienti a gestire la massa di iscritti. No, da un triathlon I.M. non ci sono giustificazioni!
Per fortuna non c'è gratificazione migliore dell'avere portato a termine tutte e tre le prove, alla faccia della disorganizzazione, e su questo noi Delfini il nostro obiettivo l'abbiamo centrato! Bravi tutti ma un particolare plauso di merito ai rookies della distanza 70.3 ed alle Delfine delle squadre staffette.
Un GRAZIE a tutti nella magica atmosfera di Pola: Paola, Laura, Niki, Nerio & Tommy, Alessandro & Nicoletta, Barone & Fiore, Destro & Ale, l'iperattivo Presidente Paolo con la first lady Stella & Filippo, Alice, Silvia & Nicoletta, Claudio, Gianni Nicola & Alessia, Alfreda, Nane & Clo, i Gibbi, Dario, Nicola Doria, Simone, Fabrizio, Todaro, Griguolo e la mitica factotum Pepe. Ed il paziente bus driver Stefano con la consorte Cristina e prole Edoardo mascotte della comitiva.
Bye by Tritri
La gioia che esprimono i triatleti quando giungono al traguardo ed in particolare quella condivisa dagli staffettisti, è stata la principale ragione che ci ha spinti a pensare di organizzarne una anche noi. La nostra però doveva essere una staffetta inconsueta, che avesse un significato al di la della sola competizione sportiva; ecco allora che abbiamo pensato ad una "triade dell'amicizia", amicizia che lega oramai da molti anni Nicola Albertini, Stefano Destro e la sottoscritta. Nicola avrebbe fatto la frazione di nuoto, già discreto nuotatore e reduce da un'edizione del Diga to Diga, a Stefano il compito più arduo, la bici (come esperto e unico atleta del gruppo, non poteva essere altrimenti) e a me la restante frazione run. Si dice che la corsa sia lo sport più facile che ci sia, quindi basta solo che cominci a correre!
L'occasione perfetta si presenta quando il Presidente Paolo propone l'IronMan 70.3 di Pula come "gita fuori porta 2015" per la squadra della Delfino. Ci iscriviamo quasi subito, tempo per allenarmi ce n'è...
Purtroppo per motivi personali Nicola ha dovuto rinunciare all'ambizioso progetto, così il trio si è trasformato in un duo, diventando "la staffetta del cuore", come i più famosi predecessori Pellegrini-Magnini ai mondiali di Kazan...;-))
Venerdi 18/09 di buon'ora si parte per Pula. Nel pomeriggio ci rechiamo al ritiro pettorali e qui la sorpresa per i compagni di viaggio: nessuno (o quasi) sapeva della mia partecipazione, perché volutamente tenuta nascosta...
Il giorno della gara. Ci rechiamo alla T1 per assistere alla partenza: circa 1800 atleti che si tuffano in un mare cristallino per affrontare 1900mt di nuoto in un giro unico. La T2 dista circa 4km e così decido di fare ritorno in albergo per prepararmi al mio grande momento. Se tutto va come da programma Stefano dovrebbe arrivare in zona cambio verso le 14,00. Il tempo di mangiare un panino, riposarmi un po' (nella camera gentilmente concessa dall'amica Claudia) ed indossare la tutina di Destro S.. Sono in posizione, ma Stefano tarda ad arrivare, inizio a sospettare che ne abbia combinata una delle sue (più tardi mi spiegherà che è caduto per guardare un bambino con la trombetta, sarà..!!). Eccolo che arriva, zoppicante e con i segni lasciati dall'asfalto sul fianco sinistro. Mi passa il chip come da regolamento e parto in quarta. Dopo due km sono già in affanno, l'euforia mi ha fatto partire troppo forte. Rallento cercando di trovare un ritmo più consono alle mie potenzialità. La frazione fila via abbastanza liscia, come anche i miei timori di non farcela a raggiungere l'ambito traguardo, non potevo chiedere di meglio... Che spasso incrociare gli altri Delfini lungo il percorso cittadino da fare 3 volte. Non ho mai smesso di sorridere e salutare, mi sono divertita un sacco!
E' stata un'esperienza BELLISSIMA, anche grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuta.
Complimenti e grazie a tutti i compagni di viaggio.
Alessandra V.
L'occasione perfetta si presenta quando il Presidente Paolo propone l'IronMan 70.3 di Pula come "gita fuori porta 2015" per la squadra della Delfino. Ci iscriviamo quasi subito, tempo per allenarmi ce n'è...
Purtroppo per motivi personali Nicola ha dovuto rinunciare all'ambizioso progetto, così il trio si è trasformato in un duo, diventando "la staffetta del cuore", come i più famosi predecessori Pellegrini-Magnini ai mondiali di Kazan...;-))
Venerdi 18/09 di buon'ora si parte per Pula. Nel pomeriggio ci rechiamo al ritiro pettorali e qui la sorpresa per i compagni di viaggio: nessuno (o quasi) sapeva della mia partecipazione, perché volutamente tenuta nascosta...
Il giorno della gara. Ci rechiamo alla T1 per assistere alla partenza: circa 1800 atleti che si tuffano in un mare cristallino per affrontare 1900mt di nuoto in un giro unico. La T2 dista circa 4km e così decido di fare ritorno in albergo per prepararmi al mio grande momento. Se tutto va come da programma Stefano dovrebbe arrivare in zona cambio verso le 14,00. Il tempo di mangiare un panino, riposarmi un po' (nella camera gentilmente concessa dall'amica Claudia) ed indossare la tutina di Destro S.. Sono in posizione, ma Stefano tarda ad arrivare, inizio a sospettare che ne abbia combinata una delle sue (più tardi mi spiegherà che è caduto per guardare un bambino con la trombetta, sarà..!!). Eccolo che arriva, zoppicante e con i segni lasciati dall'asfalto sul fianco sinistro. Mi passa il chip come da regolamento e parto in quarta. Dopo due km sono già in affanno, l'euforia mi ha fatto partire troppo forte. Rallento cercando di trovare un ritmo più consono alle mie potenzialità. La frazione fila via abbastanza liscia, come anche i miei timori di non farcela a raggiungere l'ambito traguardo, non potevo chiedere di meglio... Che spasso incrociare gli altri Delfini lungo il percorso cittadino da fare 3 volte. Non ho mai smesso di sorridere e salutare, mi sono divertita un sacco!
E' stata un'esperienza BELLISSIMA, anche grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuta.
Complimenti e grazie a tutti i compagni di viaggio.
Alessandra V.
Results Team Relay
15° TRIATHLON SPRINT DI CHIOGGIA 13/09/2015
GARMIN TRIO FORTE DEI MARMI SPRINT 06/09/2015
Domenica 6 settembre. La sveglia alle 7 suona. È una bella giornata, sarà un’ottima giornata: oggi si gareggia!
Mi sento bene, sono rilassato, riposato e preparato a vivere a pieno la giornata che mi aspetta. Lo zaino è già pronto, mi vesto e mi prendo tutto il tempo necessario per consumare un’abbondante colazione, senza però perdere d’occhio l’orario; alle 8.15 Alice e Michele mi passeranno a prendere all’uscita dell’autostrada di Boara Pisani, destinazione Forte dei Marmi (LU) per affrontare il Garmin TriO Forte dei Marmi su distanza sprint. Percorro la pista ciclabile verso Boara, si sente che l’estate sta finendo, le dita delle mani soffrono la brezza mattutina. Arrivo nella piazzola di servizio e quasi contemporaneamente Michele ed Alice mi raggiungono, carichiamo la bici e ci avventuriamo nel traffico domenicale, superiamo gli appennini e finalmente verso le 11 raggiungiamo il parcheggio del Garmin Village. Durante il viaggio ripassiamo le tattiche di gara, ci prepariamo mentalmente ad affrontare la competizione; nel frattempo la serenità, la carica, si trasformano in una leggera tensione pre-gara.
Una volta arrivati Michele si occupa delle biciclette mentre io ed Alice ci rechiamo alla segreteria per il ritiro dei pacchi gara. Chiediamo informazioni relativamente all’utilizzo della muta e scopriamo a malincuore che probabilmente la frazione nuoto verrà annullata. Di li a poco l’organizzazione annuncia la decisione definitiva. Non si nuota. Da Triathlon sprint si passa ad un Duathlon sprint. Il mare è grosso, le onde sfiorano i 2 metri, diversi iscritti sono alla prima esperienza con la multi-disciplina, la responsabilità per la sicurezza degli atleti è più importante. Con grande dispiacere lasciamo il mare ai Surfisti.
La delusione è grande: io, Michele e Alice in acqua ci difendiamo molto bene, la strada fatta è stata molta, alla fine, per un Duathlon. La gara si trasforma, quindi anche la tattica di gara. Ora che si fa? Spingo a tutta fin dall’inizio o mi conservo per le altre due frazioni?
Nel frattempo lasciamo borse e bici nelle aree preposte, ci idratiamo e iniziamo un buon riscaldamento di qualità. Ormai ci siamo, la tranquillità e la grinta sono sopraffatte dalla tensione. Mentre mi scaldo incrocio diversi atleti e mi chiedo quanti saranno più veloci di me, ma anche quanti invece riuscirò a mettere dietro.
I giudici richiamano le donne, poi i primi pettorali a seguire le altre batterie, siamo tutti sotto lo START, tutti, proprio tutti e io sono li con loro, sono a pochi metri da quelli che vanno forte, da quelli che volano, da quelli che vediamo sulle copertine delle riviste, da chi gareggia da professionista ad alto livello.
BAAAAAM!!!! Si parte! Le gambe sono molli, ma subito la tensione scompare, mi concentro e corro, e poi corro e corro fino a quando mi accorgo che il GPS mi dice che sto tenendo un buon passo, ma non mi sento affatto affannato o affaticato, potrei dare di più, ma poi c’è la bici con la salita; mi risparmio. Pian piano lascio dietro di me diversi atleti, raggiungo la zona cambio e salto in bicicletta. Cerco di raggiungere un gruppetto davanti a me, sto andando bene, ma dopo 2 km inizia una dolce salita che poco dopo si trasforma in una vera e propria scalata, il gruppo si scioglie, ciascuno sale al proprio passo, i muscoli urlano e io mi sto divertendo sempre di più. Raggiungo alcune donne, vedo Alice, la incoraggio poi finalmente la discesa; si lanciano giù tutti, do un’occhiata al conta kilometri, schizza a 45, poi 50 fino a 60 Km/h, l’asfalto non completamente liscio mi spaventa davvero molto, affronto quindi la discesa con prudenza. Raggiunta la pianura cerco di recuperare le posizioni perse, dietro a me si forma un trenino, non riesco a raggiungere quelli davanti mentre gli altri atleti recuperano sulla mia scia. Lungo l’ultimo km mi superano e mi accompagnano alla zona cambio, si torna a correre, ho bisogno di bere, la soleggiata giornata mi ha fatto sudare molto e per poco i muscoli delle gambe non mi giocano brutti scherzi. Bevo e vado, raggiungo chi mi ha sorpassato in bici, ma purtroppo non riesco a mantenere lo stesso passo della prima frazione, pazienza, questa gara non è mai stata il mio obbiettivo della stagione, oggi lo scopo è allenarsi bene per fare ancora meglio domenica prossima al Triathlon Sprint di Chioggia, si gioca in casa e si darà il massimo. Nel frattempo chiudo in 1h e 17 minuti, al 167° posto assoluto e 17° di categoria.
A dire il vero in questa stagione nessuna gara disputata, e quelle che dovrò affrontare, sono state o saranno le mie “Gare Obbiettivo” perché finalmente, dopo un paio di anni trascorsi tra infortuni, un intervento chirurgico e una lunga riabilitazione, sono riuscito a tornare a fare uno degli sport più belli del mondo, che si pratica nei luoghi più belli del mondo: il Triathlon.
Sono contento perché ciò significa che in una stagione ho recuperato la forma fisica lasciata e che con una pianificazione a lungo termine della mia preparazione in futuro mi toglierò parecchie soddisfazioni e soprattutto mi divertirò un sacco…magari già dal prossimo anno!
Filippo M.
Gara a sorpresa
L'agitazione e l'emozione per il mio primo sprint in competizione si facevano sentire già dall'orario di partenza (7.30 am). Ma avere 300 km da percorrere in macchina in compagnia di un triatleta esperto come Michele e un triatleta più giovane come Filippo mi ha tranquillizzata e mi ha permesso di studiare con attenzione la gara che avrei affrontato qualche ora dopo.
Lungomare di Forte dei Marmi raggiunto. Mentre il coach Bellemo scarica la macchina io e Filippo abbiamo l'incarico di ritirare il pacco gara... Ecco la sorpresa della giornata! Obbligo di indossare la muta o no? La frazione nuoto probabilmente si salterà per mare inagibile! Il Triathlon Sprint si è trasformato in un Duathlon sprint ufficiale. Diciamo che per un'amante del nuoto, quale sono, mi è stato tolto il punto di forza... Un po' di preoccupazione riguardo al quel corsa-bici-corsa ma ripensando che la gara aveva il solo scopo di allenamento forse è stato meglio così!
Personalmente contentissima di aver terminato la gara con un ritmo discreto e di aver affrontato la salita che mi ha colto un po' impreparata, piacevolissimo l'incoraggiamento da parte di Filippo mentre mi sorpassava. Sempre maggiore la stima per Michele che già a metà della prima frazione di corsa mi ha superata e affrontato una super gara con dei tempi ammirevoli.
È stata una giornata estiva meravigliosa in ottima compagnia. Queste tipo di esperienze mi avvicinano sempre più a un mondo che adoro: quello sportivo.
Alice M.
Mi sento bene, sono rilassato, riposato e preparato a vivere a pieno la giornata che mi aspetta. Lo zaino è già pronto, mi vesto e mi prendo tutto il tempo necessario per consumare un’abbondante colazione, senza però perdere d’occhio l’orario; alle 8.15 Alice e Michele mi passeranno a prendere all’uscita dell’autostrada di Boara Pisani, destinazione Forte dei Marmi (LU) per affrontare il Garmin TriO Forte dei Marmi su distanza sprint. Percorro la pista ciclabile verso Boara, si sente che l’estate sta finendo, le dita delle mani soffrono la brezza mattutina. Arrivo nella piazzola di servizio e quasi contemporaneamente Michele ed Alice mi raggiungono, carichiamo la bici e ci avventuriamo nel traffico domenicale, superiamo gli appennini e finalmente verso le 11 raggiungiamo il parcheggio del Garmin Village. Durante il viaggio ripassiamo le tattiche di gara, ci prepariamo mentalmente ad affrontare la competizione; nel frattempo la serenità, la carica, si trasformano in una leggera tensione pre-gara.
Una volta arrivati Michele si occupa delle biciclette mentre io ed Alice ci rechiamo alla segreteria per il ritiro dei pacchi gara. Chiediamo informazioni relativamente all’utilizzo della muta e scopriamo a malincuore che probabilmente la frazione nuoto verrà annullata. Di li a poco l’organizzazione annuncia la decisione definitiva. Non si nuota. Da Triathlon sprint si passa ad un Duathlon sprint. Il mare è grosso, le onde sfiorano i 2 metri, diversi iscritti sono alla prima esperienza con la multi-disciplina, la responsabilità per la sicurezza degli atleti è più importante. Con grande dispiacere lasciamo il mare ai Surfisti.
La delusione è grande: io, Michele e Alice in acqua ci difendiamo molto bene, la strada fatta è stata molta, alla fine, per un Duathlon. La gara si trasforma, quindi anche la tattica di gara. Ora che si fa? Spingo a tutta fin dall’inizio o mi conservo per le altre due frazioni?
Nel frattempo lasciamo borse e bici nelle aree preposte, ci idratiamo e iniziamo un buon riscaldamento di qualità. Ormai ci siamo, la tranquillità e la grinta sono sopraffatte dalla tensione. Mentre mi scaldo incrocio diversi atleti e mi chiedo quanti saranno più veloci di me, ma anche quanti invece riuscirò a mettere dietro.
I giudici richiamano le donne, poi i primi pettorali a seguire le altre batterie, siamo tutti sotto lo START, tutti, proprio tutti e io sono li con loro, sono a pochi metri da quelli che vanno forte, da quelli che volano, da quelli che vediamo sulle copertine delle riviste, da chi gareggia da professionista ad alto livello.
BAAAAAM!!!! Si parte! Le gambe sono molli, ma subito la tensione scompare, mi concentro e corro, e poi corro e corro fino a quando mi accorgo che il GPS mi dice che sto tenendo un buon passo, ma non mi sento affatto affannato o affaticato, potrei dare di più, ma poi c’è la bici con la salita; mi risparmio. Pian piano lascio dietro di me diversi atleti, raggiungo la zona cambio e salto in bicicletta. Cerco di raggiungere un gruppetto davanti a me, sto andando bene, ma dopo 2 km inizia una dolce salita che poco dopo si trasforma in una vera e propria scalata, il gruppo si scioglie, ciascuno sale al proprio passo, i muscoli urlano e io mi sto divertendo sempre di più. Raggiungo alcune donne, vedo Alice, la incoraggio poi finalmente la discesa; si lanciano giù tutti, do un’occhiata al conta kilometri, schizza a 45, poi 50 fino a 60 Km/h, l’asfalto non completamente liscio mi spaventa davvero molto, affronto quindi la discesa con prudenza. Raggiunta la pianura cerco di recuperare le posizioni perse, dietro a me si forma un trenino, non riesco a raggiungere quelli davanti mentre gli altri atleti recuperano sulla mia scia. Lungo l’ultimo km mi superano e mi accompagnano alla zona cambio, si torna a correre, ho bisogno di bere, la soleggiata giornata mi ha fatto sudare molto e per poco i muscoli delle gambe non mi giocano brutti scherzi. Bevo e vado, raggiungo chi mi ha sorpassato in bici, ma purtroppo non riesco a mantenere lo stesso passo della prima frazione, pazienza, questa gara non è mai stata il mio obbiettivo della stagione, oggi lo scopo è allenarsi bene per fare ancora meglio domenica prossima al Triathlon Sprint di Chioggia, si gioca in casa e si darà il massimo. Nel frattempo chiudo in 1h e 17 minuti, al 167° posto assoluto e 17° di categoria.
A dire il vero in questa stagione nessuna gara disputata, e quelle che dovrò affrontare, sono state o saranno le mie “Gare Obbiettivo” perché finalmente, dopo un paio di anni trascorsi tra infortuni, un intervento chirurgico e una lunga riabilitazione, sono riuscito a tornare a fare uno degli sport più belli del mondo, che si pratica nei luoghi più belli del mondo: il Triathlon.
Sono contento perché ciò significa che in una stagione ho recuperato la forma fisica lasciata e che con una pianificazione a lungo termine della mia preparazione in futuro mi toglierò parecchie soddisfazioni e soprattutto mi divertirò un sacco…magari già dal prossimo anno!
Filippo M.
Gara a sorpresa
L'agitazione e l'emozione per il mio primo sprint in competizione si facevano sentire già dall'orario di partenza (7.30 am). Ma avere 300 km da percorrere in macchina in compagnia di un triatleta esperto come Michele e un triatleta più giovane come Filippo mi ha tranquillizzata e mi ha permesso di studiare con attenzione la gara che avrei affrontato qualche ora dopo.
Lungomare di Forte dei Marmi raggiunto. Mentre il coach Bellemo scarica la macchina io e Filippo abbiamo l'incarico di ritirare il pacco gara... Ecco la sorpresa della giornata! Obbligo di indossare la muta o no? La frazione nuoto probabilmente si salterà per mare inagibile! Il Triathlon Sprint si è trasformato in un Duathlon sprint ufficiale. Diciamo che per un'amante del nuoto, quale sono, mi è stato tolto il punto di forza... Un po' di preoccupazione riguardo al quel corsa-bici-corsa ma ripensando che la gara aveva il solo scopo di allenamento forse è stato meglio così!
Personalmente contentissima di aver terminato la gara con un ritmo discreto e di aver affrontato la salita che mi ha colto un po' impreparata, piacevolissimo l'incoraggiamento da parte di Filippo mentre mi sorpassava. Sempre maggiore la stima per Michele che già a metà della prima frazione di corsa mi ha superata e affrontato una super gara con dei tempi ammirevoli.
È stata una giornata estiva meravigliosa in ottima compagnia. Queste tipo di esperienze mi avvicinano sempre più a un mondo che adoro: quello sportivo.
Alice M.
17° OLIMPICO ISOLA DEL SOLE - GRADO 05/09/2015
Giornata partita sotto tono, con nuvole minacciose che a tratti alterni ci regalano qualche speranza di ritrovarci con il sole….almeno nella frazione della bici o della corsa. Le speranze non sono perdute e fortunatamente riusciamo ad iniziare la gara con molte nuvole, ma dopo la frazione del nuoto, un pallido sole cerca di farsi spazio tra le nuvole, e finalmente durante la corsa, un sole caldo ci accoglie nel lungomare di Grado, allagato a causa delle forti piogge notturne.
Bella gara l’olimpico di Grado senza scia in bici, dove a questo punto della stagione confermi la tua preparazione e porti a casa quello che veramente meriti, misurando solo ed esclusivamente le tue forze.
Doria Nicola, Rocchi, io e Dughiero siamo allo start, tutti finisher e tutti soddisfatti della propria competizione.
Grazie amici per aver condiviso ancora una volta una esperienza, che come ogni gara di triathlon, lascia sempre un ricordo singolo perché ogni gara ha il suo fascino.
Complimenti agli organizzatori che hanno gestito perfettamente i 550 atleti allo start, con un percorso bici molto bello.
Grazie ai Delfini presenti, adesso c’è la gara di casa alle porte: incrociamo le dita!!!!!
Paolo A.
Bella gara l’olimpico di Grado senza scia in bici, dove a questo punto della stagione confermi la tua preparazione e porti a casa quello che veramente meriti, misurando solo ed esclusivamente le tue forze.
Doria Nicola, Rocchi, io e Dughiero siamo allo start, tutti finisher e tutti soddisfatti della propria competizione.
Grazie amici per aver condiviso ancora una volta una esperienza, che come ogni gara di triathlon, lascia sempre un ricordo singolo perché ogni gara ha il suo fascino.
Complimenti agli organizzatori che hanno gestito perfettamente i 550 atleti allo start, con un percorso bici molto bello.
Grazie ai Delfini presenti, adesso c’è la gara di casa alle porte: incrociamo le dita!!!!!
Paolo A.
TRI-WEEK OLIMPICO DI LAVARONE 30/08/2015
RESOCONTO DI UN BATTESIMO
Quello che segue non è il classico resoconto tecnico di una gara di Triathlon e mi scuso fin d'ora con chi è alla ricerca di una recensione di questa competizione, ma è solo la descrizione di cosa ho vissuto lo scorso weekend e di cosa abbia rappresentato per me questa gara.
Ebbene si, alla fine è successo…smentendo le previsioni di chi in cuor suo non avrebbe scommesso una lira sul fatto che avrei rotto gli indugi nei confronti di una competizione ufficiale, domenica scorsa, il 30 di Agosto dell’anno domini 2015 ho fatto il mio debutto ufficiale in una gara di Triathlon. Il turbinio di sensazioni forti vissute a distanza di più di un giorno deve ancora lasciarmi. Ma andando con ordine tutto è iniziato qualche mese fa quando entrato ufficialmente in squadra stavo ipotizzando una road-map di avvicinamento a questo sport ed in un post allenamento-nuoto di fronte a pizza e birra con i compagni di corsia ho chiesto a quali gare avrei potuto partecipare nella stagione. Risposta univoca dei presenti alla voce “Olimpico” è stata “LAVARONE!! Vedrai ci divertiremo un sacco!” Un brindisi a sancire l’impegno ed ecco fissato il primo obiettivo stagionale. Una strategia tecnica che farà rabbrividire i più ma è andata proprio così.
Nel frattempo dei cambiamenti a livello professionale intervenuti con il 2015 hanno fatto si che la mia capacità di allenamento in termini di tempo si sia ridotta all’osso, nuoto per lo più, qualche corsetta breve (spesso senza andare in doppia cifra) e poca, pochissima bici, ma soprattutto MAI affrontata una salita in vita mia pedalando. Questa lunga premessa è doverosa per comprendere meglio come al passare delle settimane iniziassi a sentirmi preoccupato pensando a cosa avrei dovuto fare di lì a poco. Ho evitato volutamente di informarmi su percorso, dislivello o altro che potesse aumentare l’ansia del pre-gara sapendo quanto deleteria possa essere ai fini di una prestazione sportiva, cercavo di concentrarmi invece sulle descrizioni dei paesaggi dell’altopiano di Lavarone che mi avrebbe accolto e che avrebbe fatto da scenario alla mia impresa. Scambiando qualche chiacchera con compagni di squadra più esperti, tutti più o meno strabuzzavano gli occhi quando dicevo che non avevo mai fatto una gara di triathlon e che per debutto avevo scelto l’Olimpico di Lavarone, la risposta era più o meno sempre la stessa “ah però!?! Dura come gara” e un sorrisino di circostanza mal dissimulava il reale pensiero che credo suonasse più o meno così “ma pensa te!? Una follia”.
All’avvicinarsi della fatidica data i messaggi di posta di Segreteria e Presidente si sono intensificati e si è delineata la compagine di Delfini che avrebbero partecipato alla gara: un bel gruppetto di veterani tra cui il mio nome spiccava per inesperienza. I giorni precedenti alla gara ho iniziato a preoccuparmi di come affrontare una zona cambio o le diverse transizioni, la tattica usata finiva però per essere sempre la stessa: “non ci penso, una volta li vedrò come fanno gli altri”. Una sorpresa inaspettata si è prospettata infine nel weekend stesso: la possibile partecipazione dell’amico Michele (Tiozzo) direttamente da Londra. Di fronte ad una così bella occasione di festa per la Delfino Triathlon la mia preoccupazione di non riuscire a portare a termine la gara è passata in secondo piano…non potevo certo rovinare la festa che tutti si aspettavano dalla giornata!
Sabato, il giorno prima della gara ho chiesto a Dario (il mio cugino che ha grosse responsabilità nella mia decisione di provare questo sport) cosa di preciso ci si debba portare ad una gara come quella che ci aspettava di li a poche ore. Lui e altri Delfini avevano infatti deciso di passare la notte direttamente in loco sfruttando al massimo le ore di sonno per essere freschi la mattina e quindi avevano già fatto le valigie. Ricevuta la “lista della spesa”, la mattina stessa della partenza (ebbene si, non sono riuscito a preparare prima la borsa per impegni lavorativi dell’ultim’ora) cerco di far stare tutto dentro il borsone e parto abbastanza timoroso al seguito di altri compagni di squadra che hanno scelto le 5 del mattino come orario per svegliarsi. Siamo una piccola carovana di 3 auto: 3 atleti e due insostituibili ed instancabili supporter Alessia ed Alessandra. Dopo un paio d’ore di auto arrivati a Lavarone a casa di Paolo ritroviamo il resto della squadra che ci accoglie offrendoci un caffè…e li mi accorgo che l’aver praticamente saltato la colazione non è stata una grande idea visto che non ci sarebbero stati ulteriori momenti di ristoro prima della partenza. Preso dal panico, finisco una confezione di fette biscottate trovata sul tavolo ed ingollo una quantità di miele e cioccolato scusandomi di aver praticamente finito entrambe.
Si parte per la zona cambio e li inizio a rendermi conto che la gara oramai è veramente alle porte, ritiro il pettorale e inizio a bardare la bici e a vestirmi, la tensione sale e vedo anche negli occhi dei compagni di squadra la carica agonistica salire. La conferma che Michele sarebbe stato tra i partenti mi rende infine la reale dimensione della competizione: nessuno si sarebbe risparmiato! Cercando di dissimulare la mia preoccupazione nei momenti precedenti alla partenza seguo i gesti dei compagni e questo mi tranquillizza non poco.
Arriva la chiamata delle batterie, le ultime pacche sulla spalla e inizio a cercare la concentrazione e a lasciar fluire l’adrenalina. Lo start del nuoto mi riporta improvvisamente alla realtà, mi tuffo e cerco di calmarmi nuotando (si, il nuoto mi calma, mi sento a casa), decido di non strafare nella frazione a me più congeniale per arrivare vivo alla fine, la bici continua a terrorizzarmi, il pensiero delle salite non mi molla…come dovrò pedalare? Dovrò alzarmi sui pedali? Scendere e spingere? Bracciata dopo bracciata cerco di seguire gruppetti che qui e li incontro ma senza mai forzare, i due giri passano abbastanza velocemente (il crono mi smentirà in seguito), esco dall’acqua e corro verso la bici.
Ok prima zona cambio della mia vita: che si fa? Seguo con la coda dell’occhio gli altri partecipanti e vedo Dario che si sta vestendo poco lontano, mi tolgo la muta, rifiato, bevo, mangio e mi vesto….troppo tempo!!! Dario è già sparito dalla mia vista, poco male, non lo avrei comunque tenuto in bici.
Salito in sella dopo pochi metri Incrocio Alessandra tra il pubblico che mi urla “Vaii! Divertiti!”, ed io dentro di me penso “sarà mai possibile?”. Immerso in questi pensieri, inizia una delle esperienze che ricorderò per sempre: la bici in salita non è lo stesso sport in cui mi sono allenato nei mesi precedenti. Ho cercato di pedalare con più intelligenza possibile, senza strafare e cambiando migliaia di volte i rapporti. Ricordo tanta voglia di arrivare in cima alla salita per imboccare la discesa seguente (un attimo…come si imbocca una discesa?? ). Mi limiterò a descrivere il paesaggio visto qui e lì.. bellissimo! La maggior parte del tempo ho infatti fissato i miei pedali ed il movimento delle mie gambe pregando che non si fermassero mai. Mi sono accodato anche a un piccolo trenino di atleti sopraggiunto dalle retrovie per qualche kilometro ma i 40 fatti sono stati per lo più in solitaria ed in compagnia dei miei pensieri (uno su tutti…la prossima volta documentarsi su percorso ed altimetrie!!).
Arrivato incredulo al cambio bici/corsa ho iniziato a crederci davvero e a sorridere, e a divertirmi sul serio, Alessandra aveva ragione quindi! Allora è questo quello che succede ad un triatleta! Bello, mi piace!
Memore dei minuti persi in precedenza ho cercato di velocizzare le operazioni di cambio, ma il solo distendere le gambe per allacciarsi le scarpe è risultata un’operazione di non facile esecuzione…”bene” pensavo tra me e me, “non è ancora finita, bisogna stringere i denti ancora un po’”.
Alla ripartenza l’incitamento di Alessia che mi comunica che Dario era passato non molto prima mi riempie di orgoglio e mi sento nel posto giusto: sto facendo una cosa che mi piace, in un luogo stupendo e con persone amiche attorno!! Non saranno 10 km di corsa a fermarmi ora?! La mia preparazione da corridore del Lusenzo si scontra subito con una salita che mi costringe a camminare per un tempo indefinito…impossibile correre! Quest’Olimpico non smette di stupirmi. Determinazione e pazienza mi portano qualche km più in là a pendenze più consone a un atleta di pianura come me ed inizio a corricchiare, le gambe vanno ad una velocità lenta ma costante, i km scorrono tra bosco, prato, discese, salite (ancora?! Ma quante ce ne sono?!). Inizio a sentire la stanchezza, ma il Garmin al polso mi comunica che non manca molto, e difatti dopo un ultimo strappo in salita vedo l’arco gonfiabile e sento la speaker che scandisce i nomi degli arrivati, è ora di riprendere a muovere le gambe! Arrivo a un trotto più convinto che efficace, ma oltre l’arco distinguo le divise della Delfino Triathlon e le braccia alzate dei compagni di squadra che sorridono e mi salutano…la speaker scandisce il mio nome!!! Incredibile!!! CE L’HO FATTA!!! Sono entrato a far parte della Famiglia della Delfino e del Triathlon!! Il resto è stato un turbinio di sorrisi, abbracci, pasta, birra ed endorfine! Bellissimo! Quando si replica?
Un grazie di cuore agli amici e compagni di squadra per il supporto e la giornata memorabile, non vi cito tutti perché sicuramente dimenticherei qualcuno.
Il primo Triathlon non si scorda mai, grazie Olimpico di Lavarone, ci vediamo il prossimo anno!
Nicola G.
Quello che segue non è il classico resoconto tecnico di una gara di Triathlon e mi scuso fin d'ora con chi è alla ricerca di una recensione di questa competizione, ma è solo la descrizione di cosa ho vissuto lo scorso weekend e di cosa abbia rappresentato per me questa gara.
Ebbene si, alla fine è successo…smentendo le previsioni di chi in cuor suo non avrebbe scommesso una lira sul fatto che avrei rotto gli indugi nei confronti di una competizione ufficiale, domenica scorsa, il 30 di Agosto dell’anno domini 2015 ho fatto il mio debutto ufficiale in una gara di Triathlon. Il turbinio di sensazioni forti vissute a distanza di più di un giorno deve ancora lasciarmi. Ma andando con ordine tutto è iniziato qualche mese fa quando entrato ufficialmente in squadra stavo ipotizzando una road-map di avvicinamento a questo sport ed in un post allenamento-nuoto di fronte a pizza e birra con i compagni di corsia ho chiesto a quali gare avrei potuto partecipare nella stagione. Risposta univoca dei presenti alla voce “Olimpico” è stata “LAVARONE!! Vedrai ci divertiremo un sacco!” Un brindisi a sancire l’impegno ed ecco fissato il primo obiettivo stagionale. Una strategia tecnica che farà rabbrividire i più ma è andata proprio così.
Nel frattempo dei cambiamenti a livello professionale intervenuti con il 2015 hanno fatto si che la mia capacità di allenamento in termini di tempo si sia ridotta all’osso, nuoto per lo più, qualche corsetta breve (spesso senza andare in doppia cifra) e poca, pochissima bici, ma soprattutto MAI affrontata una salita in vita mia pedalando. Questa lunga premessa è doverosa per comprendere meglio come al passare delle settimane iniziassi a sentirmi preoccupato pensando a cosa avrei dovuto fare di lì a poco. Ho evitato volutamente di informarmi su percorso, dislivello o altro che potesse aumentare l’ansia del pre-gara sapendo quanto deleteria possa essere ai fini di una prestazione sportiva, cercavo di concentrarmi invece sulle descrizioni dei paesaggi dell’altopiano di Lavarone che mi avrebbe accolto e che avrebbe fatto da scenario alla mia impresa. Scambiando qualche chiacchera con compagni di squadra più esperti, tutti più o meno strabuzzavano gli occhi quando dicevo che non avevo mai fatto una gara di triathlon e che per debutto avevo scelto l’Olimpico di Lavarone, la risposta era più o meno sempre la stessa “ah però!?! Dura come gara” e un sorrisino di circostanza mal dissimulava il reale pensiero che credo suonasse più o meno così “ma pensa te!? Una follia”.
All’avvicinarsi della fatidica data i messaggi di posta di Segreteria e Presidente si sono intensificati e si è delineata la compagine di Delfini che avrebbero partecipato alla gara: un bel gruppetto di veterani tra cui il mio nome spiccava per inesperienza. I giorni precedenti alla gara ho iniziato a preoccuparmi di come affrontare una zona cambio o le diverse transizioni, la tattica usata finiva però per essere sempre la stessa: “non ci penso, una volta li vedrò come fanno gli altri”. Una sorpresa inaspettata si è prospettata infine nel weekend stesso: la possibile partecipazione dell’amico Michele (Tiozzo) direttamente da Londra. Di fronte ad una così bella occasione di festa per la Delfino Triathlon la mia preoccupazione di non riuscire a portare a termine la gara è passata in secondo piano…non potevo certo rovinare la festa che tutti si aspettavano dalla giornata!
Sabato, il giorno prima della gara ho chiesto a Dario (il mio cugino che ha grosse responsabilità nella mia decisione di provare questo sport) cosa di preciso ci si debba portare ad una gara come quella che ci aspettava di li a poche ore. Lui e altri Delfini avevano infatti deciso di passare la notte direttamente in loco sfruttando al massimo le ore di sonno per essere freschi la mattina e quindi avevano già fatto le valigie. Ricevuta la “lista della spesa”, la mattina stessa della partenza (ebbene si, non sono riuscito a preparare prima la borsa per impegni lavorativi dell’ultim’ora) cerco di far stare tutto dentro il borsone e parto abbastanza timoroso al seguito di altri compagni di squadra che hanno scelto le 5 del mattino come orario per svegliarsi. Siamo una piccola carovana di 3 auto: 3 atleti e due insostituibili ed instancabili supporter Alessia ed Alessandra. Dopo un paio d’ore di auto arrivati a Lavarone a casa di Paolo ritroviamo il resto della squadra che ci accoglie offrendoci un caffè…e li mi accorgo che l’aver praticamente saltato la colazione non è stata una grande idea visto che non ci sarebbero stati ulteriori momenti di ristoro prima della partenza. Preso dal panico, finisco una confezione di fette biscottate trovata sul tavolo ed ingollo una quantità di miele e cioccolato scusandomi di aver praticamente finito entrambe.
Si parte per la zona cambio e li inizio a rendermi conto che la gara oramai è veramente alle porte, ritiro il pettorale e inizio a bardare la bici e a vestirmi, la tensione sale e vedo anche negli occhi dei compagni di squadra la carica agonistica salire. La conferma che Michele sarebbe stato tra i partenti mi rende infine la reale dimensione della competizione: nessuno si sarebbe risparmiato! Cercando di dissimulare la mia preoccupazione nei momenti precedenti alla partenza seguo i gesti dei compagni e questo mi tranquillizza non poco.
Arriva la chiamata delle batterie, le ultime pacche sulla spalla e inizio a cercare la concentrazione e a lasciar fluire l’adrenalina. Lo start del nuoto mi riporta improvvisamente alla realtà, mi tuffo e cerco di calmarmi nuotando (si, il nuoto mi calma, mi sento a casa), decido di non strafare nella frazione a me più congeniale per arrivare vivo alla fine, la bici continua a terrorizzarmi, il pensiero delle salite non mi molla…come dovrò pedalare? Dovrò alzarmi sui pedali? Scendere e spingere? Bracciata dopo bracciata cerco di seguire gruppetti che qui e li incontro ma senza mai forzare, i due giri passano abbastanza velocemente (il crono mi smentirà in seguito), esco dall’acqua e corro verso la bici.
Ok prima zona cambio della mia vita: che si fa? Seguo con la coda dell’occhio gli altri partecipanti e vedo Dario che si sta vestendo poco lontano, mi tolgo la muta, rifiato, bevo, mangio e mi vesto….troppo tempo!!! Dario è già sparito dalla mia vista, poco male, non lo avrei comunque tenuto in bici.
Salito in sella dopo pochi metri Incrocio Alessandra tra il pubblico che mi urla “Vaii! Divertiti!”, ed io dentro di me penso “sarà mai possibile?”. Immerso in questi pensieri, inizia una delle esperienze che ricorderò per sempre: la bici in salita non è lo stesso sport in cui mi sono allenato nei mesi precedenti. Ho cercato di pedalare con più intelligenza possibile, senza strafare e cambiando migliaia di volte i rapporti. Ricordo tanta voglia di arrivare in cima alla salita per imboccare la discesa seguente (un attimo…come si imbocca una discesa?? ). Mi limiterò a descrivere il paesaggio visto qui e lì.. bellissimo! La maggior parte del tempo ho infatti fissato i miei pedali ed il movimento delle mie gambe pregando che non si fermassero mai. Mi sono accodato anche a un piccolo trenino di atleti sopraggiunto dalle retrovie per qualche kilometro ma i 40 fatti sono stati per lo più in solitaria ed in compagnia dei miei pensieri (uno su tutti…la prossima volta documentarsi su percorso ed altimetrie!!).
Arrivato incredulo al cambio bici/corsa ho iniziato a crederci davvero e a sorridere, e a divertirmi sul serio, Alessandra aveva ragione quindi! Allora è questo quello che succede ad un triatleta! Bello, mi piace!
Memore dei minuti persi in precedenza ho cercato di velocizzare le operazioni di cambio, ma il solo distendere le gambe per allacciarsi le scarpe è risultata un’operazione di non facile esecuzione…”bene” pensavo tra me e me, “non è ancora finita, bisogna stringere i denti ancora un po’”.
Alla ripartenza l’incitamento di Alessia che mi comunica che Dario era passato non molto prima mi riempie di orgoglio e mi sento nel posto giusto: sto facendo una cosa che mi piace, in un luogo stupendo e con persone amiche attorno!! Non saranno 10 km di corsa a fermarmi ora?! La mia preparazione da corridore del Lusenzo si scontra subito con una salita che mi costringe a camminare per un tempo indefinito…impossibile correre! Quest’Olimpico non smette di stupirmi. Determinazione e pazienza mi portano qualche km più in là a pendenze più consone a un atleta di pianura come me ed inizio a corricchiare, le gambe vanno ad una velocità lenta ma costante, i km scorrono tra bosco, prato, discese, salite (ancora?! Ma quante ce ne sono?!). Inizio a sentire la stanchezza, ma il Garmin al polso mi comunica che non manca molto, e difatti dopo un ultimo strappo in salita vedo l’arco gonfiabile e sento la speaker che scandisce i nomi degli arrivati, è ora di riprendere a muovere le gambe! Arrivo a un trotto più convinto che efficace, ma oltre l’arco distinguo le divise della Delfino Triathlon e le braccia alzate dei compagni di squadra che sorridono e mi salutano…la speaker scandisce il mio nome!!! Incredibile!!! CE L’HO FATTA!!! Sono entrato a far parte della Famiglia della Delfino e del Triathlon!! Il resto è stato un turbinio di sorrisi, abbracci, pasta, birra ed endorfine! Bellissimo! Quando si replica?
Un grazie di cuore agli amici e compagni di squadra per il supporto e la giornata memorabile, non vi cito tutti perché sicuramente dimenticherei qualcuno.
Il primo Triathlon non si scorda mai, grazie Olimpico di Lavarone, ci vediamo il prossimo anno!
Nicola G.
TRI-WEEK SPRINT MTB DI LAVARONE 29/08/2015
Splendida giornata di sole oggi in quel delle terre Trentine con un week end ricco di gare ottimamente organizzate dai "33Trentini Triathlon". Stamattina quindi l'insolita distanza X33 Kman cross country mtb e la non meno impegnativa distanza corta, domani l'Olimpico stradale con la restante compagine Delfiniana. La Clo in veste di accompagnatrice del coniuge, oggi soffre nel non esserci da protagonista, ma lenitive sono le ciaciare con la comare Niki. Unico Delfino al via dello Sprint mtb; finalmente la partenza alle 14.30 frazione swim: muta facoltativa opto per la maniche-gambe corte; non siamo tantissimi (sempre una minoranza i triathleti dalle ruote grasse) e nel giro e 1/4 del lago penso che bello niente solita tonnara se non che un esagitato anziano "pinna gialla" mi si attacca in una improbabile scia che tenta più volte di scavalcarmi inabissandomi. Con un paio di fendenti lacustri ben dati capisce l'antifona e mesto demorde... ecco perchè in zona cambio mi ritrovo brandelli di neoprene sotto le unghie! Frazione bike in 15Km misti in XC e single track molto tecnici di montagna vera in un susseguirsi di salitone col rampichino Shimano sempre in tiro e discese nel bosco da down hill, ruscelli in secca, nelle piste da sci e nei borghi paesani. Run in 5Km che riprendono alcuni tratti del percorso bici e comunque tutto in trail (doveroso un pensiero a "San Giraldo" protettore dei trailisti...).
Concludo strasudato e felice in 2h-16' di sensazioni adrenaliniche e positive e al traguardo avrei ricominciato tutto!
Bye by Tritri
Concludo strasudato e felice in 2h-16' di sensazioni adrenaliniche e positive e al traguardo avrei ricominciato tutto!
Bye by Tritri
2° TRIATHLON MEDIO CITTA' DI LOVERE 23/08/2015
Appuntamento fisso di ogni anno per me sono i Campionati Italiani sulla media distanza, ovvero la mia gara preferita. Dopo tante edizioni in quel di Barberino di Mugello, quest’anno la location prescelta è quella del lago di Iseo e precisamente a Lovere. La distanza da casa e l’orario di partenza della gara mi obbligano a partire il giorno prima, purtroppo sono l’unico Delfino iscritto e quindi mi aggrego all’allegra compagnia degli amici della Rhodigium, che molto gentilmente mi hanno ospitato.
La mattina della gara sveglia alle ore 5.30, colazione da “gara” in camera, in quanto da queste parti gli hotel non sono preparati a dare da mangiare presto agli atleti, preparazione bici e via verso la zona cambio.
Gli atleti partenti sono circa 550 per cui l’ingresso in zona cambio è un po’ congestionato, comunque molto velocemente completo questa delicata operazione.
Il meteo è nuvoloso e la temperatura è sui 20°, quindi perfetta, speriamo non piova!!
Manca poco alla partenza per cui meglio provare l’acqua, la muta è facoltativa quindi tutti la indossano; anche la temperatura del lago è perfetta.
Alle 8 in punto scatta il via per la batteria donne e “anziani”. Dopo 5 minuti tocca a me, grazie al mio rank mi ritrovo in prima batteria uomini, ci sarà da sgomitare parecchio tra i migliori d’Italia su questa distanza.
Nonostante i miei timori, la partenza è tutto sommato tranquilla e riesco a trovare subito il mio ritmo, il percorso è un triangolo stretto per cui quasi un bastone andata e ritorno. Termino il nuoto con un tempo discreto e affronto il lungo percorso che porta alla T1, qui prendo la bici e parto a razzo, inizia la mia parte preferita. Nel frattempo il cielo è ancora più nuvoloso di prima e minaccia pioggia. Prima parte del percorso molto spettacolare, strada pianeggiante ma tortuosa che costeggia il lago. Non appena finisce la parte tortuosa imposto subito un ritmo elevato ma regolare, con la bici da crono posso spingere il lungo rapporto senza distruggermi le gambe. Purtroppo poco prima della prima salita inizia a piovere, poco ma sufficiente per rendere l’asfalto molto scivoloso. Inizio la prima salita di circa 3 km dove grazie al mio buon ritmo supero diversi atleti e mi preparo psicologicamente alla difficilissima e pericolosissima discesa. Primo giro di boa e giù in picchiata, strada fitta di tornanti e bagnata, vado piano e col freno tirato, non è il caso di ammazzarsi. Fortunatamente la discesa la passo indenne e inizio un lungo tratto veloce pianeggiante fino a Sarnico. Altro giro di boa e via verso la seconda salita, praticamente la stessa di prima ma più lunga di 4 km. Piove ancora ma grazie alla strada non troppo tortuosa riesco a stare su ritmi elevati. Arriva la seconda salita, 7 km con pendenza media dell’8%, con rapporto agile salgo di buona lena tanto da recuperare ancora su diversi atleti, le gambe rispondono ancora al meglio! Con mio grande sollievo non piove più e la strada si sta asciugando. Arrivato al giro di boa ingurgito un gel con abbondante acqua e giù in picchiata. Discesa ancora molto tecnica e tortuosa, ma la strada ormai asciutta mi consente di rischiare un po’ e di andare giù veloce. Finita la discesa ultimi 14 km di pianura a tutta verso il T2. Deposito velocemente la bici e inizio l’ultima frazione ancora con ottime sensazioni, mi aspettano 5 giri da 4km. Primo giro a 4 al km, troppo forte, meglio rallentare!! Il percorso è abbastanza divertente anche se su un sali-scendi che affatica parecchio le gambe. Nonostante le ormai 4 ore di gara siano passate mi sento ancora bene per cui all’ultimo giro vado in progressione. Arrivo al traguardo con il tempo di 4 ore e 46 minuti, direi molto bene! Un minuto dopo arriva anche l’ex delfino e amico Paolo Franzoso, siamo entrambi soddisfatti della nostra prestazione, è stato un ottimo test in vista dell’Ironman di Maiorca.
Gara nel complesso organizzata molto bene, ristoro finale e pasta party ottimi, ristori nel percorso ben distribuiti, ottimi gli spogliatoi con doccia calda. Spero che il prossimo anno confermino Lovere come sede del campionato italiano 70.3 e soprattutto che molti Delfini decidano di parteciparvi!!
Alessandro B.
La mattina della gara sveglia alle ore 5.30, colazione da “gara” in camera, in quanto da queste parti gli hotel non sono preparati a dare da mangiare presto agli atleti, preparazione bici e via verso la zona cambio.
Gli atleti partenti sono circa 550 per cui l’ingresso in zona cambio è un po’ congestionato, comunque molto velocemente completo questa delicata operazione.
Il meteo è nuvoloso e la temperatura è sui 20°, quindi perfetta, speriamo non piova!!
Manca poco alla partenza per cui meglio provare l’acqua, la muta è facoltativa quindi tutti la indossano; anche la temperatura del lago è perfetta.
Alle 8 in punto scatta il via per la batteria donne e “anziani”. Dopo 5 minuti tocca a me, grazie al mio rank mi ritrovo in prima batteria uomini, ci sarà da sgomitare parecchio tra i migliori d’Italia su questa distanza.
Nonostante i miei timori, la partenza è tutto sommato tranquilla e riesco a trovare subito il mio ritmo, il percorso è un triangolo stretto per cui quasi un bastone andata e ritorno. Termino il nuoto con un tempo discreto e affronto il lungo percorso che porta alla T1, qui prendo la bici e parto a razzo, inizia la mia parte preferita. Nel frattempo il cielo è ancora più nuvoloso di prima e minaccia pioggia. Prima parte del percorso molto spettacolare, strada pianeggiante ma tortuosa che costeggia il lago. Non appena finisce la parte tortuosa imposto subito un ritmo elevato ma regolare, con la bici da crono posso spingere il lungo rapporto senza distruggermi le gambe. Purtroppo poco prima della prima salita inizia a piovere, poco ma sufficiente per rendere l’asfalto molto scivoloso. Inizio la prima salita di circa 3 km dove grazie al mio buon ritmo supero diversi atleti e mi preparo psicologicamente alla difficilissima e pericolosissima discesa. Primo giro di boa e giù in picchiata, strada fitta di tornanti e bagnata, vado piano e col freno tirato, non è il caso di ammazzarsi. Fortunatamente la discesa la passo indenne e inizio un lungo tratto veloce pianeggiante fino a Sarnico. Altro giro di boa e via verso la seconda salita, praticamente la stessa di prima ma più lunga di 4 km. Piove ancora ma grazie alla strada non troppo tortuosa riesco a stare su ritmi elevati. Arriva la seconda salita, 7 km con pendenza media dell’8%, con rapporto agile salgo di buona lena tanto da recuperare ancora su diversi atleti, le gambe rispondono ancora al meglio! Con mio grande sollievo non piove più e la strada si sta asciugando. Arrivato al giro di boa ingurgito un gel con abbondante acqua e giù in picchiata. Discesa ancora molto tecnica e tortuosa, ma la strada ormai asciutta mi consente di rischiare un po’ e di andare giù veloce. Finita la discesa ultimi 14 km di pianura a tutta verso il T2. Deposito velocemente la bici e inizio l’ultima frazione ancora con ottime sensazioni, mi aspettano 5 giri da 4km. Primo giro a 4 al km, troppo forte, meglio rallentare!! Il percorso è abbastanza divertente anche se su un sali-scendi che affatica parecchio le gambe. Nonostante le ormai 4 ore di gara siano passate mi sento ancora bene per cui all’ultimo giro vado in progressione. Arrivo al traguardo con il tempo di 4 ore e 46 minuti, direi molto bene! Un minuto dopo arriva anche l’ex delfino e amico Paolo Franzoso, siamo entrambi soddisfatti della nostra prestazione, è stato un ottimo test in vista dell’Ironman di Maiorca.
Gara nel complesso organizzata molto bene, ristoro finale e pasta party ottimi, ristori nel percorso ben distribuiti, ottimi gli spogliatoi con doccia calda. Spero che il prossimo anno confermino Lovere come sede del campionato italiano 70.3 e soprattutto che molti Delfini decidano di parteciparvi!!
Alessandro B.
TRIATHLON OLIMPICO DI BRASIMONE 02/08/2015
Gara inedita, almeno per me, quella dell’olimpico no draft di Brasimone, località sperduta nell’Appennino bolognese dove un bacino artificiale darà luogo alla frazione di nuoto.
I miei compagni di viaggio sono gli inossidabili Gibbin Daniele e Doria Nicola, ma in loco troveremo altri agguerriti Delfini pronti a dare battaglia.
Arriviamo perfettamente in orario per sbrigare le pratiche burocratiche di ritiro pacco gara e pettorale, quindi è il momento di sistemare le bici in zona cambio ed effettuare un po’ di riscaldamento. La temperatura è perfetta circa 20° al nostro arrivo, qualche grado di più alla partenza, condizioni ideali per una gara di triathlon, oggi ci sarà da divertirsi!
La frazione di nuoto sarà con muta facoltativa, ma tutti gli atleti ovviamente la indossano anche perché l’acqua è decisamente fresca.
Veniamo al dunque…
Mi ritrovo sistemato in prima batteria per cui partirò con gente molto forte, non mi scoraggio e cerco una posizione che possa consentirmi una buona partenza. Pronti via! La solita tonnara, cosa che io soffro tantissimo, infatti farò molta fatica a trovare il mio ritmo e una volta trovato dovrò fare parecchio slalom per superare i nuotatori più lenti…
Esco dall’acqua, occhiata veloce al garmin e il tempo impiegato mi fa già incazzare!! Anche stavolta il nuoto non è andato come volevo; vabbè non mi scoraggio, prendo velocemente la mia bici e parto consapevole che il percorso muscolare che mi aspetta è molto adatto alle mie caratteristiche, per cui dovrò andare a tutta!! Primi 3 km falso piano discesa con molte curve cerco di spingere e rilanciare continuamente infatti vedo che riesco a rimontare diversi atleti. Poi 15 km di discesa molto tecnica, qui la differenza la fa il coraggio, la capacità di guidare la bici e gli pneumatici, cerco di usarli tutti e tre. Vado forte anche troppo forse, ma la rimonta prosegue. “Finalmente” la discesa finisce e inizia una lunga salita regolare e molto pedalabile, interrotta da qualche falso piano, il mio pane!! Metto rapporto agile ma non troppo e inizio a spingere molto. Supero diversi atleti, vengo superato a mia volta, ma sento che la gamba gira bene. L’unica incognita: come correrò dopo aver fatto una bici così forte?! Finita la salita affronto gli ultimi km di falso piano per raggiungere il T2; le sensazioni sono ancora buone, forse potrò fare una buona corsa…
Inizio a correre praticamente assieme a Michele, caspita che onore stare sui suoi ritmi, a inizio gara non lo avrei mai immaginato, ma questo mi da ulteriore forza per spingere ancora negli ultimi 10 km. I primi km li facciamo assieme, ma sono consapevole che non posso reggere il suo ritmo se dovesse incrementare il passo. Ma con mia ulteriore sorpresa le gambe girano ancora benissimo e mi metto davanti a fare il ritmo, provo a stare a 4,05 al km e tutto fila liscio, inizio a superare parecchia gente. Ad un certo punto Michele mi dice di andare pure da solo, dopo tante gare fatte ad altissimo livello aveva bisogno di farne una in “relax” e posso capirlo, comunque vada lui resterà sempre il miglior atleta della Delfino e il nostro riferimento.
Il percorso podistico prevede due giri attorno al lago artificiale di Brasimone, i numerosi sali-scendi e i cambi di direzione lo rendono molto divertente… Io fortunatamente non ho nessuna diminuzione di ritmo fino alla fine anzi l’ultimo km riesco a farlo in progressione tale per cui guadagno qualche posizione nella classifica generale. Taglio il traguardo come primo Delfino, che onore!! Il tempo finale mi sembra ottimo, la posizione finale pure, oggi non avrei potuto chiedere di più da me stesso.
Complessivamente la gara è stata organizzata bene, ottimo ristoro finale, unica nota dolente la mancanza di docce calde e spogliatoi come sempre nelle gare di Trievolution!!
Alessandro B.
I miei compagni di viaggio sono gli inossidabili Gibbin Daniele e Doria Nicola, ma in loco troveremo altri agguerriti Delfini pronti a dare battaglia.
Arriviamo perfettamente in orario per sbrigare le pratiche burocratiche di ritiro pacco gara e pettorale, quindi è il momento di sistemare le bici in zona cambio ed effettuare un po’ di riscaldamento. La temperatura è perfetta circa 20° al nostro arrivo, qualche grado di più alla partenza, condizioni ideali per una gara di triathlon, oggi ci sarà da divertirsi!
La frazione di nuoto sarà con muta facoltativa, ma tutti gli atleti ovviamente la indossano anche perché l’acqua è decisamente fresca.
Veniamo al dunque…
Mi ritrovo sistemato in prima batteria per cui partirò con gente molto forte, non mi scoraggio e cerco una posizione che possa consentirmi una buona partenza. Pronti via! La solita tonnara, cosa che io soffro tantissimo, infatti farò molta fatica a trovare il mio ritmo e una volta trovato dovrò fare parecchio slalom per superare i nuotatori più lenti…
Esco dall’acqua, occhiata veloce al garmin e il tempo impiegato mi fa già incazzare!! Anche stavolta il nuoto non è andato come volevo; vabbè non mi scoraggio, prendo velocemente la mia bici e parto consapevole che il percorso muscolare che mi aspetta è molto adatto alle mie caratteristiche, per cui dovrò andare a tutta!! Primi 3 km falso piano discesa con molte curve cerco di spingere e rilanciare continuamente infatti vedo che riesco a rimontare diversi atleti. Poi 15 km di discesa molto tecnica, qui la differenza la fa il coraggio, la capacità di guidare la bici e gli pneumatici, cerco di usarli tutti e tre. Vado forte anche troppo forse, ma la rimonta prosegue. “Finalmente” la discesa finisce e inizia una lunga salita regolare e molto pedalabile, interrotta da qualche falso piano, il mio pane!! Metto rapporto agile ma non troppo e inizio a spingere molto. Supero diversi atleti, vengo superato a mia volta, ma sento che la gamba gira bene. L’unica incognita: come correrò dopo aver fatto una bici così forte?! Finita la salita affronto gli ultimi km di falso piano per raggiungere il T2; le sensazioni sono ancora buone, forse potrò fare una buona corsa…
Inizio a correre praticamente assieme a Michele, caspita che onore stare sui suoi ritmi, a inizio gara non lo avrei mai immaginato, ma questo mi da ulteriore forza per spingere ancora negli ultimi 10 km. I primi km li facciamo assieme, ma sono consapevole che non posso reggere il suo ritmo se dovesse incrementare il passo. Ma con mia ulteriore sorpresa le gambe girano ancora benissimo e mi metto davanti a fare il ritmo, provo a stare a 4,05 al km e tutto fila liscio, inizio a superare parecchia gente. Ad un certo punto Michele mi dice di andare pure da solo, dopo tante gare fatte ad altissimo livello aveva bisogno di farne una in “relax” e posso capirlo, comunque vada lui resterà sempre il miglior atleta della Delfino e il nostro riferimento.
Il percorso podistico prevede due giri attorno al lago artificiale di Brasimone, i numerosi sali-scendi e i cambi di direzione lo rendono molto divertente… Io fortunatamente non ho nessuna diminuzione di ritmo fino alla fine anzi l’ultimo km riesco a farlo in progressione tale per cui guadagno qualche posizione nella classifica generale. Taglio il traguardo come primo Delfino, che onore!! Il tempo finale mi sembra ottimo, la posizione finale pure, oggi non avrei potuto chiedere di più da me stesso.
Complessivamente la gara è stata organizzata bene, ottimo ristoro finale, unica nota dolente la mancanza di docce calde e spogliatoi come sempre nelle gare di Trievolution!!
Alessandro B.
AQUATICRUNNER 25/07/2015
Ben tre Delfini (dovevano essere di più ma la natura e i saldi hanno ridotto il loro numero) hanno affrontato questa gara, tra le più originali in Italia. Circa 200 atleti sono infatti partiti dalla spiaggia di Grado e attraverso canali, isole sono arrivati a Lignano. L'organizzazione quasi impeccabile, forse ci sarebbe voluto qualche ristoro in più, ma nel complesso sicuramente promossa.
Paesaggi incontaminati hanno fatto da cornice all'evento, il mare mosso è un temporale che ci inseguiva hanno dato sicuramente un po' di brio alla gara...
Partiti e arrivati insieme ci siamo sostenuti durante tutta la gara spronandoci a non mollare! Un grazie a miei compagni di avventura che hanno sicuramente contribuito a renderla memorabile.
Dario R.
Ravagnan Dario 04:02:06
Fanton Denis 04:02:06
Tommasin Massimo 04:02:06
Paesaggi incontaminati hanno fatto da cornice all'evento, il mare mosso è un temporale che ci inseguiva hanno dato sicuramente un po' di brio alla gara...
Partiti e arrivati insieme ci siamo sostenuti durante tutta la gara spronandoci a non mollare! Un grazie a miei compagni di avventura che hanno sicuramente contribuito a renderla memorabile.
Dario R.
Ravagnan Dario 04:02:06
Fanton Denis 04:02:06
Tommasin Massimo 04:02:06
DOLOMITI TRIATHLON 18/07/2015
DOLOMITI TRIATHLON: L'EMOZIONE DI ALESSANDRA
Ci riproviamo anche quest'anno con il Dolomiti Triathlon; l'edizione n°1 purtroppo era stata privata della frazione di nuoto a causa della temperatura eccessivamente bassa del lago di Auronzo. Nell'edizione 2015 si nuota ad Alleghe, lago decisamente meno profondo e con affluenti meno gelidi. Delfini sempre presenti, TRIADE compresa; alle 12.00 lo start... Donne ed attempati in prima batteria, i giovanotti in seconda. Nuoto regolare senza ressa, tutti sanno che la gara sarà lunghissima e quindi non vale la pena affannarsi per uscire 30" prima. Dopo i primi 100 mt mi assesto su un ritmo decisamente sostenibile: esco in 11ma posizione e 1° degli M1, cambio rapido e via per la frazione più dura. A 200 mt scorgo una divisa della Delfino, decido di sprintare fuori dalla sella per raggiungerla. A pochi mt riconosco componente della TRIADE, Luca Griguolo. Mi incollo dietro a lui per riprendere fiato fino all'inizio della salita per Colle Santa Lucia. Decisamente ripida la prima parte, più regolare la seconda fino a scollinare sul Crêpes. Scendiamo al bivio dove inizia la salita al Giau: 29 tornanti ci attendono per raggiungere il passo. Imposto una velocità alta ma regolare al limite della mia soglia anaerobica. Recupero un sacco di posizioni soprattutto su quelli partiti in prima batteria. Arrivo in cima al Giau dove supero l'ultima atleta eccellente, la campionessa Gaia Peron. Discesa tecnica ma divertente fino a Cortina: a livello dell'innesto con la strada regionale per il passo Falzarego è appena arrivata Alessandra che sorpresa di vedermi così presto esclama un calorosissimo GRAAANNDEEE MICHELEEE!!!! Ho i brividi per l'emozione e mi rimarranno per almeno un paio di minuti... arrivo in ZC e mi gaso quando mi accorgo che le bici in rastrelliera sono pochissime. I miei cari mi incitano al massimo e mi ricaricano di energia ormai agli sgoccioli. Adesso inizia l'ultima vera fatica...10km con 300mt D+ su fondo prevalentemente sterrato che per un Trailer possono sembrare poca cosa ma per un triathleta con le gambe crepate da due ore di bici fanno sudare freddo!! Siamo tutti alla frutta e il passo è abbastanza lento per la maggior parte degli atleti. Sono ben posizionato in classifica mi basta solo tenere duro, anche perché ho inizio di crampi ai muscoli delle gambe! Mi sarei fermato 100 volte ma tengo duro, piano, ma tengo duro! Ultimo km in discesa prima dell'arrivo al traguardo. Adesso è veramente finita! Ora inizia la festa insieme a moglie e figli!
Di questa gara oltre alla durezza ricorderò una cosa: l'emozione di Alessandra nel vedermi arrivare in bici!
Michele B.
Ci riproviamo anche quest'anno con il Dolomiti Triathlon; l'edizione n°1 purtroppo era stata privata della frazione di nuoto a causa della temperatura eccessivamente bassa del lago di Auronzo. Nell'edizione 2015 si nuota ad Alleghe, lago decisamente meno profondo e con affluenti meno gelidi. Delfini sempre presenti, TRIADE compresa; alle 12.00 lo start... Donne ed attempati in prima batteria, i giovanotti in seconda. Nuoto regolare senza ressa, tutti sanno che la gara sarà lunghissima e quindi non vale la pena affannarsi per uscire 30" prima. Dopo i primi 100 mt mi assesto su un ritmo decisamente sostenibile: esco in 11ma posizione e 1° degli M1, cambio rapido e via per la frazione più dura. A 200 mt scorgo una divisa della Delfino, decido di sprintare fuori dalla sella per raggiungerla. A pochi mt riconosco componente della TRIADE, Luca Griguolo. Mi incollo dietro a lui per riprendere fiato fino all'inizio della salita per Colle Santa Lucia. Decisamente ripida la prima parte, più regolare la seconda fino a scollinare sul Crêpes. Scendiamo al bivio dove inizia la salita al Giau: 29 tornanti ci attendono per raggiungere il passo. Imposto una velocità alta ma regolare al limite della mia soglia anaerobica. Recupero un sacco di posizioni soprattutto su quelli partiti in prima batteria. Arrivo in cima al Giau dove supero l'ultima atleta eccellente, la campionessa Gaia Peron. Discesa tecnica ma divertente fino a Cortina: a livello dell'innesto con la strada regionale per il passo Falzarego è appena arrivata Alessandra che sorpresa di vedermi così presto esclama un calorosissimo GRAAANNDEEE MICHELEEE!!!! Ho i brividi per l'emozione e mi rimarranno per almeno un paio di minuti... arrivo in ZC e mi gaso quando mi accorgo che le bici in rastrelliera sono pochissime. I miei cari mi incitano al massimo e mi ricaricano di energia ormai agli sgoccioli. Adesso inizia l'ultima vera fatica...10km con 300mt D+ su fondo prevalentemente sterrato che per un Trailer possono sembrare poca cosa ma per un triathleta con le gambe crepate da due ore di bici fanno sudare freddo!! Siamo tutti alla frutta e il passo è abbastanza lento per la maggior parte degli atleti. Sono ben posizionato in classifica mi basta solo tenere duro, anche perché ho inizio di crampi ai muscoli delle gambe! Mi sarei fermato 100 volte ma tengo duro, piano, ma tengo duro! Ultimo km in discesa prima dell'arrivo al traguardo. Adesso è veramente finita! Ora inizia la festa insieme a moglie e figli!
Di questa gara oltre alla durezza ricorderò una cosa: l'emozione di Alessandra nel vedermi arrivare in bici!
Michele B.
Per la cronaca, ecco la Coppa Cobram, per gli amici Coppa Delfino, sfida lanciata da Michele sulla sola distanza bici...
Stefano però non l'approva in quanto voleva che venisse preso in considerazione solo il segmento "Giau"...;-))
Complimenti a tutti, ma in particolar modo a Davide per il suo ottimo esordio in un Olimpico molto impegnativo.
Stefano però non l'approva in quanto voleva che venisse preso in considerazione solo il segmento "Giau"...;-))
Complimenti a tutti, ma in particolar modo a Davide per il suo ottimo esordio in un Olimpico molto impegnativo.
LEDROMAN 12/07/2015
Sabato 11 luglio 2015 ore 8,00, camperino pronto, carico donna bambina e cagnolina e partiamo in direzione Valsugana Trento; fin li tutto bene, poi per passare il monte Bondone direzione Riva del Garda il camperino ha arrancato non poco con temperatura radiatore a 130 gradi, ma alla fine siamo arrivati. Location bellissima, il lago si trova a quasi 650 mt di altitudine, caldo ma asciutto e con una brezza piacevole e costante.
Domenica 12 luglio ore 8,00 sveglia e solita colazione dettata dal mio mister Bellemo: frutta miele tè verde fette integrali... Vado a controllare la zona cambio, alle 9,00 è già tutto pronto nonostante la gara si svolgerà alle 14,00. Ore 11,00 panino con 2 fette di tacchino, miserabile, avevo già una fame allucinante! Ore 12,00 prendo la bici e provo un giro dei due in programma, spettacolare paesaggio quanto duro, un continuo saliscendi spezza gambe con una salita finale di 3 km al 6/7% per poi fiondarsi giù verso l'arrivo con una pendenza che arrivava anche al 20%, bella tecnica veloce come piacciono a me, qui infatti ho recuperato molto. Ore 14,00 partono le donne poi i top poi i buoni e poi tutti gli sfigati come me, ho il n.374 su circa 480 concorrenti uomini. Esco dal nuoto in 12 minuti, impressionante per me, qui voglio fare un ringraziamento particolare a tutti gli allenatori del Clodia, senza il loro aiuto non sarei mai arrivato a questi tempi. Mi dirigo verso la zona cambio correndo affannosamente e sento già che il polpaccio dx incomincia a farsi sentire, reduce da contratture che ormai mi perseguitano da mesi, ma dopo diverse tecar sembra migliorare. Prendo la bici e riesco subito a stare con un bel gruppetto di circa 10/12 atleti e di esperienza cerco di limare per recuperare un po' dal nuoto, perdo qualche posizione in salita ma che guadagno con gli interessi in discesa, punta massima 60km/h su dei tornanti strettissimi... Dopo due giri di bici si torna in zona cambio e si parte con la run: percorso straordinario, tutto su un ghiaino finissimo e molto morbido che costeggia la parte sx del lago, impegnativo anche questo, un continuo saliscendi ma accompagnato sempre da tantissimo pubblico che faceva il tifo a tutti... Purtroppo il mio polpaccio si faceva sentire sempre di più quindi la mia ambizione di tenere i 4;46/5;00 è scesa subito a 5;20/5;35 ma l'importante ormai era arrivare e al traguardo c'era veramente un pubblico che in poche gare ho visto, mi sembrava di essere uno di quelli veri....Ahahahaha.
Organizzazione perfetta, posto stupendo e gara per tutti da rifare e proporre, magari l'anno prossimo per tutta la squadra.
Claudio B.
Domenica 12 luglio ore 8,00 sveglia e solita colazione dettata dal mio mister Bellemo: frutta miele tè verde fette integrali... Vado a controllare la zona cambio, alle 9,00 è già tutto pronto nonostante la gara si svolgerà alle 14,00. Ore 11,00 panino con 2 fette di tacchino, miserabile, avevo già una fame allucinante! Ore 12,00 prendo la bici e provo un giro dei due in programma, spettacolare paesaggio quanto duro, un continuo saliscendi spezza gambe con una salita finale di 3 km al 6/7% per poi fiondarsi giù verso l'arrivo con una pendenza che arrivava anche al 20%, bella tecnica veloce come piacciono a me, qui infatti ho recuperato molto. Ore 14,00 partono le donne poi i top poi i buoni e poi tutti gli sfigati come me, ho il n.374 su circa 480 concorrenti uomini. Esco dal nuoto in 12 minuti, impressionante per me, qui voglio fare un ringraziamento particolare a tutti gli allenatori del Clodia, senza il loro aiuto non sarei mai arrivato a questi tempi. Mi dirigo verso la zona cambio correndo affannosamente e sento già che il polpaccio dx incomincia a farsi sentire, reduce da contratture che ormai mi perseguitano da mesi, ma dopo diverse tecar sembra migliorare. Prendo la bici e riesco subito a stare con un bel gruppetto di circa 10/12 atleti e di esperienza cerco di limare per recuperare un po' dal nuoto, perdo qualche posizione in salita ma che guadagno con gli interessi in discesa, punta massima 60km/h su dei tornanti strettissimi... Dopo due giri di bici si torna in zona cambio e si parte con la run: percorso straordinario, tutto su un ghiaino finissimo e molto morbido che costeggia la parte sx del lago, impegnativo anche questo, un continuo saliscendi ma accompagnato sempre da tantissimo pubblico che faceva il tifo a tutti... Purtroppo il mio polpaccio si faceva sentire sempre di più quindi la mia ambizione di tenere i 4;46/5;00 è scesa subito a 5;20/5;35 ma l'importante ormai era arrivare e al traguardo c'era veramente un pubblico che in poche gare ho visto, mi sembrava di essere uno di quelli veri....Ahahahaha.
Organizzazione perfetta, posto stupendo e gara per tutti da rifare e proporre, magari l'anno prossimo per tutta la squadra.
Claudio B.
CORRIAMO CON LINDA 11/07/2015
"Corriamo con Linda" la 1° edizione della corsa di 10km a Gardacqua (Garda) in memoria di Linda Scatolin. Evento organizzato da Woman Triathlon Italia insieme con MBSport, Raschiani Triathlon Pavese e in collaborazione con Pro Train, il Comune di Garda e XC Verona. Gara aperta a tutti, il ricavato verrà devoluto interamente a Smile for Onlus.
C'erano anche loro....
C'erano anche loro....
CAMPIONATO ITALIANO OLIMPICO NO DRAFT REVINE LAGO 05/07/2015
A pochi giorni dalla decisione di effettuare la preiscrizione all’IRONMAN di Venezia, ecco che io e altri componenti della squadra Delfino Triathlon, affrontiamo un olimpico per niente facile, dove ancor prima di cominciare, sapevamo che il caldo ci avrebbe fatto soffrire un bel po’ e farsi la foto a fianco alle lastre con sopra scritto i nomi dei caduti in guerra non era di buon auspicio.
La frazione di nuoto era in “piano” (ma dai!!!) e la muta è stata vietata a tutti i partecipanti, mentre il percorso di bici, da percorre per ben due volte, presentava delle variazioni di pendenza con una salita molto dura. Durante la pedalata fortunatamente gli alberi lungo la strada ci hanno fatto un po’ d’ombra. E per finire la corsa! Bisognava fare 3 giri e l’abbiam percorsi interamente sotto il sole.
Come avevo detto prima, il caldo si è fatto sentire, un paio di persone verso fine gara si sono sentite male, qualcuno per non rischiare, ha controllato l’andatura della gara, perché l’importante era arrivare alla fine. Nella frazione di corsa ho visto atleti camminare e gli abitanti del posto che erano fuori dalle proprie case a osservarci, si sono armati di manichetta e hanno iniziato a buttare acqua ad ogni atleta che passava…e magari avranno pensato: guarda sti matti!... ad ogni modo, è stato un bel gesto visto che ci capita di vedere e sentire gente che si lamenta che la strada è stata chiusa al traffico.
Nonostante la foto iniziale, nessuno dei Delfini è caduto, nessuno si è ritirato, ognuno di noi ha lottato e ha portato a termine la gara in tutti i modi, perché quel che conta è: non fermarsi mai, concludere la gara per la sola soddisfazione personale e infine, continuare ad amare lo sport.
Andrea Del Vecchio
Lo si sapeva fin dalla pubblicazione in calendario Fitri che quest'anno il Campionato Italiano Olimpico No Draft Age Group sarebbe stata gara dura....ma nessuno poteva immaginare che si sarebbe svolta con clima che definirei TROPICALE. Arrivati come al solito in grande anticipo rispetto agli orari di svolgimento gara, preleviamo le buste tecniche e pacchi gara; già di primo mattino il termometro segna 30°C. Il lago dai bassi fondali già ribolle tanto che la giuria decide di vietare la muta anche per gli M3 e oltre, che per regolamento ce l'hanno sempre facoltativa. Ottima scelta che riduce i rischi di colpo di calore in attesa dello start. Circa dieci batterie ognuna costituita da atleti della stessa categoria come da RT. Prima donne e "vecchi" come nei più celebri racconti storici poi i più agguerriti S4 e M1, questi ultimi più di 170 al via. Primi 50mt forte come insegnano tutti i tecnici poi decido di non strafare: la gara è lunga e mi aspettano una bici dura ed una corsa ancor peggiore. Sorpresa lungo il percorso...5 boe anziché 4 come da guida tecnica e da briefing pregara: mi girano un po' gli attributi ma me la faccio passare, ormai ci sono dentro! Esco dall'acqua con i serbatoi energetici quasi pieni pronto per la prova più tecnica...Il percorso bici prevede un dislivello di 700mt ed una condotta sconsiderata potrebbe compromettere il finale di gara. Imposto un ritmo regolarissimo anche se si susseguono salite e discese a go go: la strategia è quella giusta perché quando scendo avverto ancora una certa freschezza. Dal nuoto ho già recuperato una quarantina di posizioni ed ora inizia il tratto più duro! La corsa di Revine Lago l'ho sempre sofferta ma quest'anno il fattore temperatura complicherà fortemente il gioco... Il termometro si è portato a 38°C. Inizio a recuperare ulteriori posizioni pur viaggiando ad un passo più lento delle mie possibilità... Intorno a me un sacco di atleti che vanno al rallentatore, vuoi perché hanno tirato troppo in bici vuoi per il gran caldo. Al 5to km crisi anche per me: sono in ebollizione ed anche i due ristori/spugnaggi lungo il percorso non mi bastano per abbassare la temperatura interna. Vedo molti ritirati a bordo strada, anche atleti che viaggiavano nelle prime posizioni...scenario penoso... Tengo duro solo perché trainato/spronato dall'amico/avversario SIMIONATO. Ultimi 500 mt: i più duri perché in leggera salita, il cardio alle stelle anche se non porto la fascia al petto per rilevarlo... Supero la linea del traguardo, barcollo, nausea e brividi da sforzo... La prima cosa che faccio mi dirigo verso il lago dove mi esibisco in un tuffo con scarpe ed occhiali rigorosamente persi in acqua: non me ne ero neanche accorto! Il pasta party è già in funzione ma pochi ne approfittano per il senso di malessere post gara... Preferisco un po' di frutta e poi un bel gelato fresco. Diversi gli interventi dei medici ma nessuno per casi gravi. Tutti salvi, anche se "sbattuti", rientriamo a casa. Molto buona la prestazione generale dei Delfini tra cui spicca quella di Doria che pur con un 2' di penalty box si porta a casa una terza piazza tra i chioggiotti. Distrutti ma comunque divertiti. Ottima la compagnia di viaggio!
Michele B.
La frazione di nuoto era in “piano” (ma dai!!!) e la muta è stata vietata a tutti i partecipanti, mentre il percorso di bici, da percorre per ben due volte, presentava delle variazioni di pendenza con una salita molto dura. Durante la pedalata fortunatamente gli alberi lungo la strada ci hanno fatto un po’ d’ombra. E per finire la corsa! Bisognava fare 3 giri e l’abbiam percorsi interamente sotto il sole.
Come avevo detto prima, il caldo si è fatto sentire, un paio di persone verso fine gara si sono sentite male, qualcuno per non rischiare, ha controllato l’andatura della gara, perché l’importante era arrivare alla fine. Nella frazione di corsa ho visto atleti camminare e gli abitanti del posto che erano fuori dalle proprie case a osservarci, si sono armati di manichetta e hanno iniziato a buttare acqua ad ogni atleta che passava…e magari avranno pensato: guarda sti matti!... ad ogni modo, è stato un bel gesto visto che ci capita di vedere e sentire gente che si lamenta che la strada è stata chiusa al traffico.
Nonostante la foto iniziale, nessuno dei Delfini è caduto, nessuno si è ritirato, ognuno di noi ha lottato e ha portato a termine la gara in tutti i modi, perché quel che conta è: non fermarsi mai, concludere la gara per la sola soddisfazione personale e infine, continuare ad amare lo sport.
Andrea Del Vecchio
Lo si sapeva fin dalla pubblicazione in calendario Fitri che quest'anno il Campionato Italiano Olimpico No Draft Age Group sarebbe stata gara dura....ma nessuno poteva immaginare che si sarebbe svolta con clima che definirei TROPICALE. Arrivati come al solito in grande anticipo rispetto agli orari di svolgimento gara, preleviamo le buste tecniche e pacchi gara; già di primo mattino il termometro segna 30°C. Il lago dai bassi fondali già ribolle tanto che la giuria decide di vietare la muta anche per gli M3 e oltre, che per regolamento ce l'hanno sempre facoltativa. Ottima scelta che riduce i rischi di colpo di calore in attesa dello start. Circa dieci batterie ognuna costituita da atleti della stessa categoria come da RT. Prima donne e "vecchi" come nei più celebri racconti storici poi i più agguerriti S4 e M1, questi ultimi più di 170 al via. Primi 50mt forte come insegnano tutti i tecnici poi decido di non strafare: la gara è lunga e mi aspettano una bici dura ed una corsa ancor peggiore. Sorpresa lungo il percorso...5 boe anziché 4 come da guida tecnica e da briefing pregara: mi girano un po' gli attributi ma me la faccio passare, ormai ci sono dentro! Esco dall'acqua con i serbatoi energetici quasi pieni pronto per la prova più tecnica...Il percorso bici prevede un dislivello di 700mt ed una condotta sconsiderata potrebbe compromettere il finale di gara. Imposto un ritmo regolarissimo anche se si susseguono salite e discese a go go: la strategia è quella giusta perché quando scendo avverto ancora una certa freschezza. Dal nuoto ho già recuperato una quarantina di posizioni ed ora inizia il tratto più duro! La corsa di Revine Lago l'ho sempre sofferta ma quest'anno il fattore temperatura complicherà fortemente il gioco... Il termometro si è portato a 38°C. Inizio a recuperare ulteriori posizioni pur viaggiando ad un passo più lento delle mie possibilità... Intorno a me un sacco di atleti che vanno al rallentatore, vuoi perché hanno tirato troppo in bici vuoi per il gran caldo. Al 5to km crisi anche per me: sono in ebollizione ed anche i due ristori/spugnaggi lungo il percorso non mi bastano per abbassare la temperatura interna. Vedo molti ritirati a bordo strada, anche atleti che viaggiavano nelle prime posizioni...scenario penoso... Tengo duro solo perché trainato/spronato dall'amico/avversario SIMIONATO. Ultimi 500 mt: i più duri perché in leggera salita, il cardio alle stelle anche se non porto la fascia al petto per rilevarlo... Supero la linea del traguardo, barcollo, nausea e brividi da sforzo... La prima cosa che faccio mi dirigo verso il lago dove mi esibisco in un tuffo con scarpe ed occhiali rigorosamente persi in acqua: non me ne ero neanche accorto! Il pasta party è già in funzione ma pochi ne approfittano per il senso di malessere post gara... Preferisco un po' di frutta e poi un bel gelato fresco. Diversi gli interventi dei medici ma nessuno per casi gravi. Tutti salvi, anche se "sbattuti", rientriamo a casa. Molto buona la prestazione generale dei Delfini tra cui spicca quella di Doria che pur con un 2' di penalty box si porta a casa una terza piazza tra i chioggiotti. Distrutti ma comunque divertiti. Ottima la compagnia di viaggio!
Michele B.
IRONMAN AUSTRIA - KLAGENFURT 28/06/2015
ANNO 2015 IL MIO PICCOLO “GRANDE SLAM”
GENNAIO 2014, MI BALENA IN TESTA UN’IDEA E UNA FRASE CHE MI ACCOMPAGNERA’ CONTINUAMENTE PER UN ANNO E MEZZO: I HAVE A DREAM! COME DISSE M.L.KING.
A GIUGNO 2015 AVREI COMPIUTO 50 ANNI E VOLEVO TENTARE DI PORTARE A TERMINE UNA GARA SU DISTANZA IRONMAN, QUALE GARA MIGLIORE SE NON QUELLA DI KLAGENFURT CHE, FATALITA’, SAREBBE STATA IL 28 GIUGNO 2015? FACILE A DIRSI, DIFFICILE A FARSI, SOPRATTUTTO IN FUNZIONE DELLE DISTANZE DA PREPARARE E IN FUNZIONE DEL TEMPO A DISPOSIZIONE DA DEDICARCI. ORMAI IL TARLO MI ERA ENTRATO IN TESTA E NIENTE E NESSUNO SAREBBE RIUSCITO A CANCELLARLO. PARLO, PRIMA DI TUTTO, A CASA CON ANTONELLA PER RENDERLA PARTECIPE DI CIO’ CHE VOGLIO FARE, DEL TEMPO CHE DOVRO’ DEDICARCI E CHE MI TERRA’ SPESSO UN PO’ LONTANO DA LORO. CHIARITO IL TUTTO COMINCIO A PENSARE, SPINTO DALL’EUFORIA, A COSA DEVO FARE PER CERCARE DI PREPARARMI IN MODO DA AFFRONTARE UNA GARA DEL GENERE. LE GARE DI GRANFONDO DI BICI PER IL 2014 ERANO GIA’ PIANIFICATE E QUINDI DOVEVO SOLO OPTARE PER I PERCORSI LUNGHI ANZICHE’ LIMITARMI AI PERCORSI MEDI, PER IL NUOTO DOVEVO COMINCIARE A NUOTARE GRADATAMENTE SU DISTANZE SEMPRE PIU’ LUNGHE E LO STESSO DICASI PER LA CORSA DOVE, SPINTO SEMPRE DALL’ENTUSIASMO, INVIO L’ISCRIZIONE ALLA MARATONA DI VENEZIA GIA’ A FEBBRAIO, ANCOR PRIMA DI SAPERE SE SAREI RIUSCITO AD ISCRIVERMI A KLAGENFURT. SAPENDO CHE A FINE GIUGNO SAREI STATO FUORI ITALIA, CONTATTO AMA’ ALBERTO CHE SI RENDE DISPONIBILE PER EFETTUARE L’ISCRIZIONE. DETTO FATTO, IL 30 GIUGNO 2014 RICEVO IL MESSAGGIO CHE L’ISCRIZIONE E’ STATA ACCETTATA; E ORA DIAMOCI DA FARE. AD AGOSTO COMINCIANO I PROBLEMI CON LE CAVIGLIE (ME L’ASPETTAVO PRIMA O POI) CHE SI GONFIANO E SI SGONFIANO CONTINUAMENTE OGNI VOLTA CHE LE METTO SOTTO SFORZO. DEVO RINUNCIARE ALLA MARATONA DI VENEZIA E MI RENDO CONTO CHE DOVRO’ PREPARARE LA CORSA SU DISTANZE MASSIME DI 15/18 KM, BEN POCO RISPETTO ALLA MARATONA CHE DOVRO’ FARE A KLAGENFURT. NESSUN PROBLEMA, IL DICTAT DIVENTA: PREPARA BENE LA LUNGA DISTANZA IN NUOTO E BICI E CONFIDA SU UNA BUONA TENUTA MENTALE PER AFFRONTARE LA CORSA. STAGIONE INVERNALE PASSATA NON TRALASCIANDO LE GARE E GLI ALLENAMENTI DI SCI E DEDICANDO TUTTE LE PAUSE PRANZO AGLI ALLENAMENTI CORTI NELLE TRE DISCIPLINE, QUALCHE CORSA IN MONTAGNA DI SERA IN SALITA CON TEMPERATURE TRA I -4 E I -8 GRADI, GLI ALLENAMENTI SERALI IN PISCINA E I FINE SETTIMANA DEDICATI AGLI ALLENAMENTI LUNGHI CON IN MEZZO LE GRANFONDO DELLA VIA DEL SALE, LA FIZIK A MAROSTICA, POVEGLIANO E IL 70.3 DI RIMINI IL 24/05/2015. IN DEFINITIVA MI RITROVAVO A FARE CIRCA SEI O SETTE ALLENAMENTI SETTIMANALI DI CUI UNO LUNGO. DEL RESTO O COSI’ O COSI’. ARRIVO ALLA SETTIMANA PRIMA DELLA GARA CON MILLE DUBBI, PAURE MA ANCHE CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE AVEVO FATTO, BENE O MALE, UN DISCRETO LAVORO. DIETRO IL CONSIGLIO DI QUALCHE BUON ANIMA MI CONVINCO A CURARE L’ALIMENTAZIONE, COSA PER ME ASSAI SCONOSCIUTA, E QUESTA SI RILEVERA’ MOLTO IMPORTANTE. VENERDI’ 26/06/2015 SI PARTE PER KLAGENFURT CON MIA MOGLIE E MIO FIGLIO LUCA IL CUI ENTUSIASMO E’ TALMENTE TRASCINANTE CHE MI ESALTA SOLTANTO IL VEDERE L’EFFETTO CHE HA SU DI LUI IL FATTO DI ESSERE CON ME AD UN APPUNTAMENTO COSI’ IMPORTANTE. SAPEVO QUANTO SAREBBE STATO IMPORTANTE AVERE VICINO A ME LE PERSONE PIU’ IMPORTANTI DELLA MIA VITA CON CUI AVEVO CONDIVISO NEL BENE E NEL MALE TUTTE LE VICISSITUDINI DI UN ANNO E MEZZO DI ALLENAMENTI. AVEVO CONSIDERATO CHE SOLO IL PENSIERO DI AVERLI CON ME SAREBBE STATO UNO STIMOLO ENORME E INDISTRUTTIBILE CHE MI AVREBBE AIUTATO A SUPERARE QUALSIASI TIPO DI CRISI E PROBLEMA. GIORNO PRIMA PASSATO A PREPARARE TUTTO NEI MINIMI DETTAGLI, CENA CON PORZIONI DI PASTA BIBLICA E POI A DORMIRE CON SVEGLIA ALLE 04.00 DEL MATTINO. PRE-GARA PASSATO A RICERCARE LA GIUSTA CONCENTRAZIONE SEMPRE CON LUCA APPICCICATO A ME E CON ANTONELLA OSTI E MAURO (GIUNTI A KLAGENFURT DALLA LORO LOCALITA’ DI VACANZA PROPRIO PER ESSERE PRESENTI ALLA GARA) PRONTI A SOSTENERMI E AD INCITARMI. LA MIA BATTERIA PARTE ALLE 07.20 E POCO PRIMA DI PARTIRE ALZO LO SGUARDO E SCORGO SUL PONTILE ANTONELLA E LUCA CHE MOSTRANO UNO STRISCIONE CON SCRITTO “FORZA PAPA’ ALBERTO SEI IL NOSTRO IRONMAN”; ERANO RIUSCITI A TENERMELO NASCOSTO E VI ASSICURO CHE QUELLO E’ STATO IL MOMENTO PER ME PIU’ EMOZIONANTE, MA ANCHE QUELLO CHE MI HA FATTO DIRE: NON PUOI DELUDERE LORO E TE STESSO E DOPO ESSERMI ASCIUGATO UNA LACRIMA CHE MI POTEVO CONCEDERE, HO SENTITO LO START E MI SONO GETTATO CON TUTTO IL CUORE E L’ANIMA NELLA PIU’ BELLA AVVENTURA DELLA MIA VITA. NUOTO COSTANTE E TRANQUILLO, CAMBIO IN T1 CON CALMA SISTEMANDO TUTTO CON ATTENZIONE; PRIMO GIRO DI BICI IN 3H E 15’, SECONDO GIRO IN 3H E 23’, T2 FATTO SEMPRE CON CALMA E POI…. LA CORSA!!! PRIMI KM BENE E TUTTO FILA LISCIO TRA RISTORI E SPUGNAGGI SINO AL 20° KM, DOVE MI ATTENDE, DOPO CIRCA DIECI ORE, UNA CRISI ABBASTANZA PESANTE. HO IL BUON SENSO DI FERMARMI E SEDERMI (ANCHE PERCHE’ NON RIUSCIVO PIU’ A STARE IN PIEDI) E DOPO CIRCA 10/15 MINUTI MI RIALZO E COMINCIO A CAMMINARE; DOPO 8 KM DECIDO DI PROVARE A CORRERE, CON LE GAMBE INIZIALMENTE DURE COME TRONCHI, CE LA FACCIO E DOPO UN PAIO DI KM MI DICO: NON FERMARTI PIU’ SE NON PER BERE COCA COLA AI RISTORI. IL MIGLIOR CARICO DI BENZINA ARRIVA PERO’ NEL MOMENTO IN CUI, AL 32° KM INCROCIO I MIEI AMICI E LA MIA FAMIGLIA CON LUCA CHE MI COMINCIA A CORRERE VICINO CONTINUANDO AD URLARMI: FORZA PAPI NON MOLLARE, TIENI DURO CHE CE LA PUOI FARE!! DAL CUORE MI VIENE FUORI CON UN FILO DI VOCE: GRAZIE LUCA!!!! ANTONELLA INVECE, MI CORRE SUCCESSIVAMENTE A FIANCO DICENDOMI: PERO’ TI VEDO BENE, STAI CORRENDO!!! MI CONTINUO ORMAI A RIPETERE CHE NON POSSO FERMARMI ANCHE PERCHE’ QUEI QUATTRO MATTI ERANO ORMAI DA QUASI 17 ORE SVEGLI PER ESSERE LA’ CON ME. COMINCIA A FARE BUIO MA ORMAI LA GIOIA COMINCIA A DIVENTARE INDESCRIVIBILE E IL TRAGUARDO CON LE SUE LUCI, I SUOI SUONI E CON IL SUO SIGNIFICATO SONO SEMPRE DI PIU’ A PORTATA DI MANO. ENTRO NELLA PASSERELLA FINALE INCREDULO, SBIGOTTITO, FELICE ED EUFORICO. DOPO AVER CERCATO, TROVATO ED ABBRACCIATO ANTONELLA E LUCA MI DIRIGO VERSO IL TRAGUARDO DOVE DO SFOGO A TUTTA LA MIA GIOIA. ANCORA OGGI MI SUCCEDE DI PENSARE ALLA GARA, RIVIVERE OGNI MOMENTO DI QUELLA GIORNATA E RIPETERMI: MA COME HAI FATTO? NEI MESI SUCCESSIVI HO PENSATO E IDEATO CIO’ CHE RITENEVO IMPOSSIBILE SINO A QUALCHE ANNO FA E CIOE’ RIUSCIRE A DISPUTARE LE GARE DI TRIATHLON NELLE 4 DISTANZE NELL’ARCO DELLO STESSO ANNO E LA DISTANZA SPRINT DI SOTTOMARINA DEL 13/09/2015 INSIEME ALLA DISTANZA OLIMPICA DI PESCHIERA DEL GARDA DEL 19/09/2015 MI HANNO CONSENTITO DI PORTARE A TERMINE IL MIO “PICCOLO GRANDE SLAM” (GRANDE SLAM E’ IL TERMINE USATO NEL TENNIS QUANDO UN GIOCATORE PARTECIPA E VINCE I QUATTRO TORNEI PIU’ PRESTIGIOSI AL MONDO CHE SI DISPUTANO SU QUATTRO SUPERFICI DIVERSE). AUGURO A CHIUNQUE DI POTER PRIMA O POI VIVERE UN’ESPERIENZA COSI’, TENENDO SEMPRE A MENTE LA SEGUENTE FRASE IN CUI CI HO SEMPRE CREDUTO: “ANYTHING IS POSSIBLE”, DENTRO OGNUNO DI NOI ESISTE UNA FORZA CHE CI PERMETTE DI POTER DIRE: “QUALSIASI COSA E’ POSSIBILE” CREDETE IN VOI STESSI E IN QUELLO CHE FATE, LA VOSTRA STORIA LA SCRIVETE VOI E I RISULTATI SONO SOLO UNA CONSEGUENZA DI CIO’ CHE FATE E DI COME LO FATE.
IN BOCCA AL LUPO A TUTTI E…….. SEMPRE I MIGLIORI !!!!!!!!!!
Alberto Z.
GENNAIO 2014, MI BALENA IN TESTA UN’IDEA E UNA FRASE CHE MI ACCOMPAGNERA’ CONTINUAMENTE PER UN ANNO E MEZZO: I HAVE A DREAM! COME DISSE M.L.KING.
A GIUGNO 2015 AVREI COMPIUTO 50 ANNI E VOLEVO TENTARE DI PORTARE A TERMINE UNA GARA SU DISTANZA IRONMAN, QUALE GARA MIGLIORE SE NON QUELLA DI KLAGENFURT CHE, FATALITA’, SAREBBE STATA IL 28 GIUGNO 2015? FACILE A DIRSI, DIFFICILE A FARSI, SOPRATTUTTO IN FUNZIONE DELLE DISTANZE DA PREPARARE E IN FUNZIONE DEL TEMPO A DISPOSIZIONE DA DEDICARCI. ORMAI IL TARLO MI ERA ENTRATO IN TESTA E NIENTE E NESSUNO SAREBBE RIUSCITO A CANCELLARLO. PARLO, PRIMA DI TUTTO, A CASA CON ANTONELLA PER RENDERLA PARTECIPE DI CIO’ CHE VOGLIO FARE, DEL TEMPO CHE DOVRO’ DEDICARCI E CHE MI TERRA’ SPESSO UN PO’ LONTANO DA LORO. CHIARITO IL TUTTO COMINCIO A PENSARE, SPINTO DALL’EUFORIA, A COSA DEVO FARE PER CERCARE DI PREPARARMI IN MODO DA AFFRONTARE UNA GARA DEL GENERE. LE GARE DI GRANFONDO DI BICI PER IL 2014 ERANO GIA’ PIANIFICATE E QUINDI DOVEVO SOLO OPTARE PER I PERCORSI LUNGHI ANZICHE’ LIMITARMI AI PERCORSI MEDI, PER IL NUOTO DOVEVO COMINCIARE A NUOTARE GRADATAMENTE SU DISTANZE SEMPRE PIU’ LUNGHE E LO STESSO DICASI PER LA CORSA DOVE, SPINTO SEMPRE DALL’ENTUSIASMO, INVIO L’ISCRIZIONE ALLA MARATONA DI VENEZIA GIA’ A FEBBRAIO, ANCOR PRIMA DI SAPERE SE SAREI RIUSCITO AD ISCRIVERMI A KLAGENFURT. SAPENDO CHE A FINE GIUGNO SAREI STATO FUORI ITALIA, CONTATTO AMA’ ALBERTO CHE SI RENDE DISPONIBILE PER EFETTUARE L’ISCRIZIONE. DETTO FATTO, IL 30 GIUGNO 2014 RICEVO IL MESSAGGIO CHE L’ISCRIZIONE E’ STATA ACCETTATA; E ORA DIAMOCI DA FARE. AD AGOSTO COMINCIANO I PROBLEMI CON LE CAVIGLIE (ME L’ASPETTAVO PRIMA O POI) CHE SI GONFIANO E SI SGONFIANO CONTINUAMENTE OGNI VOLTA CHE LE METTO SOTTO SFORZO. DEVO RINUNCIARE ALLA MARATONA DI VENEZIA E MI RENDO CONTO CHE DOVRO’ PREPARARE LA CORSA SU DISTANZE MASSIME DI 15/18 KM, BEN POCO RISPETTO ALLA MARATONA CHE DOVRO’ FARE A KLAGENFURT. NESSUN PROBLEMA, IL DICTAT DIVENTA: PREPARA BENE LA LUNGA DISTANZA IN NUOTO E BICI E CONFIDA SU UNA BUONA TENUTA MENTALE PER AFFRONTARE LA CORSA. STAGIONE INVERNALE PASSATA NON TRALASCIANDO LE GARE E GLI ALLENAMENTI DI SCI E DEDICANDO TUTTE LE PAUSE PRANZO AGLI ALLENAMENTI CORTI NELLE TRE DISCIPLINE, QUALCHE CORSA IN MONTAGNA DI SERA IN SALITA CON TEMPERATURE TRA I -4 E I -8 GRADI, GLI ALLENAMENTI SERALI IN PISCINA E I FINE SETTIMANA DEDICATI AGLI ALLENAMENTI LUNGHI CON IN MEZZO LE GRANFONDO DELLA VIA DEL SALE, LA FIZIK A MAROSTICA, POVEGLIANO E IL 70.3 DI RIMINI IL 24/05/2015. IN DEFINITIVA MI RITROVAVO A FARE CIRCA SEI O SETTE ALLENAMENTI SETTIMANALI DI CUI UNO LUNGO. DEL RESTO O COSI’ O COSI’. ARRIVO ALLA SETTIMANA PRIMA DELLA GARA CON MILLE DUBBI, PAURE MA ANCHE CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE AVEVO FATTO, BENE O MALE, UN DISCRETO LAVORO. DIETRO IL CONSIGLIO DI QUALCHE BUON ANIMA MI CONVINCO A CURARE L’ALIMENTAZIONE, COSA PER ME ASSAI SCONOSCIUTA, E QUESTA SI RILEVERA’ MOLTO IMPORTANTE. VENERDI’ 26/06/2015 SI PARTE PER KLAGENFURT CON MIA MOGLIE E MIO FIGLIO LUCA IL CUI ENTUSIASMO E’ TALMENTE TRASCINANTE CHE MI ESALTA SOLTANTO IL VEDERE L’EFFETTO CHE HA SU DI LUI IL FATTO DI ESSERE CON ME AD UN APPUNTAMENTO COSI’ IMPORTANTE. SAPEVO QUANTO SAREBBE STATO IMPORTANTE AVERE VICINO A ME LE PERSONE PIU’ IMPORTANTI DELLA MIA VITA CON CUI AVEVO CONDIVISO NEL BENE E NEL MALE TUTTE LE VICISSITUDINI DI UN ANNO E MEZZO DI ALLENAMENTI. AVEVO CONSIDERATO CHE SOLO IL PENSIERO DI AVERLI CON ME SAREBBE STATO UNO STIMOLO ENORME E INDISTRUTTIBILE CHE MI AVREBBE AIUTATO A SUPERARE QUALSIASI TIPO DI CRISI E PROBLEMA. GIORNO PRIMA PASSATO A PREPARARE TUTTO NEI MINIMI DETTAGLI, CENA CON PORZIONI DI PASTA BIBLICA E POI A DORMIRE CON SVEGLIA ALLE 04.00 DEL MATTINO. PRE-GARA PASSATO A RICERCARE LA GIUSTA CONCENTRAZIONE SEMPRE CON LUCA APPICCICATO A ME E CON ANTONELLA OSTI E MAURO (GIUNTI A KLAGENFURT DALLA LORO LOCALITA’ DI VACANZA PROPRIO PER ESSERE PRESENTI ALLA GARA) PRONTI A SOSTENERMI E AD INCITARMI. LA MIA BATTERIA PARTE ALLE 07.20 E POCO PRIMA DI PARTIRE ALZO LO SGUARDO E SCORGO SUL PONTILE ANTONELLA E LUCA CHE MOSTRANO UNO STRISCIONE CON SCRITTO “FORZA PAPA’ ALBERTO SEI IL NOSTRO IRONMAN”; ERANO RIUSCITI A TENERMELO NASCOSTO E VI ASSICURO CHE QUELLO E’ STATO IL MOMENTO PER ME PIU’ EMOZIONANTE, MA ANCHE QUELLO CHE MI HA FATTO DIRE: NON PUOI DELUDERE LORO E TE STESSO E DOPO ESSERMI ASCIUGATO UNA LACRIMA CHE MI POTEVO CONCEDERE, HO SENTITO LO START E MI SONO GETTATO CON TUTTO IL CUORE E L’ANIMA NELLA PIU’ BELLA AVVENTURA DELLA MIA VITA. NUOTO COSTANTE E TRANQUILLO, CAMBIO IN T1 CON CALMA SISTEMANDO TUTTO CON ATTENZIONE; PRIMO GIRO DI BICI IN 3H E 15’, SECONDO GIRO IN 3H E 23’, T2 FATTO SEMPRE CON CALMA E POI…. LA CORSA!!! PRIMI KM BENE E TUTTO FILA LISCIO TRA RISTORI E SPUGNAGGI SINO AL 20° KM, DOVE MI ATTENDE, DOPO CIRCA DIECI ORE, UNA CRISI ABBASTANZA PESANTE. HO IL BUON SENSO DI FERMARMI E SEDERMI (ANCHE PERCHE’ NON RIUSCIVO PIU’ A STARE IN PIEDI) E DOPO CIRCA 10/15 MINUTI MI RIALZO E COMINCIO A CAMMINARE; DOPO 8 KM DECIDO DI PROVARE A CORRERE, CON LE GAMBE INIZIALMENTE DURE COME TRONCHI, CE LA FACCIO E DOPO UN PAIO DI KM MI DICO: NON FERMARTI PIU’ SE NON PER BERE COCA COLA AI RISTORI. IL MIGLIOR CARICO DI BENZINA ARRIVA PERO’ NEL MOMENTO IN CUI, AL 32° KM INCROCIO I MIEI AMICI E LA MIA FAMIGLIA CON LUCA CHE MI COMINCIA A CORRERE VICINO CONTINUANDO AD URLARMI: FORZA PAPI NON MOLLARE, TIENI DURO CHE CE LA PUOI FARE!! DAL CUORE MI VIENE FUORI CON UN FILO DI VOCE: GRAZIE LUCA!!!! ANTONELLA INVECE, MI CORRE SUCCESSIVAMENTE A FIANCO DICENDOMI: PERO’ TI VEDO BENE, STAI CORRENDO!!! MI CONTINUO ORMAI A RIPETERE CHE NON POSSO FERMARMI ANCHE PERCHE’ QUEI QUATTRO MATTI ERANO ORMAI DA QUASI 17 ORE SVEGLI PER ESSERE LA’ CON ME. COMINCIA A FARE BUIO MA ORMAI LA GIOIA COMINCIA A DIVENTARE INDESCRIVIBILE E IL TRAGUARDO CON LE SUE LUCI, I SUOI SUONI E CON IL SUO SIGNIFICATO SONO SEMPRE DI PIU’ A PORTATA DI MANO. ENTRO NELLA PASSERELLA FINALE INCREDULO, SBIGOTTITO, FELICE ED EUFORICO. DOPO AVER CERCATO, TROVATO ED ABBRACCIATO ANTONELLA E LUCA MI DIRIGO VERSO IL TRAGUARDO DOVE DO SFOGO A TUTTA LA MIA GIOIA. ANCORA OGGI MI SUCCEDE DI PENSARE ALLA GARA, RIVIVERE OGNI MOMENTO DI QUELLA GIORNATA E RIPETERMI: MA COME HAI FATTO? NEI MESI SUCCESSIVI HO PENSATO E IDEATO CIO’ CHE RITENEVO IMPOSSIBILE SINO A QUALCHE ANNO FA E CIOE’ RIUSCIRE A DISPUTARE LE GARE DI TRIATHLON NELLE 4 DISTANZE NELL’ARCO DELLO STESSO ANNO E LA DISTANZA SPRINT DI SOTTOMARINA DEL 13/09/2015 INSIEME ALLA DISTANZA OLIMPICA DI PESCHIERA DEL GARDA DEL 19/09/2015 MI HANNO CONSENTITO DI PORTARE A TERMINE IL MIO “PICCOLO GRANDE SLAM” (GRANDE SLAM E’ IL TERMINE USATO NEL TENNIS QUANDO UN GIOCATORE PARTECIPA E VINCE I QUATTRO TORNEI PIU’ PRESTIGIOSI AL MONDO CHE SI DISPUTANO SU QUATTRO SUPERFICI DIVERSE). AUGURO A CHIUNQUE DI POTER PRIMA O POI VIVERE UN’ESPERIENZA COSI’, TENENDO SEMPRE A MENTE LA SEGUENTE FRASE IN CUI CI HO SEMPRE CREDUTO: “ANYTHING IS POSSIBLE”, DENTRO OGNUNO DI NOI ESISTE UNA FORZA CHE CI PERMETTE DI POTER DIRE: “QUALSIASI COSA E’ POSSIBILE” CREDETE IN VOI STESSI E IN QUELLO CHE FATE, LA VOSTRA STORIA LA SCRIVETE VOI E I RISULTATI SONO SOLO UNA CONSEGUENZA DI CIO’ CHE FATE E DI COME LO FATE.
IN BOCCA AL LUPO A TUTTI E…….. SEMPRE I MIGLIORI !!!!!!!!!!
Alberto Z.
1° Edizione GRANFONDO ASIAGO 28/06/2015
Saputo per caso della prima edizione della GF di Asiago non ci facciamo scappare l'occasione di un bel 140km con 2800dsl regalati. Partenza e soprattutto arrivo sono a pochi metri dalla magione di Luca, che sbriga per me e Destro pratiche di tesseramento giornaliero e ritiro pacchi gara. Partenza 6:40 ore 8:00 già ad Asiago ore 8.30 in terza griglia degli "scarsi". Giornata bellissima, ma vediamo subito che il parterre non è da GF casalinga. Gran bici e gran gambe e gran chip personali, indizio di ciclisti rognosi, e partire già in fondo al gruppo non è il massimo. Pronti via dopo 200 metri salita verso Camporovere, giro e ritorno ad Asiago, discesa verso Conco per il primo GPM al Monte Cogolin. Ci accodiamo a 2 triatleti del Cus Padova che incuranti di ogni gruppetto vanno avanti per la loro strada e ci fanno passare almeno 2-300 atleti. Perdiamo Destro per il solito problema della ruota che tocca (butta quel ferro!). Destro parte in fuori soglia per recuperare e ovviamente sbaglia strada con il sottoscritto che gli va dietro. Gruppo di vecioti che ci richiamano all'ordine e riprendiamo il gruppetto. Discesa a Galgi e secondo GPM verso Foza. Dopo Foza bivio: del gruppetto di 20 in 4 andiamo per la lunga: indicativa delle proporzioni. E' chiaro che siamo fra gli ultimi vista la scarsità di compagnia. Fino ad ora gran paesaggi e grandi scorci, che in fondo sono il bello di queste competizioni. Dal bivio ad Enego è una picchiata da 16 tornanti e 1300 metri dsl in discesa. Non so come a metà discesa punto un gruppetto di 7-8 persone che riusciamo a raggiungere a fine discesa per fare insieme il trasferimento verso la "vera gara", che inizia al 90esimo. Nel gruppetto si notano un paio di signori brizzolati, un maschio ed una donna in assetto crono in rosso con un gran passo e una donna in completo giallo che parla sempre in un simpatico italiano arrangiato. La picchiata ci ha fatto scendere in Valsugana, ora dobbiamo semplicemente risalire da Primolano alla piana di Marcesina: 1200 dsl in 13km (dal km 90 al km 103). Il gruppetto è equilibrato: Luca e DX guidano coi 2 in rosso. Io sto 20 metri dietro con l'ometto in grigio e la donna sempre parlante in giallo (vedi foto che mi è costata la caduta del telefono e l'ennesimo fuori soglia per recuperare il gruppetto). Parla te che parlo anche io viene fuori che questa si chiama Amanda, fa la Direttrice di Nike Italia, ha fatto 12 iron, e nel 2012 ha fatto Kona! Grandissimo entusiasmo della Triade che alle GF incontra sempre bella gente e mangia sempre tanto e male in ANTI-deplezione glicolitica. A un certo punto decido di lasciare IronWoman e andare a prendere Dx e Luca. Ovviamente ripartono. Ovviamente riprovo a prenderli: Luca si attarda causa crampi malefici e ingaggio con DX la solita inutile e controproducente lotta furibonda che ci porterà a fare l'elastico per 3 volte. Mi fermo per fare foto del dsl fatto e NON MI ASPETTA (!). A quel punto lo riprendo e arriviamo insieme sfiniti al ristoro e al punto cronometraggio (con ovvio inutile scatto di DX). Mangiamo con le gambe oramai stracotte e ci vediamo sfilare tutti quelli del gruppetto originario belli freschi: ennesima lezione che non vogliamo imparare. Basta andare un pò più piano e ti tieni le gambe per gli ultimi chilometri (però è sempre colpa di Destro). Ci trasciniamo all'arrivo con buoni 20 minuti di ritardo sul nostro ipotetico gruppetto e IronWoman Amanda, ma stacchiamo quello che ci sembra un tempone: 5:30 al posto delle 7 preventivate e 5:11 effettive. Doccia pasta a casa di Luca con meravigliosa vista prati. C'è sempre il dubbio che queste GF in mezzo ai posti più belli d'Italia non siano esattamente compliant con un piano di allenamento metodico, e probabilmente in senso stretto non lo sono, ma siamo persuasi che posti meravigliosi, gran ristori e compagnia più che compensino l'eventuale detrimento ad un ipotetico piano di allenamento teso a massimizzare la prestazione di 3 poveri vecchi che, in fondo in fondo, stanno solo giocando a scacchi con la morte (rif. "Il settimo sigillo", Ingmar Bergman).
Angelo B.
Angelo B.
IX FROM DIGA TO DIGA 27/06/2015
Da La Piazza di agosto 2015
GRANFONDO SPORTFUL 21/06/2015
Visto che si avvicina sempre più per me l’appuntamento con l’ironman di Maiorca, come non in inserire a questo punto della stagione una gran fondo bella tosta? La scelta cade stavolta per la temuta sportful che prevede come percorso lungo bel 204 km e 4800mt di dislivello, roba da tappone dolomitico del giro d’Italia!! La partenza è prevista da Feltre alle ore 7:00 quindi sveglia alle 4 in punto per essere in griglia almeno alle 6,30. Quasi 5000 i partenti tutti raggruppati nelle gabbie allestite in centro storico feltrino. Io ovviamente sono nell’ultima griglia visto che è la mia prima sportful e che l’iscrizione l’ho fatta una settimana prima, ma non mi scoraggio, tempo e strada per recuperare ce ne sono e poi per me questa gara deve essere un allenamento.
Partiti, primi chilometri di pianura consentono di fare medie molto alte e sfruttando qualche treno riesco a recuperare prima della prima salita. La prima salita è Cima Campo lunga ben 18 km con pendenza media del 6%, l’affronto ad un buon ritmo visto che il gruppo è ancora numeroso, ma cerco di non fare dei pericolosi fuorigiri; si scollina a 1435 mt di quota e l’aria è decisamente fresca. Discesa veloce interrotta da qualche tratto vallonato per arrivare alla terribile salita del passo Manghen, lunga 22km dislivello 1600mt, pendenza media 7,5% massima 15%, praticamente ci metterò 2 ore a farla!! In ogni caso salendo del mio passo e comunque superando diversi ciclisti puri, arrivo al GPM dove è allestito un bellissimo e fornitissimo ristoro. Ovviamente faccio rifornimento di solidi e di liquidi, mancano ancora 114km all’arrivo. La discesa è molto tecnica per cui cerco di farla con una certa prudenza, arrivo velocemente in val di Fiemme dove riesco a raggiungere un bel gruppo e quindi decido di stare a ruota fino alla prossima salita. Quando mancano 100km all’arrivo inizia l’ascesa al passo Rolle, 19km con pendenza media del 5%, decisamente molto più pedalabile del Manghen. Infatti arrivo con un buon ritmo al GPM posto a quasi 2000mt, fermata obbligatoria al ristoro per riempire i serbatoi e via giù per una lunga discesa di 40Km. Primi km molto pericolosi per via del traffico auto riaperto, poi le curve diventano più agevoli. Anche in questo caso riesco a ricongiungermi con un bel gruppo che pedala bene e dopo una bella tirata per raggiungerlo mi metto comodamente a ruota, manca ancora una salita. Infatti arriviamo velocemente all’imbocco della salita al passo Croce d’Aune, sulla carta la più agevole ma quando si hanno 180km sulle gambe… Infatti decido di affrontarla con passo regolare, ci sono da fare 11km con pendenza media dell 6%. La stanchezza si fa sentire, però mi sono alimentato e gestito bene per cui non mi sento vuoto, arrivato all’ultimo GPM posto a 1000mt di quota, indosso velocemente l’antivento e mi fiondo in discesa, mancano solo 9 km all’arrivo, ormai è fatta!! Ma l’organizzazione ci ha fatto una bella sorpresa all’arrivo, infatti gli ultimi 500mt sono ancora in salita ma non su asfalto, bensì sul pavè!! Anche se sono stanco metto rapporto agile e termino anche quest’ultima salita.
Direi molto soddisfatto visto che alla fine l’ho conclusa in poco più di 9 ore (8:45 al netto delle fermate ai ristori). Complessivamente la giudico una granfondo veramente bella, dove puoi pedalare in luoghi spettacolari. Organizzazione impeccabile, pacco gara e ristoro finale pure!! La consiglio vivamente a chi si sta preparando per l’ironman ma anche a chi piace semplicemente fare tanta fatica in bici!!
Alessandro B.
Partiti, primi chilometri di pianura consentono di fare medie molto alte e sfruttando qualche treno riesco a recuperare prima della prima salita. La prima salita è Cima Campo lunga ben 18 km con pendenza media del 6%, l’affronto ad un buon ritmo visto che il gruppo è ancora numeroso, ma cerco di non fare dei pericolosi fuorigiri; si scollina a 1435 mt di quota e l’aria è decisamente fresca. Discesa veloce interrotta da qualche tratto vallonato per arrivare alla terribile salita del passo Manghen, lunga 22km dislivello 1600mt, pendenza media 7,5% massima 15%, praticamente ci metterò 2 ore a farla!! In ogni caso salendo del mio passo e comunque superando diversi ciclisti puri, arrivo al GPM dove è allestito un bellissimo e fornitissimo ristoro. Ovviamente faccio rifornimento di solidi e di liquidi, mancano ancora 114km all’arrivo. La discesa è molto tecnica per cui cerco di farla con una certa prudenza, arrivo velocemente in val di Fiemme dove riesco a raggiungere un bel gruppo e quindi decido di stare a ruota fino alla prossima salita. Quando mancano 100km all’arrivo inizia l’ascesa al passo Rolle, 19km con pendenza media del 5%, decisamente molto più pedalabile del Manghen. Infatti arrivo con un buon ritmo al GPM posto a quasi 2000mt, fermata obbligatoria al ristoro per riempire i serbatoi e via giù per una lunga discesa di 40Km. Primi km molto pericolosi per via del traffico auto riaperto, poi le curve diventano più agevoli. Anche in questo caso riesco a ricongiungermi con un bel gruppo che pedala bene e dopo una bella tirata per raggiungerlo mi metto comodamente a ruota, manca ancora una salita. Infatti arriviamo velocemente all’imbocco della salita al passo Croce d’Aune, sulla carta la più agevole ma quando si hanno 180km sulle gambe… Infatti decido di affrontarla con passo regolare, ci sono da fare 11km con pendenza media dell 6%. La stanchezza si fa sentire, però mi sono alimentato e gestito bene per cui non mi sento vuoto, arrivato all’ultimo GPM posto a 1000mt di quota, indosso velocemente l’antivento e mi fiondo in discesa, mancano solo 9 km all’arrivo, ormai è fatta!! Ma l’organizzazione ci ha fatto una bella sorpresa all’arrivo, infatti gli ultimi 500mt sono ancora in salita ma non su asfalto, bensì sul pavè!! Anche se sono stanco metto rapporto agile e termino anche quest’ultima salita.
Direi molto soddisfatto visto che alla fine l’ho conclusa in poco più di 9 ore (8:45 al netto delle fermate ai ristori). Complessivamente la giudico una granfondo veramente bella, dove puoi pedalare in luoghi spettacolari. Organizzazione impeccabile, pacco gara e ristoro finale pure!! La consiglio vivamente a chi si sta preparando per l’ironman ma anche a chi piace semplicemente fare tanta fatica in bici!!
Alessandro B.
IDROMAN K113 - alive in hell 21/06/2015
Dopo la biscottata del K126.9 di Nibbiano del 6 giugno decidiamo l'11 di iscriverci al K113 di Idro che dopo la pausa dell'anno scorso torna in calendario.
Il 70.3 più duro d'Europa (con 3000dsl bike) lo avevamo già fatto nel 2013, ma quest'anno si tornava alla bici bella dura originaria e l'occasione dei due 70.3 per di più con dsl in due settimane non si poteva mancare. Ci piacciono le gare poco battute, con gente dalle facce un attimo arcigne. Con questi dislivelli spesso è gente che in bici va fortissimo. Pochi fronzoli e tutta sostanza.
Partenza alle 4 di notte da casa accompagnati da Destro che mentre noi dormiamo si fa compagnia con il GPS. Alle 8 siamo nell'acqua freddina del lago e la partenza la notiamo perché alcuni cominciano a nuotare. Il Garmin darà 2.2 tanto per non farsi mancare niente. Inforcata la bici bene o male si sa cosa ci aspetta: 10km di salita "pedalabile" fino a Capovalle, picchiata tecnica fino al Bivio Molino, risalita dura fino a malga Magasa, giro di boa, ritorno a Idro passando per uno strappo spaccagambe al sole terribile. Primo giro e 1500dsl andati. Alla discesa di malga Magasa incrocio Luca col fido Destro che pur non essendo in gara è lì che spinge. Poi andrà fino al Garda incontrando personaggi strani in sovrappeso che da giovani correvano con Alberto Cova e quindi in bici semplicemente sono fortissimi.
La seconda salita a Capovalle viene via abbastanza bene, non si sale alla malga ma si fa il giro dell'Olimpico. Nell'ultimo strappo comincio a sentire fatica muscolare. Alla fine saranno 2800 dsl. Il clima fresco facilita la prestazione e a non sentirsi svuotati anzitempo. A conti fatti sono onorevolmente intorno alla 25esima posizione ma al decimo di corsa arriva l'uomo col martello. Passo da 4:35 a 5:40 magicamente e gli ultimi 3 riesco solo a camminarli. Mi passano in 30 persone senza che possa farci niente. Putroppo nel nostro "sport da mussi" (ovvero più ti alleni più vai forte) le 2 corsette a settimana si sentono tutte. Manca il volume e non ci si inventano 6 ore di gara senza stare sul pezzo un pò di più. Almeno si finisce meglio (nel senso di meno sfiniti) di Nibbiano e mentre iniziamo a mangiare pasta e birra sentiamo lo speaker chiamare il quinto degli M3 "Luca Griguolo" (a Idro premiano i primi 5 di categoria proprio perché ha la nomea di gara dura e non ci si vuole fermare al podio tradizionale). Il primo degli M3 è il campione Europeo. Un tipo esile che evidentemente vola e ci ha messo 6 ore a fare tutto. Gran festa comunque per Luca e tutti contenti torniamo a casa. Giovedi prima di Idro avevamo saputo della prima GF di Asiago per il 28 giugno. Subito iscritti. Noi si che sappiamo pianificare la stagione.
Angelo B.
Il 70.3 più duro d'Europa (con 3000dsl bike) lo avevamo già fatto nel 2013, ma quest'anno si tornava alla bici bella dura originaria e l'occasione dei due 70.3 per di più con dsl in due settimane non si poteva mancare. Ci piacciono le gare poco battute, con gente dalle facce un attimo arcigne. Con questi dislivelli spesso è gente che in bici va fortissimo. Pochi fronzoli e tutta sostanza.
Partenza alle 4 di notte da casa accompagnati da Destro che mentre noi dormiamo si fa compagnia con il GPS. Alle 8 siamo nell'acqua freddina del lago e la partenza la notiamo perché alcuni cominciano a nuotare. Il Garmin darà 2.2 tanto per non farsi mancare niente. Inforcata la bici bene o male si sa cosa ci aspetta: 10km di salita "pedalabile" fino a Capovalle, picchiata tecnica fino al Bivio Molino, risalita dura fino a malga Magasa, giro di boa, ritorno a Idro passando per uno strappo spaccagambe al sole terribile. Primo giro e 1500dsl andati. Alla discesa di malga Magasa incrocio Luca col fido Destro che pur non essendo in gara è lì che spinge. Poi andrà fino al Garda incontrando personaggi strani in sovrappeso che da giovani correvano con Alberto Cova e quindi in bici semplicemente sono fortissimi.
La seconda salita a Capovalle viene via abbastanza bene, non si sale alla malga ma si fa il giro dell'Olimpico. Nell'ultimo strappo comincio a sentire fatica muscolare. Alla fine saranno 2800 dsl. Il clima fresco facilita la prestazione e a non sentirsi svuotati anzitempo. A conti fatti sono onorevolmente intorno alla 25esima posizione ma al decimo di corsa arriva l'uomo col martello. Passo da 4:35 a 5:40 magicamente e gli ultimi 3 riesco solo a camminarli. Mi passano in 30 persone senza che possa farci niente. Putroppo nel nostro "sport da mussi" (ovvero più ti alleni più vai forte) le 2 corsette a settimana si sentono tutte. Manca il volume e non ci si inventano 6 ore di gara senza stare sul pezzo un pò di più. Almeno si finisce meglio (nel senso di meno sfiniti) di Nibbiano e mentre iniziamo a mangiare pasta e birra sentiamo lo speaker chiamare il quinto degli M3 "Luca Griguolo" (a Idro premiano i primi 5 di categoria proprio perché ha la nomea di gara dura e non ci si vuole fermare al podio tradizionale). Il primo degli M3 è il campione Europeo. Un tipo esile che evidentemente vola e ci ha messo 6 ore a fare tutto. Gran festa comunque per Luca e tutti contenti torniamo a casa. Giovedi prima di Idro avevamo saputo della prima GF di Asiago per il 28 giugno. Subito iscritti. Noi si che sappiamo pianificare la stagione.
Angelo B.
32° TRIATHLON OLIMPICO DI BARDOLINO 20/06/2015
LA RIVINCITA A BARDOLINO
Finalmente il giorno è arrivato, 20 giugno 2015, siamo a Bardolino per il 32° triathlon olimpico internazionale. Ho un conto in sospeso con questa gara visto che nel 2014 ho lasciato un po' della pelle sull'asfalto dell'ultimo km della frazione bike. Sono teso perchè ho puntato tutto su questa manifestazione, sono tirato all'osso e tutti i test eseguiti nell'ultima settimana mi danno al top della forma. Non posso sbagliare perchè nel caso contrario vorrebbe dire 2-0 per Bardolino. Sono in prima batteria uomini e intorno a me molti campioni nazionali e stranieri; neanche ci provo a mettermi davanti nel nuoto, verrei sicuramente scavalcato dai nuotatori più forti. START e la gara ha inizio con una grande frenesia che, contrariamente al solito, si protrae fino alla prima boa dei 500mt. Esagero nella prima parte soffrendo inevitabilmente nel finale di frazione. Esco bene dall'acqua ed entro in ZC ancora gremita di bici (più di 1500); cambio veloce ed in sella, ma davanti a me il vuoto come anche alle mie spalle. Inizio a pedalare ad un ritmo che mi permette di prendere un po' di fiato e dopo poco vengo raggiunto da un gruppetto intenzionato a far bene. Mi aggancio e sto al loro gioco scambiando regolarmente energie personali per tenere il passo. Dapprima il gruppo si infoltisce per poi sgranarsi nei cambi di pendenza e ritmo. Reggo benissimo ed il morale sale minuto dopo minuto fino a quando iniziamo a scendere verso il paese. Devo stare attento agli ultimi pericolosi tornanti, non voglio ricadere ed imposto perfettamente le curve fino a quando uno scavezzacollo non perde il controllo perchè arrivato troppo lungo in curva; mi urta e mi fa quasi cadere senza però riuscirci! Impreco! ...ma riparto indenne!.. riprendo la situazione in pugno e mi riaggancio al gruppo dopo una lunga accelerazione. T2: dopo aver riposizionato la bici inizio a correre volutamente piano, preferisco una bella progressione che soffrire fin dal primo km e la strategia è quella giusta in un percorso asfissiante perchè riprendo tutti quelli che mi avevano superato oltre a quelli che mi stavano già davanti. Ultimi 500 mt in volata, recupero altre 2 posizioni ed è fatta: 2h 10' 45", ben 7 minuti in meno del mio PB del 2013... sono da subito soddisfatto ed attendo con ansia le classifiche che mi vedranno al 55esimo posto con un 3zo di categoria. Fare un podio a Bardolino non è da tutti i giorni e la mia gioia è tale che potrei chiudere la stagione qui. Bardolino-Bellemo 1-1 e lo spareggio rinviato al 2016. Location top, organizzazione top, emozioni top: giornata indimenticabile!!!
Michele B.
Bardolino e' sempre Bardolino! Gara unica e speciale, sempre eccitante esserci! Sold out a sinonimo di garanzia e nella calda bolgia (fortunatamente non arsura come anni precedenti...) c'erano altri 5 Delfini a faticare, ma sempre con la felicità in volto che il nostro sport ci regala. Penzo Nick (ogni gara sempre meglio) e "Rocky" (storpio volutamente il cognome in quanto gran combattente) strepitosi nel podio Delfiniano. Sfriso e Marco con una ottima gestione di gara migliorano nettamente il personale a Bardolino rispetto ad altre edizioni. Io sto anno viaggio alto ma sono stracontento finisher che c'è il mio premio, la mia bella, e superiamo il traguardo assieme a coronamento d'un romantico weekend al Lago. Dicevo giornata dal meteo ideale (un caldo che da la giusta sofferenza...) ed acquazzone sfiorato: muta facoltativa nel nuoto, bici scorrevole e veloce nonostante qualche saliscendi, ma attenzione a quelli che credono di essere in MotoGP, corsa sulla bella location del lungolago. Organizzazione ottima su tutto il contesto, non foss'altro per il difetto oramai cronico di Bardolino: ad un certo punto dell'ultima frazione su un ristoro puntualmente termina l'acqua ed ecco che dagli addetti vengono raccolte le bottiglie da terra usate da altri atleti e riempite con la "maneghetta", idem lo spugnaggio. Su un triathlon Internazionale non è che sia il massimo... Per fortuna il tutto compensato dal pasta party finale ed il sudato gilet tecnico. Comunque sia, caso archiviato positivamente e per tutti e 6 i Delfini in trasferta target centrato! Alle prossime...
Bye by Tritri
Finalmente il giorno è arrivato, 20 giugno 2015, siamo a Bardolino per il 32° triathlon olimpico internazionale. Ho un conto in sospeso con questa gara visto che nel 2014 ho lasciato un po' della pelle sull'asfalto dell'ultimo km della frazione bike. Sono teso perchè ho puntato tutto su questa manifestazione, sono tirato all'osso e tutti i test eseguiti nell'ultima settimana mi danno al top della forma. Non posso sbagliare perchè nel caso contrario vorrebbe dire 2-0 per Bardolino. Sono in prima batteria uomini e intorno a me molti campioni nazionali e stranieri; neanche ci provo a mettermi davanti nel nuoto, verrei sicuramente scavalcato dai nuotatori più forti. START e la gara ha inizio con una grande frenesia che, contrariamente al solito, si protrae fino alla prima boa dei 500mt. Esagero nella prima parte soffrendo inevitabilmente nel finale di frazione. Esco bene dall'acqua ed entro in ZC ancora gremita di bici (più di 1500); cambio veloce ed in sella, ma davanti a me il vuoto come anche alle mie spalle. Inizio a pedalare ad un ritmo che mi permette di prendere un po' di fiato e dopo poco vengo raggiunto da un gruppetto intenzionato a far bene. Mi aggancio e sto al loro gioco scambiando regolarmente energie personali per tenere il passo. Dapprima il gruppo si infoltisce per poi sgranarsi nei cambi di pendenza e ritmo. Reggo benissimo ed il morale sale minuto dopo minuto fino a quando iniziamo a scendere verso il paese. Devo stare attento agli ultimi pericolosi tornanti, non voglio ricadere ed imposto perfettamente le curve fino a quando uno scavezzacollo non perde il controllo perchè arrivato troppo lungo in curva; mi urta e mi fa quasi cadere senza però riuscirci! Impreco! ...ma riparto indenne!.. riprendo la situazione in pugno e mi riaggancio al gruppo dopo una lunga accelerazione. T2: dopo aver riposizionato la bici inizio a correre volutamente piano, preferisco una bella progressione che soffrire fin dal primo km e la strategia è quella giusta in un percorso asfissiante perchè riprendo tutti quelli che mi avevano superato oltre a quelli che mi stavano già davanti. Ultimi 500 mt in volata, recupero altre 2 posizioni ed è fatta: 2h 10' 45", ben 7 minuti in meno del mio PB del 2013... sono da subito soddisfatto ed attendo con ansia le classifiche che mi vedranno al 55esimo posto con un 3zo di categoria. Fare un podio a Bardolino non è da tutti i giorni e la mia gioia è tale che potrei chiudere la stagione qui. Bardolino-Bellemo 1-1 e lo spareggio rinviato al 2016. Location top, organizzazione top, emozioni top: giornata indimenticabile!!!
Michele B.
Bardolino e' sempre Bardolino! Gara unica e speciale, sempre eccitante esserci! Sold out a sinonimo di garanzia e nella calda bolgia (fortunatamente non arsura come anni precedenti...) c'erano altri 5 Delfini a faticare, ma sempre con la felicità in volto che il nostro sport ci regala. Penzo Nick (ogni gara sempre meglio) e "Rocky" (storpio volutamente il cognome in quanto gran combattente) strepitosi nel podio Delfiniano. Sfriso e Marco con una ottima gestione di gara migliorano nettamente il personale a Bardolino rispetto ad altre edizioni. Io sto anno viaggio alto ma sono stracontento finisher che c'è il mio premio, la mia bella, e superiamo il traguardo assieme a coronamento d'un romantico weekend al Lago. Dicevo giornata dal meteo ideale (un caldo che da la giusta sofferenza...) ed acquazzone sfiorato: muta facoltativa nel nuoto, bici scorrevole e veloce nonostante qualche saliscendi, ma attenzione a quelli che credono di essere in MotoGP, corsa sulla bella location del lungolago. Organizzazione ottima su tutto il contesto, non foss'altro per il difetto oramai cronico di Bardolino: ad un certo punto dell'ultima frazione su un ristoro puntualmente termina l'acqua ed ecco che dagli addetti vengono raccolte le bottiglie da terra usate da altri atleti e riempite con la "maneghetta", idem lo spugnaggio. Su un triathlon Internazionale non è che sia il massimo... Per fortuna il tutto compensato dal pasta party finale ed il sudato gilet tecnico. Comunque sia, caso archiviato positivamente e per tutti e 6 i Delfini in trasferta target centrato! Alle prossime...
Bye by Tritri
TRIATHLON SPRINT REVINE LAGO 13/06/2015
In questa località a rappresentare la Società Delfino Triathlon eravamo io e Davide Boscolo. Arriviamo con così largo anticipo che troviamo una calma e una tranquillità tale da farmi pensare che ho sbagliato il giorno della gara, ma poi da lontano scorgo il colore inconfondibile della moquette della zona cambio e dico: è gara!
Sempre con la stessa calma e tranquillità giungiamo all’ora della partenza. Decido di posizionarmi tra i primi e scorgo davanti a me colui che indossa il numero 1, sarà una batteria unica composta da 200 atleti circa, ma come ben sapete il momento più concitato della gara è proprio al via della frazione di nuoto. Al via vengo travolto da tutti quelli che erano dietro di me e che fino a quel momento erano rimasti calmi e tranquilli: ricevo qualche colpo sulla testa, sento le bracciate degli altri sulle mie caviglie che mi impediscono di stare a galla, qualcuno mi fa andare sott’acqua da farmi perdere il respiro... Mi fermo per cercare di capire se sono passati tutti, sono in difficoltà e vorrei tornare indietro, ma non riesco più a nuotare, sono in affanno e il cuore è andato su all’impazzata. Resto fermo qualche minuto, rifletto un po’ e finita l’agitazione decido di riprendere la gara…che esperienza fioi!!!!! Tutto bene le altre frazioni (per fortuna)!
Mi ritrovo nel dopo gara a parlare con Davide, gli racconto quello che mi è capitato e anche lui mi spiega di aver avuto un imprevisto meccanico: gli si è rotta la leva sinistra del cambio e si è dovuto fare un tratto di gara con il rapporto grande ed è stato bravo ad affrontare quella salita ripida che è tipica di Revine Lago.
Esperienze negative o positive, tutto fa parte del triathlon. Ci rivediamo a Tarzo per l’Olimpico. Ciao
Andrea Del Vecchio
Sempre con la stessa calma e tranquillità giungiamo all’ora della partenza. Decido di posizionarmi tra i primi e scorgo davanti a me colui che indossa il numero 1, sarà una batteria unica composta da 200 atleti circa, ma come ben sapete il momento più concitato della gara è proprio al via della frazione di nuoto. Al via vengo travolto da tutti quelli che erano dietro di me e che fino a quel momento erano rimasti calmi e tranquilli: ricevo qualche colpo sulla testa, sento le bracciate degli altri sulle mie caviglie che mi impediscono di stare a galla, qualcuno mi fa andare sott’acqua da farmi perdere il respiro... Mi fermo per cercare di capire se sono passati tutti, sono in difficoltà e vorrei tornare indietro, ma non riesco più a nuotare, sono in affanno e il cuore è andato su all’impazzata. Resto fermo qualche minuto, rifletto un po’ e finita l’agitazione decido di riprendere la gara…che esperienza fioi!!!!! Tutto bene le altre frazioni (per fortuna)!
Mi ritrovo nel dopo gara a parlare con Davide, gli racconto quello che mi è capitato e anche lui mi spiega di aver avuto un imprevisto meccanico: gli si è rotta la leva sinistra del cambio e si è dovuto fare un tratto di gara con il rapporto grande ed è stato bravo ad affrontare quella salita ripida che è tipica di Revine Lago.
Esperienze negative o positive, tutto fa parte del triathlon. Ci rivediamo a Tarzo per l’Olimpico. Ciao
Andrea Del Vecchio
TRIATHLON SPRINT FARRA D'ALPAGO 07/06/2015
DOPPIETTA DIVERTENTE
Mi accade spesso che il giorno dopo una gara dura mi ritrovo addosso una montagna di energie da sprigionare, forse merito dell'adrenalina ancora circolante. La domenica a seguire il campionato italiano di olimpico a Farra d'Alpago mi sveglio molto presto: non ho più sonno e lo stomaco reclama colazione. Appoggio i piedi a terra dopo una bella dormita nel camping Sarathei a Farra d'Alpago e incredibilmente mi sento le gambe leggerissime forse merito dei 19 gradi notturni. Dopo la colazione mi dirigo alla segreteria della gara (sprint rank) e chiedo se c'è un pettorale disponibile: affermativo! n° 214 in batteria unica. Come riscaldamento solo 10 minuti di nuoto, voglio preservare le poche energie. Dopo una partenza velocissima mi incollo in scia al pettorale 3 e non lo mollo fino alla fine. Gruppo in bici velocissimo ma non me lo lascio sfuggire.. è la mia unica possibilità di fare una bella gara. Dopo T2 imposto un ritmo di corsa compatibile con la stanchezza che mi porto dietro dall'olimpico del giorno prima. Vengo superato da un M1 ma non mi affanno a seguirlo, sarebbe inutile, il mio fisico non reggerebbe. Cinque Km passano presto e finisco 14mo assoluto e 3° di categ.: va bene così!!!
Dopo una bella doccia fresca mi dedico alla mia famiglia che mi ha sostenuto in questo weekend di gare e ci godiamo il resto della splendida giornata. Ottimo anche il piazzamento dell'inossidabile Naccari che reduce da problemi gastro intestinali si porta a casa un bel 3° di categ. Ottima anche la compagnia della Famiglia TRI Brustolin con la quale chiudiamo un weekend indimenticabile.
Michele B.
L'idea mi frullava nella testa da più di un anno. Dopo quasi un paio di lustri passati di corsa, una decina di maratone e non so più quante mezze e altre competitive qua e là, ero alla ricerca dell'adrenalina perduta. Capita così che a ottobre, mentre leggo un sito su giornalisti e problematiche professionali varie, mi imbatto in un post che annuncia il primo campionato mondiale giornalisti all'interno dello sprint di Rimini. "Mondiale?"... "Non sarà troppo da sboroni partire così in alto?"... Rifletto un po': conosco giornalisti che sciano, che giocano a tennis, che vanno in bici, ma quanti mai faranno triathlon? Rapida ricerca su Google e non trovo praticamente nessuno...
Senza pensarci troppo (a volte la riflessione è cattiva consigliera) mando la mail: aspettatemi che arrivo! Ho un inverno davanti per allenarmi, per correre corro, in bici vado nelle domeniche d'estate da un paio d'anni, nuoticchio da altrettanti al lunedì mattina da quando ho rotto a Nicola Doria di aprire alle 7, da dove inizio?
Facciamo che inizio proprio da Nicola per farmi dare qualche consiglio senza cadere nel suo interminabile tunnel di allenamenti, mantenendo la cosa su un piano ludico. Potendo togliere solo al sonno, sveglia alle 5.45-6 tutte le mattine, si parte.
Tra consigli carpiti a destra e a manca, valanghe di video su YouTube sui cambi nel tragitto casa-lavoro, arrivo al grande giorno con l'iscrizione alla Fitri con i Delfino.
A Rimini diluvia che Dio la manda, in mare cavalloni che potrebbero annullare la gara, sono solo soletto con la mia tensione, tutto contro al mio esordio. Iscritti 40 in categoria.
I giudici decidono che si nuota. Una decina si ritirano subito. E io che faccio? E no, checcazzo, un inverno ad alzarmi presto, ad allenarmi solo, mi ritiro ora? Vado, al massimo annego... Esco in 21 minuti non so come, inforco la bici, parto sparato, né rimonto 4 e... pffff foro davanti.
Prima reazione butto la bici in mare, seconda dopo stavolta sì una più saggia riflessione, torno a casa sconsolato, mi iscrivo anche il prossimo anno ma nel frattempo ne provo qualcuno visto che ero l'unico neofita.
Arrivo a Farra d'Alpago con Massimiliano Picciu, Davide Forcola, il prof Naccari l'uomo dei consigli in piscina al lunedì e Lucio.
Stavolta sono molto sereno, tensione a zero quando vedo il lago liscio come la vasca del Clodia. Il mantra è: devi finirlo. Davide mi consiglia qualche trucco nel cambio, ascolto tutto e assorbo. Via: 200 persone in acqua, nonostante fossi partito in fondo e di lato è davvero una tonnara soprattutto alla prima boa. Al secondo calcio preso capisco come funziona e mi creo a forza uno spazio di rispetto. "Ricorda che devi finire, ricorda che devi finire" esco dall'acqua, mi cambio sempre troppo lentamente e parto in bici. Aggancio un gruppo di 4 e sto con loro anche se qualcosa in più posso dare ma il mantra mi assilla. "Cazzo ho forato", un sussulto infondato almeno due volte, l'incubo è forte. Mi supera Picciu e mi saluta, l'istinto è di agganciarlo subito, ma il mantra mi trattiene. Compio i tre giri guardando il lago di Santa Croce e ricordando quando durante tre anni vissuti a Belluno al mattino ogni tanto venivo a correre sulle sue sponde per quell'irrefrenabile bisogno di acqua che noi chioggiotti abbiamo.
Smonto dalla bici, inizio a correre: che gambe dure, il falso piano e lo strappetto si fanno sentire, l'orologio da corsa non prende ancora, ma chissenefrega ormai so di finire. Incrocio Bellemo al suo secondo giro e gli urlo "vai Michele", poi Picciu, vedo Naccari e Lucio avvicinarsi, poi Davide, saluto tutti e incito tutti, la gioia del traguardo è tanta, mi pare una festa. Sento di essere fermo, non importa è fatta. Anticipo al traguardo la prima donna di poco, non so quanto ho fatto, non so a quanto ho corso, mi aspetto una medaglia che non c'è (ma porco can 35 euro manco una medaglietta a sto triathlon?), mi dispiace che sia già finita. Totale 1.16... Guardo tds a sera ho corso a 4.28... Bravo Salva, chi la dura la vince.
Potevo spingere di più? Magari sì o magari questa è stata la gara perfetta, chi può dirlo.
Una cosa certamente ho imparato: fare sport senza orologio è una categoria dello spirito che non avevo preso in considerazione.
Gianluca S.
Mi accade spesso che il giorno dopo una gara dura mi ritrovo addosso una montagna di energie da sprigionare, forse merito dell'adrenalina ancora circolante. La domenica a seguire il campionato italiano di olimpico a Farra d'Alpago mi sveglio molto presto: non ho più sonno e lo stomaco reclama colazione. Appoggio i piedi a terra dopo una bella dormita nel camping Sarathei a Farra d'Alpago e incredibilmente mi sento le gambe leggerissime forse merito dei 19 gradi notturni. Dopo la colazione mi dirigo alla segreteria della gara (sprint rank) e chiedo se c'è un pettorale disponibile: affermativo! n° 214 in batteria unica. Come riscaldamento solo 10 minuti di nuoto, voglio preservare le poche energie. Dopo una partenza velocissima mi incollo in scia al pettorale 3 e non lo mollo fino alla fine. Gruppo in bici velocissimo ma non me lo lascio sfuggire.. è la mia unica possibilità di fare una bella gara. Dopo T2 imposto un ritmo di corsa compatibile con la stanchezza che mi porto dietro dall'olimpico del giorno prima. Vengo superato da un M1 ma non mi affanno a seguirlo, sarebbe inutile, il mio fisico non reggerebbe. Cinque Km passano presto e finisco 14mo assoluto e 3° di categ.: va bene così!!!
Dopo una bella doccia fresca mi dedico alla mia famiglia che mi ha sostenuto in questo weekend di gare e ci godiamo il resto della splendida giornata. Ottimo anche il piazzamento dell'inossidabile Naccari che reduce da problemi gastro intestinali si porta a casa un bel 3° di categ. Ottima anche la compagnia della Famiglia TRI Brustolin con la quale chiudiamo un weekend indimenticabile.
Michele B.
L'idea mi frullava nella testa da più di un anno. Dopo quasi un paio di lustri passati di corsa, una decina di maratone e non so più quante mezze e altre competitive qua e là, ero alla ricerca dell'adrenalina perduta. Capita così che a ottobre, mentre leggo un sito su giornalisti e problematiche professionali varie, mi imbatto in un post che annuncia il primo campionato mondiale giornalisti all'interno dello sprint di Rimini. "Mondiale?"... "Non sarà troppo da sboroni partire così in alto?"... Rifletto un po': conosco giornalisti che sciano, che giocano a tennis, che vanno in bici, ma quanti mai faranno triathlon? Rapida ricerca su Google e non trovo praticamente nessuno...
Senza pensarci troppo (a volte la riflessione è cattiva consigliera) mando la mail: aspettatemi che arrivo! Ho un inverno davanti per allenarmi, per correre corro, in bici vado nelle domeniche d'estate da un paio d'anni, nuoticchio da altrettanti al lunedì mattina da quando ho rotto a Nicola Doria di aprire alle 7, da dove inizio?
Facciamo che inizio proprio da Nicola per farmi dare qualche consiglio senza cadere nel suo interminabile tunnel di allenamenti, mantenendo la cosa su un piano ludico. Potendo togliere solo al sonno, sveglia alle 5.45-6 tutte le mattine, si parte.
Tra consigli carpiti a destra e a manca, valanghe di video su YouTube sui cambi nel tragitto casa-lavoro, arrivo al grande giorno con l'iscrizione alla Fitri con i Delfino.
A Rimini diluvia che Dio la manda, in mare cavalloni che potrebbero annullare la gara, sono solo soletto con la mia tensione, tutto contro al mio esordio. Iscritti 40 in categoria.
I giudici decidono che si nuota. Una decina si ritirano subito. E io che faccio? E no, checcazzo, un inverno ad alzarmi presto, ad allenarmi solo, mi ritiro ora? Vado, al massimo annego... Esco in 21 minuti non so come, inforco la bici, parto sparato, né rimonto 4 e... pffff foro davanti.
Prima reazione butto la bici in mare, seconda dopo stavolta sì una più saggia riflessione, torno a casa sconsolato, mi iscrivo anche il prossimo anno ma nel frattempo ne provo qualcuno visto che ero l'unico neofita.
Arrivo a Farra d'Alpago con Massimiliano Picciu, Davide Forcola, il prof Naccari l'uomo dei consigli in piscina al lunedì e Lucio.
Stavolta sono molto sereno, tensione a zero quando vedo il lago liscio come la vasca del Clodia. Il mantra è: devi finirlo. Davide mi consiglia qualche trucco nel cambio, ascolto tutto e assorbo. Via: 200 persone in acqua, nonostante fossi partito in fondo e di lato è davvero una tonnara soprattutto alla prima boa. Al secondo calcio preso capisco come funziona e mi creo a forza uno spazio di rispetto. "Ricorda che devi finire, ricorda che devi finire" esco dall'acqua, mi cambio sempre troppo lentamente e parto in bici. Aggancio un gruppo di 4 e sto con loro anche se qualcosa in più posso dare ma il mantra mi assilla. "Cazzo ho forato", un sussulto infondato almeno due volte, l'incubo è forte. Mi supera Picciu e mi saluta, l'istinto è di agganciarlo subito, ma il mantra mi trattiene. Compio i tre giri guardando il lago di Santa Croce e ricordando quando durante tre anni vissuti a Belluno al mattino ogni tanto venivo a correre sulle sue sponde per quell'irrefrenabile bisogno di acqua che noi chioggiotti abbiamo.
Smonto dalla bici, inizio a correre: che gambe dure, il falso piano e lo strappetto si fanno sentire, l'orologio da corsa non prende ancora, ma chissenefrega ormai so di finire. Incrocio Bellemo al suo secondo giro e gli urlo "vai Michele", poi Picciu, vedo Naccari e Lucio avvicinarsi, poi Davide, saluto tutti e incito tutti, la gioia del traguardo è tanta, mi pare una festa. Sento di essere fermo, non importa è fatta. Anticipo al traguardo la prima donna di poco, non so quanto ho fatto, non so a quanto ho corso, mi aspetto una medaglia che non c'è (ma porco can 35 euro manco una medaglietta a sto triathlon?), mi dispiace che sia già finita. Totale 1.16... Guardo tds a sera ho corso a 4.28... Bravo Salva, chi la dura la vince.
Potevo spingere di più? Magari sì o magari questa è stata la gara perfetta, chi può dirlo.
Una cosa certamente ho imparato: fare sport senza orologio è una categoria dello spirito che non avevo preso in considerazione.
Gianluca S.
1° DIGA X-TREME PIACENZA TRIATHLON 06/06/2015
Juris
Rossi ha vinto la 1° edizione della X-Treme Diga organizzata dal
Piacenza Triathlon e svoltasi nei pressi della Diga di Molato, non
lontano da Nibbiano.
Gara
dalle distanze inconsuete (3km di nuoto, 157,5km di bici con 2700m
D+, 28km di corsa) fortemente voluta dall'organizzatore Stefano
Bettini per far conoscere anche in Italia la competizione di
triathlon "estrema", molto in voga invece nei paesi
stranieri.
Solo 20 gli iscritti di cui 18 presentatisi ai nastri di partenza.
Uscito ottavo dall'acqua (2 giri con uscita all'australiana), in bici Juris ha rimontato quasi tutti gli atleti che lo hanno preceduto nel nuoto, non riuscendo però a raggiungere la coppia di testa (Daniele Guazzaroni e Nicola Marchi), che ha fatto gara a se, nuotando e soprattutto pedalando come dei forsennati. Juris però non si è fatto prendere dalla foga, seppur il distacco fosse aumentato a più di mezzora, sospettando che prima o poi sarebbero scoppiati. In corsa Juris è riuscito a recuperare tutto il gap nei confronti dei diretti avversari, oramai privi di energie dopo uno sforzo immane reso ancor più duro dal gran caldo, dimostrando intelligenza e lucidità mentale che gli ha permesso di raggiungerli, superarli, distaccarli e concludere in trionfo questa difficile gara. 8 ore e 59 minuti il suo tempo finale, numeri più consoni a gare Ironman.
Nell'impresa ha voluto provarci anche Destro (noto per le scelte azzardate), ma quasi alla fine del 3° giro di bici (circa al 145° km) si è spenta la luce ed ha optato per un seppur scomodo gradino piuttosto che proseguire la gara.
Molto più saggi sono stati Angelo e Luca che hanno preferito switchare al “medio”: 1900km di nuoto, 105km di bici, 20km di corsa. Ottima la gara di entrambi, giunti sofferenti ma soddisfatti al meritato traguardo finale. Per la cronaca, giunti entrambi terzi di categoria, purtroppo però (per ovvie ragioni) premiavano solo il primo.
A seguire anche la gara over olimpico no-draft (1500mt nuoto-52,50km bici-10km corsa), per un totale di circa 230 iscritti tra le tre competizioni.
Ale
Partenza da Cavallino - Treporti alle ore 01 A.M. senza aver chiuso occhio. Veramente avevo tentato di andare a letto alle 22, ma tra un pianto della piccola Isabel e gli altri componenti della mia famiglia che stavano guardando la finale di “Amici” alla TV (ma non lo facevano di sabato sto programma???), alla fine dei conti non ho dormito proprio niente. Dopo quattro ore di viaggio arrivo alla zona di partenza. La temperatura alle 5 di mattina è già alta, figuriamoci come sarà durante la corsa nel primo pomeriggio. Partenza alle ore 7:12, l’acqua del bacino artificiale della diga è piatta e di una temperatura veramente gradevole; mentre nuoto penso che forse si poteva nuotare anche senza muta. Percorro i 3.000 a nuoto con passo regolare ed entro in T1 in settima posizione. Inizio la bici con l’obbiettivo di fare il primo dei tre giri a ritmo alto, per recuperare più posizioni possibili, e magari stabilizzare il ritmo sul secondo e terzo giro. In sostanza il percorso bike consiste in tre giri da 52,5 Km, con la percorrenza del passo del Penice per tre volte. I primi 25 km del giro sono di salita, intervallati da un piccolo tratto di discesa e dopo una lunga discesa fino alla diga. Già nella prima salita del primo giro recupero subito tre posizioni e intravedo il terzo. Il quale però, avendo lui la bici da corsa normale e io la bici da crono, ovviamente meno guidabile, mi stacca in discesa. Lo prendo alla fine del giro sulla parte in falso piano e a quel punto spingo a tutta sperando di raggiungere i primi due. Niente da fare, dei primi due nessuna traccia; stanno andando veramente forte e con un passo superiore al mio. Entro in T2 con circa 20’ di svantaggio dal secondo e quasi 40’ dal primo!!! Però prima di entrare in zona cambio sul percorso a bastone della corsa parallelo all’ultimo tratto di bici li vedo che corrono, sia il primo e sia il secondo e non posso fare a meno di notare che entrambi hanno una stazza fisica molto muscolare e di almeno 10 kilogrammi superiore alla mia. E sinceramente questo fatto mi da un po’ di speranza perché in trenta chilometri di corsa con tanta salita e discesa e tantissimo caldo, il fattore peso può fare la differenza. Esco dalla zona cambio e dico a mio papà, più per darmi carica che perché ci credessi veramente, “Vado a prenderli!!!”. Lui mi guarda stranito poiché gli sembra impossibile che ci riesca visto il distacco. Comincio a correre a tutta, come una partenza di una gara di corsa a secco. Alla fine della discesa del primo giro vedo davanti il primo, che però a quel punto ha ancora un giro di vantaggio. Prima di sorpassarlo aumento di proposito l’andatura e corro a 3’:20”/km, con l’obbiettivo di impressionarlo dal punto di vista psicologico; non deve vedere che sto correndo solo più forte di lui, deve vedere che sto volando e che il suo giro di vantaggio non è niente!!! Lo supero al doppio della velocità e dopo il giro di boa lo incrocio e lo guardo dritto negli occhi, il suo sguardo è sfiduciato e capisco che l’operazione impressionista che ho messo in atto ha funzionato. Inizia la prima salita a piedi e stabilizzo il passo ad un’andatura più regolare. Alla fine della salita del secondo giro vedo davanti a me il secondo. Lo passo proprio sulla cresta della diga, e a quel punto sono secondo (per onor della cronaca potrebbe essere mio figlio visto che è un S2). Ma la gioia più grande è quando alla fine della salita del quarto giro, prima di entrare sulla cresta della diga, vedo ancora una volta davanti a me il primo, lo passo e dopo il giro di boa della diga lo incrocio e vedo che sta camminando, non corre più!!! Sono primo, devo fare ancora 10 km ma di fronte a me ho solo il traguardo, e cosa più importante sto ancora molto bene. Sono passate più di 8 ore di gara, il caldo è pazzesco, però cosa che non mi è mai capitata neanche in allenamento, non ho più neanche un dolore sul corpo; non un crampo, non un fastidio intestinale, non una vescica o un’abrasione, niente!!! Come non sentissi il corpo e sento solo il sibilo del mio respiro, e cosa ancora più importante non sento il gran caldo. A quel punto devo fare solo quello che faccio tutti i giorni, con il caldo e con il freddo, con la pioggia e con il vento, con il ghiaccio e con la nebbia, con il sole e al buio, DEVO SOLO CORRERE; non c’è il pericolo di una foratura o di un guaio meccanico, di una caduta in discesa o di un altro incidente, DEVO SOLO CORRERE verso l’obbiettivo che tutti noi che facciamo questo magnifico sport sogniamo sempre durante i lunghi allenamenti, DEVO SOLO CORRERE VERSO IL TRAGUARDO. Mai nella mia vita mi sono goduto così tanto dieci chilometri di corsa, senza sentire fatica, caldo o dolore, ma con il cuore pieno di tanta gioia. Per la prima volta da quando corro sentivo che non stavo correndo da solo, perché con me c’erano i miei familiari, i miei amici, i miei compagni di squadra e anche Margherita, la figlia di un mio carissimo amico che è venuta a mancare di recente, a cui prima di imboccare il corridoio della finish – line ho mandato un grosso bacio al cielo di ringraziamento …, proprio poco prima che mi scappasse dalla gola un urlo di liberazione davanti alla fascia di arrivo che ho covato dentro di me in tutti questi anni di allenamenti e di sacrifici, miei e della mia famiglia, ma che in quel preciso momento non avevo più motivo di trattenere …
Juris R.
Solo 20 gli iscritti di cui 18 presentatisi ai nastri di partenza.
Uscito ottavo dall'acqua (2 giri con uscita all'australiana), in bici Juris ha rimontato quasi tutti gli atleti che lo hanno preceduto nel nuoto, non riuscendo però a raggiungere la coppia di testa (Daniele Guazzaroni e Nicola Marchi), che ha fatto gara a se, nuotando e soprattutto pedalando come dei forsennati. Juris però non si è fatto prendere dalla foga, seppur il distacco fosse aumentato a più di mezzora, sospettando che prima o poi sarebbero scoppiati. In corsa Juris è riuscito a recuperare tutto il gap nei confronti dei diretti avversari, oramai privi di energie dopo uno sforzo immane reso ancor più duro dal gran caldo, dimostrando intelligenza e lucidità mentale che gli ha permesso di raggiungerli, superarli, distaccarli e concludere in trionfo questa difficile gara. 8 ore e 59 minuti il suo tempo finale, numeri più consoni a gare Ironman.
Nell'impresa ha voluto provarci anche Destro (noto per le scelte azzardate), ma quasi alla fine del 3° giro di bici (circa al 145° km) si è spenta la luce ed ha optato per un seppur scomodo gradino piuttosto che proseguire la gara.
Molto più saggi sono stati Angelo e Luca che hanno preferito switchare al “medio”: 1900km di nuoto, 105km di bici, 20km di corsa. Ottima la gara di entrambi, giunti sofferenti ma soddisfatti al meritato traguardo finale. Per la cronaca, giunti entrambi terzi di categoria, purtroppo però (per ovvie ragioni) premiavano solo il primo.
A seguire anche la gara over olimpico no-draft (1500mt nuoto-52,50km bici-10km corsa), per un totale di circa 230 iscritti tra le tre competizioni.
Ale
Partenza da Cavallino - Treporti alle ore 01 A.M. senza aver chiuso occhio. Veramente avevo tentato di andare a letto alle 22, ma tra un pianto della piccola Isabel e gli altri componenti della mia famiglia che stavano guardando la finale di “Amici” alla TV (ma non lo facevano di sabato sto programma???), alla fine dei conti non ho dormito proprio niente. Dopo quattro ore di viaggio arrivo alla zona di partenza. La temperatura alle 5 di mattina è già alta, figuriamoci come sarà durante la corsa nel primo pomeriggio. Partenza alle ore 7:12, l’acqua del bacino artificiale della diga è piatta e di una temperatura veramente gradevole; mentre nuoto penso che forse si poteva nuotare anche senza muta. Percorro i 3.000 a nuoto con passo regolare ed entro in T1 in settima posizione. Inizio la bici con l’obbiettivo di fare il primo dei tre giri a ritmo alto, per recuperare più posizioni possibili, e magari stabilizzare il ritmo sul secondo e terzo giro. In sostanza il percorso bike consiste in tre giri da 52,5 Km, con la percorrenza del passo del Penice per tre volte. I primi 25 km del giro sono di salita, intervallati da un piccolo tratto di discesa e dopo una lunga discesa fino alla diga. Già nella prima salita del primo giro recupero subito tre posizioni e intravedo il terzo. Il quale però, avendo lui la bici da corsa normale e io la bici da crono, ovviamente meno guidabile, mi stacca in discesa. Lo prendo alla fine del giro sulla parte in falso piano e a quel punto spingo a tutta sperando di raggiungere i primi due. Niente da fare, dei primi due nessuna traccia; stanno andando veramente forte e con un passo superiore al mio. Entro in T2 con circa 20’ di svantaggio dal secondo e quasi 40’ dal primo!!! Però prima di entrare in zona cambio sul percorso a bastone della corsa parallelo all’ultimo tratto di bici li vedo che corrono, sia il primo e sia il secondo e non posso fare a meno di notare che entrambi hanno una stazza fisica molto muscolare e di almeno 10 kilogrammi superiore alla mia. E sinceramente questo fatto mi da un po’ di speranza perché in trenta chilometri di corsa con tanta salita e discesa e tantissimo caldo, il fattore peso può fare la differenza. Esco dalla zona cambio e dico a mio papà, più per darmi carica che perché ci credessi veramente, “Vado a prenderli!!!”. Lui mi guarda stranito poiché gli sembra impossibile che ci riesca visto il distacco. Comincio a correre a tutta, come una partenza di una gara di corsa a secco. Alla fine della discesa del primo giro vedo davanti il primo, che però a quel punto ha ancora un giro di vantaggio. Prima di sorpassarlo aumento di proposito l’andatura e corro a 3’:20”/km, con l’obbiettivo di impressionarlo dal punto di vista psicologico; non deve vedere che sto correndo solo più forte di lui, deve vedere che sto volando e che il suo giro di vantaggio non è niente!!! Lo supero al doppio della velocità e dopo il giro di boa lo incrocio e lo guardo dritto negli occhi, il suo sguardo è sfiduciato e capisco che l’operazione impressionista che ho messo in atto ha funzionato. Inizia la prima salita a piedi e stabilizzo il passo ad un’andatura più regolare. Alla fine della salita del secondo giro vedo davanti a me il secondo. Lo passo proprio sulla cresta della diga, e a quel punto sono secondo (per onor della cronaca potrebbe essere mio figlio visto che è un S2). Ma la gioia più grande è quando alla fine della salita del quarto giro, prima di entrare sulla cresta della diga, vedo ancora una volta davanti a me il primo, lo passo e dopo il giro di boa della diga lo incrocio e vedo che sta camminando, non corre più!!! Sono primo, devo fare ancora 10 km ma di fronte a me ho solo il traguardo, e cosa più importante sto ancora molto bene. Sono passate più di 8 ore di gara, il caldo è pazzesco, però cosa che non mi è mai capitata neanche in allenamento, non ho più neanche un dolore sul corpo; non un crampo, non un fastidio intestinale, non una vescica o un’abrasione, niente!!! Come non sentissi il corpo e sento solo il sibilo del mio respiro, e cosa ancora più importante non sento il gran caldo. A quel punto devo fare solo quello che faccio tutti i giorni, con il caldo e con il freddo, con la pioggia e con il vento, con il ghiaccio e con la nebbia, con il sole e al buio, DEVO SOLO CORRERE; non c’è il pericolo di una foratura o di un guaio meccanico, di una caduta in discesa o di un altro incidente, DEVO SOLO CORRERE verso l’obbiettivo che tutti noi che facciamo questo magnifico sport sogniamo sempre durante i lunghi allenamenti, DEVO SOLO CORRERE VERSO IL TRAGUARDO. Mai nella mia vita mi sono goduto così tanto dieci chilometri di corsa, senza sentire fatica, caldo o dolore, ma con il cuore pieno di tanta gioia. Per la prima volta da quando corro sentivo che non stavo correndo da solo, perché con me c’erano i miei familiari, i miei amici, i miei compagni di squadra e anche Margherita, la figlia di un mio carissimo amico che è venuta a mancare di recente, a cui prima di imboccare il corridoio della finish – line ho mandato un grosso bacio al cielo di ringraziamento …, proprio poco prima che mi scappasse dalla gola un urlo di liberazione davanti alla fascia di arrivo che ho covato dentro di me in tutti questi anni di allenamenti e di sacrifici, miei e della mia famiglia, ma che in quel preciso momento non avevo più motivo di trattenere …
Juris R.
Quel matto del Destro ci propone come gara dell'anno la prima edizione dell'Extreme anomalo a Nibbiano.
A 1 mese dalla partenza, constatata l'impossibilità di arrivare in fondo visti i quasi 3 mesi di stop causa infortunio io e Luca decidiamo di shiftare su un più "ragionevole" medio anomalo (1.9 nuoto, 105 bike 2000dsl, 20run 500dsl) confidando nei colli e nelle GF primaverili fatte.
Memorabile 6 giugno con 35 gradi nella conca piacentina. All'Extreme è iscritto il grande Juris ed il primo commento è stato "vince lui". Comunque noi si parte per il medio alle 9.30 che col caldo non va bene. La bici ce la cacciamo dalle 10 alle 14 e verso la seconda metà del secondo giro comincio a porcheggiare perchè in discesa contro vento vado a 27. Al primo giro di corsa in discesa vedo anche un 3:57, ma stranamente ho fatto fatica ad alimentarmi per tutta la gara e sento le forze venire lentamente meno. In effetti sin dal primo giro c'è parecchia gente che cammina: il caldo sta mietendo vittime alla grande. Solo uno corre a velocità smodata, lo chiamo ma manco mi sente: è Juris in piena trance agonistica. Riesco a correre semibene fino al decimo poi continuo senza fermarmi ma il caldo si fa sentire e le salite degli ultimi 2 giri si corrono a 7:00. Taglio il traguardo con un onorevole 14esimo assoluto e terzo cat (eravamo ovviamente in pochi a mattane del genere il 6 giugno) completamente spossato. Mi riprenderò solo con un gran panino alla porchetta e birra divorato in autostrada con Luca. Gara durissima...in effetti più dura dell'Iron come fatica patita, da allenare con volumi più alti di quelli che siamo riusciti a portare a casa in inverno se si vuole concludere in allegria. Comunque bella e sfidante. Per chi apprezza il triathlon dei primordi assolutamente da fare.
PS: Destro fallisce l’obbiettivo Extreme. Oramai la lista di incompiute si sta facendo lunga e la cosa rischia di diventare impegnativa per chi come noi dovrà accompagnarlo in tutte le sue molte rivincite.
Angelo B
A 1 mese dalla partenza, constatata l'impossibilità di arrivare in fondo visti i quasi 3 mesi di stop causa infortunio io e Luca decidiamo di shiftare su un più "ragionevole" medio anomalo (1.9 nuoto, 105 bike 2000dsl, 20run 500dsl) confidando nei colli e nelle GF primaverili fatte.
Memorabile 6 giugno con 35 gradi nella conca piacentina. All'Extreme è iscritto il grande Juris ed il primo commento è stato "vince lui". Comunque noi si parte per il medio alle 9.30 che col caldo non va bene. La bici ce la cacciamo dalle 10 alle 14 e verso la seconda metà del secondo giro comincio a porcheggiare perchè in discesa contro vento vado a 27. Al primo giro di corsa in discesa vedo anche un 3:57, ma stranamente ho fatto fatica ad alimentarmi per tutta la gara e sento le forze venire lentamente meno. In effetti sin dal primo giro c'è parecchia gente che cammina: il caldo sta mietendo vittime alla grande. Solo uno corre a velocità smodata, lo chiamo ma manco mi sente: è Juris in piena trance agonistica. Riesco a correre semibene fino al decimo poi continuo senza fermarmi ma il caldo si fa sentire e le salite degli ultimi 2 giri si corrono a 7:00. Taglio il traguardo con un onorevole 14esimo assoluto e terzo cat (eravamo ovviamente in pochi a mattane del genere il 6 giugno) completamente spossato. Mi riprenderò solo con un gran panino alla porchetta e birra divorato in autostrada con Luca. Gara durissima...in effetti più dura dell'Iron come fatica patita, da allenare con volumi più alti di quelli che siamo riusciti a portare a casa in inverno se si vuole concludere in allegria. Comunque bella e sfidante. Per chi apprezza il triathlon dei primordi assolutamente da fare.
PS: Destro fallisce l’obbiettivo Extreme. Oramai la lista di incompiute si sta facendo lunga e la cosa rischia di diventare impegnativa per chi come noi dovrà accompagnarlo in tutte le sue molte rivincite.
Angelo B
Le 3 foto seguenti sono state tratte dal sito www.liberta.it
TRIATHLON OLIMPICO FARRA D'ALPAGO 06/06/2015
Campionato Italiano
IN GARA TRA I BIG!
Quando mi sono iscritto a questa gara non mi ero reso conto del livello tecnico-agonistico degli atleti che vi avrebbero partecipato. A un mese dall'evento vengo a sapere che sono stati selezionati soltanto 100 atleti provenienti da tutta Italia ed io tra questi. All'avvicinarsi della data inizio a pensare di aver sbagliato target, non ritengo di essere all'altezza di questa competizione ma ormai è troppo tardi. Mi sono allenato molto duramente e di sicuro una cosa potrò fare durante la gara: dare il meglio di me stesso accada quel che accada. Ore 14 di sabato, vento fortissimo e onda fastidiosa contro; inizia la spunta ed uno ad uno veniamo nominati dalla speaker. Che emozione! Siamo in 93 allineati sul tappeto rosso steso sulla spiaggia del lago di Santa Croce. Sono tra i BIG del triathlon italiano, è già un onore essere qui. Suono di tromba e via per il doppio giro di nuoto... cerco disperatamente qualche scia da sfruttare in acqua ma è impossibile, vanno tutti fortissimo e presto mi ritrovo solo tra gli elite ed il gruppo dei "normali" che cercano di inseguire l'irraggiungibile. Imposto un ritmo sostenibile e lo mantengo fino all'uscita dall'acqua. Arrivo in ZC e contrariamente a quel che di solito mi accade trovo pochissime bici sulla rastrelliera... sono già tutti partiti. Inforco la bici ed inzio la seconda frazione. Essendo un multilap (6 giri), spero di essere raggiunto dal gruppo e così accade ma la delusione è grande quando mi rendo conto che il loro ritmo non è per me sostenibile... 55km/h sul piano e 30km/h in salita: FENOMENI!!!!!!! Mi rassegno a correrla come una NO DRAFT e faccio la mia gara, tutto sommato dignitosamente. Inizio la corsa, 4 giri in un percorso nervoso con continui sali-scendi... a coronare il tutto un caldo asfissiante che stende letteralmente più di un atleta a bordo strada. Non riesco a correre forte come vorrei ma continuo a correre... mi terrà sveglio la sfida che si è venuta a creare tra gli M1. Volata finale in leggera discesa negli ultimi 1000 mt.. vedo in lontananza i miei figli che con il loro abbraccio mi dimostrano tutto il loro affetto ed in parte preoccupazione. Mia moglie mi consola e mi fa notare che sono uno dei pochi ad avere i capelli bianchi... Siamo partiti ìn 93, arrivati in 80, mi piazzo 62mo con un 2° di categoria anche se non verrò premiato in quanto campionato italiano assoluto. E' stata dura ma ne è valsa la pena... un domani potrò dire che al Campionato Italiano tra i big io c'ero!!!!
Michele B.
Quando mi sono iscritto a questa gara non mi ero reso conto del livello tecnico-agonistico degli atleti che vi avrebbero partecipato. A un mese dall'evento vengo a sapere che sono stati selezionati soltanto 100 atleti provenienti da tutta Italia ed io tra questi. All'avvicinarsi della data inizio a pensare di aver sbagliato target, non ritengo di essere all'altezza di questa competizione ma ormai è troppo tardi. Mi sono allenato molto duramente e di sicuro una cosa potrò fare durante la gara: dare il meglio di me stesso accada quel che accada. Ore 14 di sabato, vento fortissimo e onda fastidiosa contro; inizia la spunta ed uno ad uno veniamo nominati dalla speaker. Che emozione! Siamo in 93 allineati sul tappeto rosso steso sulla spiaggia del lago di Santa Croce. Sono tra i BIG del triathlon italiano, è già un onore essere qui. Suono di tromba e via per il doppio giro di nuoto... cerco disperatamente qualche scia da sfruttare in acqua ma è impossibile, vanno tutti fortissimo e presto mi ritrovo solo tra gli elite ed il gruppo dei "normali" che cercano di inseguire l'irraggiungibile. Imposto un ritmo sostenibile e lo mantengo fino all'uscita dall'acqua. Arrivo in ZC e contrariamente a quel che di solito mi accade trovo pochissime bici sulla rastrelliera... sono già tutti partiti. Inforco la bici ed inzio la seconda frazione. Essendo un multilap (6 giri), spero di essere raggiunto dal gruppo e così accade ma la delusione è grande quando mi rendo conto che il loro ritmo non è per me sostenibile... 55km/h sul piano e 30km/h in salita: FENOMENI!!!!!!! Mi rassegno a correrla come una NO DRAFT e faccio la mia gara, tutto sommato dignitosamente. Inizio la corsa, 4 giri in un percorso nervoso con continui sali-scendi... a coronare il tutto un caldo asfissiante che stende letteralmente più di un atleta a bordo strada. Non riesco a correre forte come vorrei ma continuo a correre... mi terrà sveglio la sfida che si è venuta a creare tra gli M1. Volata finale in leggera discesa negli ultimi 1000 mt.. vedo in lontananza i miei figli che con il loro abbraccio mi dimostrano tutto il loro affetto ed in parte preoccupazione. Mia moglie mi consola e mi fa notare che sono uno dei pochi ad avere i capelli bianchi... Siamo partiti ìn 93, arrivati in 80, mi piazzo 62mo con un 2° di categoria anche se non verrò premiato in quanto campionato italiano assoluto. E' stata dura ma ne è valsa la pena... un domani potrò dire che al Campionato Italiano tra i big io c'ero!!!!
Michele B.
TRIATHLON SPRINT DI LOVADINA 31/05/2015
Giornata partita non benissimo con acquazzone che già da Mestre non si dilegua, anzi si intensifica. Arrivati a Lovadina smette di piovere ed il cielo comincia a rasserenarsi.
La gara parte puntuale, solo 3 batterie compresa quella delle donne. Allo start parecchi Elite e questa volta partiamo con loro.... Gara decentemente organizzata.
Frazione di nuoto bella, anche se con molti ingorghi al giro di boa; frazione di bici con molti gruppi che si compattano numerosi, qualcuno si distrae e dopo la fine del secondo giro cadono in parecchi e sfioro l'incidente di pochissimo...
Nel contesto la Delfino porta a casa buonissimi piazzamenti a partire da Nicola Penzo che si distingue con un quarantesimo assoluto e un bel quinto tempo sulla sua categoria S3.
Ci siamo divertiti molto e questa ennesima esperienza insieme rafforza il gruppo...
Bravi delfini
Paolo A.
La gara parte puntuale, solo 3 batterie compresa quella delle donne. Allo start parecchi Elite e questa volta partiamo con loro.... Gara decentemente organizzata.
Frazione di nuoto bella, anche se con molti ingorghi al giro di boa; frazione di bici con molti gruppi che si compattano numerosi, qualcuno si distrae e dopo la fine del secondo giro cadono in parecchi e sfioro l'incidente di pochissimo...
Nel contesto la Delfino porta a casa buonissimi piazzamenti a partire da Nicola Penzo che si distingue con un quarantesimo assoluto e un bel quinto tempo sulla sua categoria S3.
Ci siamo divertiti molto e questa ennesima esperienza insieme rafforza il gruppo...
Bravi delfini
Paolo A.
CHALLENGE RIMINI 24/05/2015
Giornata iniziata con molte nuvole
minacciose e pioggia che non davano speranza per le ore a seguire.
Il sottoscritto, Doria, Gibbin, Zennaro e Brustolin pernottiamo presso il nostro affezionato albergo “PARIOLI” dove ogni anno ci riservano un'accoglienza strepitosa e una disponibilità oltre ogni limite.
Alzata alle 7.00 per la colazione; gli atleti come al solito nascondono una tensione pre gara e qualcuno comincia ad estraniarsi per trovare la giusta concentrazione.
Ottima la prestazione della staffetta formata da ALBIERO BOZZATO PENZO, che giunge 12ma assoluta su 80 squadre, per lo più composte da specialisti. Buono anche il piazzamento della seconda staffetta formata da GIANNI BRUSTOLIN DEL VECCHIO, qualcuno deluso della prestazione altri, come in ogni gara, felici e divertiti.
I singoli allo start sono Doria, Gibbin Daniele e Zennaro che concludono la loro fatica con qualche segno sul viso.
Gara indubbiamente impegnativa perché resasi difficoltosa già dal nuoto, con mare avverso che ha fatto percorrere a tutti noi una frazione più lunga del previsto per via della forte corrente e delle onde che spesso interrompevano il ritmo.
Bicicletta non facile con incontro di pioggia diluviante al ritorno in discesa costringendo gli atleti a grandi frenate…
Corsa quasi tutta soleggiata con improvviso sbalzo di temperatura…
Insomma basta guardare i tempi degli elite per capire le difficoltà della giornata.
Anche questa volta i Delfini si sono distinti: bravi!
Inutile dire che ci siamo divertiti moltissimo. Avanti tutta, adesso grande presenza domenica prossima a Lovadina per lo sprint del calendario Veneto: in bocca al lupo a tutti!
Da segnalare lo sfortunato esordio del neo Delfino Gianluca Salvagno che ha dovuto ritirarsi anzitempo causa foratura alla sua partecipazione al Triathlon Sprint categoria giornalisti disputatosi sabato 23.05.2015. Andrà sicuramente meglio la prossima volta!
Sempre i migliori...
Paolo A.
Il sottoscritto, Doria, Gibbin, Zennaro e Brustolin pernottiamo presso il nostro affezionato albergo “PARIOLI” dove ogni anno ci riservano un'accoglienza strepitosa e una disponibilità oltre ogni limite.
Alzata alle 7.00 per la colazione; gli atleti come al solito nascondono una tensione pre gara e qualcuno comincia ad estraniarsi per trovare la giusta concentrazione.
Ottima la prestazione della staffetta formata da ALBIERO BOZZATO PENZO, che giunge 12ma assoluta su 80 squadre, per lo più composte da specialisti. Buono anche il piazzamento della seconda staffetta formata da GIANNI BRUSTOLIN DEL VECCHIO, qualcuno deluso della prestazione altri, come in ogni gara, felici e divertiti.
I singoli allo start sono Doria, Gibbin Daniele e Zennaro che concludono la loro fatica con qualche segno sul viso.
Gara indubbiamente impegnativa perché resasi difficoltosa già dal nuoto, con mare avverso che ha fatto percorrere a tutti noi una frazione più lunga del previsto per via della forte corrente e delle onde che spesso interrompevano il ritmo.
Bicicletta non facile con incontro di pioggia diluviante al ritorno in discesa costringendo gli atleti a grandi frenate…
Corsa quasi tutta soleggiata con improvviso sbalzo di temperatura…
Insomma basta guardare i tempi degli elite per capire le difficoltà della giornata.
Anche questa volta i Delfini si sono distinti: bravi!
Inutile dire che ci siamo divertiti moltissimo. Avanti tutta, adesso grande presenza domenica prossima a Lovadina per lo sprint del calendario Veneto: in bocca al lupo a tutti!
Da segnalare lo sfortunato esordio del neo Delfino Gianluca Salvagno che ha dovuto ritirarsi anzitempo causa foratura alla sua partecipazione al Triathlon Sprint categoria giornalisti disputatosi sabato 23.05.2015. Andrà sicuramente meglio la prossima volta!
Sempre i migliori...
Paolo A.
Classifica triathlon medio maschile
Classifica triathlon medio staffetta maschile
MOONLIGHT HALF MARATHON JESOLO 23/05/2015
Rossi Juris fa il botto alla MoonLight Half Marathon: 22mo assoluto con 1.17'.
Migliaia di iscritti! ...davanti a lui pochi con la pelle bianca... fenomeno!!!
Juris number ONE
Migliaia di iscritti! ...davanti a lui pochi con la pelle bianca... fenomeno!!!
Juris number ONE
TRIATHLON SPRINT MANERBA DEL GARDA 17/05/2015
E rieccoci in quel di Manerba. Location ideale il Campo Rolly per lo svolgimento di un duathlon/triathlon. Ci ritorniamo perché gare sempre ben organizzate, percorsi molto vari, pacchi gara e premi ricchi! Questa volta ci cimentiamo nel triathlon sprint con nuoto nel fresco Garda. Prima frazione frizzante per la temperatura dell'acqua, ed un po' di moto ondoso generato da una calda brezza. Temperatura esterna 22 gradi, ma ben presto si raggiungeranno i 28 gradi quando passeremo alla terza frazione. Esco bene dall'acqua dopo un nuoto al 95% delle mie possibilità. Transizione stralunga che fa alzare incredibilmente i tempi registrati da MySdam. In sella alla mia Bianchi mi inserisco in un buon gruppo che però al 10mo km mi stacca per un cedimento di alcuni davanti a me... Rimaniamo in tre a consumare un mare di energie per provare a chiudere il gap. Niente da fare e da dietro non arriva nessuno. In tre ci diamo cambi regolari, ma le gambe si cucinano per bene... Scendo dalla bici e il cuore si impenna talmente tanto che rimarrà tale fino alla fine. Soffro un casino il caldo torrido tra le viuzze di Manerba. Per fortuna 5 km non sono poi così lunghi. Finisco in 23ma posizione, 4to di categoria con il rammarico di poter finire qualche posizione prima. In ogni caso miglioro il mio rank partendo con il pettorale 32. Le potenzialità ci sono, devo solo entrare un po' meglio nei ritmi gara. La stagione si apre con due discreti piazzamenti, ma dentro di me so che si tratta solo di test in previsione di gare più importanti come Bardolino, Farra d'Alpago e Tarzo. Ottima la compagnia dei miei compagni di viaggio che pur avendo sofferto quanto me in gara, si divertono un casino e si ripromettono di ritornare a Manerba la prossima stagione.
Ciao e a presto.
Michele B.
Ciao e a presto.
Michele B.
IRON LAKE - BARBERINO DEL MUGELLO 10/05/2015
Prima gara dell’anno per il sottoscritto, con una tabella di marcia che mira ad arrivare in buone condizioni al proprio appuntamento “race of the year”, ovvero Bardolino. Doverosa quindi la mia presenza a questo olimpico per fare il punto della situazione a cinque settimane dal mio obbiettivo.
NEL DETTAGLIO: unico rappresentante della mia squadra, al suono della tromba cerco subito di farmi spazio tra gli agguerriti che generano onde di schiuma e botte date da gambe e braccia, condizione questa tipica dei primi metri della frazione. Mentre nuoto non vedo mai le boe di riferimento se non in prossimità, con la consapevolezza di creare traiettorie non ottimali. Appena fuori dall’acqua il mio compagno inseparabile (Garmin), mi indica che il tempo è di 26min17sec con media 1’41”/100mt scoprendo poi più tardi che il mio è stato il 77° tempo assoluto fra i 318 atleti in gara. Salgo in bici e subito la strada inizia a salire leggermente prima di arrivare ad affrontare una salita di 5km seguita da altri strappi. Dopo la discesona arrivo ad un lungo viadotto che unisce le due colline toscane per poi ripetere nuovamente il tutto. Mentre pedalo faccio una considerazione: ma sta gente quanto forte va in bici? I 600mt di dislivello se li mangiano! Allora mi chiedo se forse un giorno riuscirò a spingere sui pedali così anch’io…mi do subito la risposta: NO MAI!!!
Arrivo in zona cambio con la curiosità di sentire come reagiranno ora le mie gambe dopo averle spremute per bene nel no-drafting per 1h21min. Effettivamente tutto ok nei primi 4km, ma poi manco a dirlo iniziano i guai! Le mie gambe scoppiano e arranco con il caldo che si fa sentire portando la temperatura a 28°…Mi rendo conto che i 6km restanti vanno affrontati con il carattere tipico che contraddistingue la razza triatleta, quindi con concentrazione, sofferenza, sopportazione, respirazione e così via... chiudo i 10500mt con la speranza di non aver arrecato eccessivi “danni” alla media chilometrica. Il mio 4’29” mi delude, ma mi dice anche che “di pastasciutta ne devo mangiare ancora tanta” anzi, di quella ne mangio già in abbondanza, più che altro dovrò allenarmi con maggiore determinazione se vorrò arrivare veramente pronto al mio obbiettivo stagionale.
Comunque la location nel suo complesso, complice anche la bellissima giornata soleggiata, l’ho trovata molto suggestiva nei paesaggi e colori tipici della primavera toscana. Il pasta-party preparato con cura dai ragazzi della scuola alberghiera è stato completo di tutto…unica pecca le docce, magari l’organizzazione avrebbe potuto far meglio per renderle più funzionali.
Alessandro R.
NEL DETTAGLIO: unico rappresentante della mia squadra, al suono della tromba cerco subito di farmi spazio tra gli agguerriti che generano onde di schiuma e botte date da gambe e braccia, condizione questa tipica dei primi metri della frazione. Mentre nuoto non vedo mai le boe di riferimento se non in prossimità, con la consapevolezza di creare traiettorie non ottimali. Appena fuori dall’acqua il mio compagno inseparabile (Garmin), mi indica che il tempo è di 26min17sec con media 1’41”/100mt scoprendo poi più tardi che il mio è stato il 77° tempo assoluto fra i 318 atleti in gara. Salgo in bici e subito la strada inizia a salire leggermente prima di arrivare ad affrontare una salita di 5km seguita da altri strappi. Dopo la discesona arrivo ad un lungo viadotto che unisce le due colline toscane per poi ripetere nuovamente il tutto. Mentre pedalo faccio una considerazione: ma sta gente quanto forte va in bici? I 600mt di dislivello se li mangiano! Allora mi chiedo se forse un giorno riuscirò a spingere sui pedali così anch’io…mi do subito la risposta: NO MAI!!!
Arrivo in zona cambio con la curiosità di sentire come reagiranno ora le mie gambe dopo averle spremute per bene nel no-drafting per 1h21min. Effettivamente tutto ok nei primi 4km, ma poi manco a dirlo iniziano i guai! Le mie gambe scoppiano e arranco con il caldo che si fa sentire portando la temperatura a 28°…Mi rendo conto che i 6km restanti vanno affrontati con il carattere tipico che contraddistingue la razza triatleta, quindi con concentrazione, sofferenza, sopportazione, respirazione e così via... chiudo i 10500mt con la speranza di non aver arrecato eccessivi “danni” alla media chilometrica. Il mio 4’29” mi delude, ma mi dice anche che “di pastasciutta ne devo mangiare ancora tanta” anzi, di quella ne mangio già in abbondanza, più che altro dovrò allenarmi con maggiore determinazione se vorrò arrivare veramente pronto al mio obbiettivo stagionale.
Comunque la location nel suo complesso, complice anche la bellissima giornata soleggiata, l’ho trovata molto suggestiva nei paesaggi e colori tipici della primavera toscana. Il pasta-party preparato con cura dai ragazzi della scuola alberghiera è stato completo di tutto…unica pecca le docce, magari l’organizzazione avrebbe potuto far meglio per renderle più funzionali.
Alessandro R.
KALTERER SEE TRIATHLON 09/05/2015
La gara di Triathlon al Lago di Caldaro giunge quest’anno alla sua 27° edizione. Ogni anno, in primavera, un gran numero di atleti nazionali ed esteri si ritrovano al Lago di Caldaro, che è circondato da vigneti e frutteti e che grazie al suo clima primaverile particolarmente mite, lo rende luogo ideale per una gara sportiva.
La gara sará su distanza olimpica: 1,5 km, 40 km, 10 km
CALDARO E' SEMPRE CALDARO!
Finalmente ci siamo... pronti a verificare se tutta la preparazione invernale ha portato ad un buono stato di forma. Partiti di buon ora con Gibbo, Doria e Brustolin, arriviamo a Caldaro alle 9.45 del mattino. Troppo presto!!! non so come ma abbiamo cannato in pieno i tempi del viaggio e della preparazione pregara. Ce la prendiamo con calma, scegliamo il posto migliore per il parcheggio, caffettino relax in riva al lago e poi iniziamo il rituale della vestizione! Bici in ZC e poi pronti per un breve riscaldamento prima a secco e poi nel fresco ma non gelido lago di S.Giuseppe. Location meravigliosa! la vegetazione è lussureggiante e i monti sovrastano la valle! Le sensazioni fisiche non sono delle migliori per tutti noi, vuoi perchè partiti all'alba, vuoi per lo sbalzo termico degli ultimi giorni. Dopo il tuffo nel lago però le energie si rifanno vive. Frazione di nuoto con doppio giro e tuffo dal pontone (come i veri top triathleti!), usciti dall'acqua lunghissima transizione fino alla ZC quest'anno allestita con adeguate rastrelliere. In acqua preferisco accodarmi ad un atleta più o meno del mio livello per sfruttare la sua scia e risparmiare energie per le successive frazioni. Salito in bici mi aspetta subito il mitico strappo di Caldaro ma per non perdere il gruppo stringo i denti e tengo duro anche se fuori soglia per un bel pezzo. In discesa tocchiamo i 75km/h mentre nel vallonato stiamo tra i 40 e i 45km orari. Al secondo giro il mio gruppo sembra inferocito e a livello della salita mi stacca senza possibilità di riagganciarmi! Una tragedia! Ho perso l'occasione giusta per una buona prestazione! Provo ad inseguirlo ma è impossibile... mi guardo dietro e per fortuna arrivano gli inseguitori!! mi inserisco e la fortuna torna dalla mia parte: nel vallonato si viaggia tra i 45 e i 50km/h... siamo talmente veloci che riprendiamo i fuggitivi! Arriviamo in ZC e alla svelta mi defilo davanti a tutti! Decido di partire piano: qualcuno mi sorpassa ma sarà solo per poco perchè dal 5to km cambio marcia e inizio una progressione tra le vigne che mi farà riguadagnare numerose posizioni. Finalmente al traguardo! Veramente provato da una gara che definisco tra le più dure del circuito! Buono il piazzamento, soddisfacente il podio di categoria che mi assegna la solita cassetta di mele! Delfini tutti ok al traguardo anche se STREMATI!!! Peccato per la mancata assegnazione del RANK, ma come gara allenamento non si può chiedere di meglio!
Michele B.
La gara sará su distanza olimpica: 1,5 km, 40 km, 10 km
CALDARO E' SEMPRE CALDARO!
Finalmente ci siamo... pronti a verificare se tutta la preparazione invernale ha portato ad un buono stato di forma. Partiti di buon ora con Gibbo, Doria e Brustolin, arriviamo a Caldaro alle 9.45 del mattino. Troppo presto!!! non so come ma abbiamo cannato in pieno i tempi del viaggio e della preparazione pregara. Ce la prendiamo con calma, scegliamo il posto migliore per il parcheggio, caffettino relax in riva al lago e poi iniziamo il rituale della vestizione! Bici in ZC e poi pronti per un breve riscaldamento prima a secco e poi nel fresco ma non gelido lago di S.Giuseppe. Location meravigliosa! la vegetazione è lussureggiante e i monti sovrastano la valle! Le sensazioni fisiche non sono delle migliori per tutti noi, vuoi perchè partiti all'alba, vuoi per lo sbalzo termico degli ultimi giorni. Dopo il tuffo nel lago però le energie si rifanno vive. Frazione di nuoto con doppio giro e tuffo dal pontone (come i veri top triathleti!), usciti dall'acqua lunghissima transizione fino alla ZC quest'anno allestita con adeguate rastrelliere. In acqua preferisco accodarmi ad un atleta più o meno del mio livello per sfruttare la sua scia e risparmiare energie per le successive frazioni. Salito in bici mi aspetta subito il mitico strappo di Caldaro ma per non perdere il gruppo stringo i denti e tengo duro anche se fuori soglia per un bel pezzo. In discesa tocchiamo i 75km/h mentre nel vallonato stiamo tra i 40 e i 45km orari. Al secondo giro il mio gruppo sembra inferocito e a livello della salita mi stacca senza possibilità di riagganciarmi! Una tragedia! Ho perso l'occasione giusta per una buona prestazione! Provo ad inseguirlo ma è impossibile... mi guardo dietro e per fortuna arrivano gli inseguitori!! mi inserisco e la fortuna torna dalla mia parte: nel vallonato si viaggia tra i 45 e i 50km/h... siamo talmente veloci che riprendiamo i fuggitivi! Arriviamo in ZC e alla svelta mi defilo davanti a tutti! Decido di partire piano: qualcuno mi sorpassa ma sarà solo per poco perchè dal 5to km cambio marcia e inizio una progressione tra le vigne che mi farà riguadagnare numerose posizioni. Finalmente al traguardo! Veramente provato da una gara che definisco tra le più dure del circuito! Buono il piazzamento, soddisfacente il podio di categoria che mi assegna la solita cassetta di mele! Delfini tutti ok al traguardo anche se STREMATI!!! Peccato per la mancata assegnazione del RANK, ma come gara allenamento non si può chiedere di meglio!
Michele B.
2° TRIATHLON SUPER SPRINT DI TAMBRE 03/05/2015
Gara valida come 2^ prova della Coppa Veneto
Age Group e 1^ Tappa Coppa Veneto Kids.
Me medesimo, Naccari, Penzo Nicola ed il Forcola in Alpago per questa distanza alternativa del nostro sport, ma non per questo più facile visto che con Tambre s'intende montagna e una gara che va svolta a ritmo alto. Ci attende una giornata piovosa e con foschia. Veloci scorrono le batterie in piscina coperta e lo sbalzo termico ci travolge all'uscita. Bike e via in due giri praticamente in salita e con un discesone bagnato da freni tirati, due lap anche di run in scollinamento con passaggio sullo splendido parco. Da segnalare il podio di categoria per Penzo e Naccari e la costante crescita sportiva del Forcola. Organizzazione Silca Ultralite, sinonimo di garanzia, con il suo ricco calendario di gare in programma quest'anno.
Un grazie alla fotoreporter Niky per le pazienti foto.
Bye by Tritri
Age Group e 1^ Tappa Coppa Veneto Kids.
Me medesimo, Naccari, Penzo Nicola ed il Forcola in Alpago per questa distanza alternativa del nostro sport, ma non per questo più facile visto che con Tambre s'intende montagna e una gara che va svolta a ritmo alto. Ci attende una giornata piovosa e con foschia. Veloci scorrono le batterie in piscina coperta e lo sbalzo termico ci travolge all'uscita. Bike e via in due giri praticamente in salita e con un discesone bagnato da freni tirati, due lap anche di run in scollinamento con passaggio sullo splendido parco. Da segnalare il podio di categoria per Penzo e Naccari e la costante crescita sportiva del Forcola. Organizzazione Silca Ultralite, sinonimo di garanzia, con il suo ricco calendario di gare in programma quest'anno.
Un grazie alla fotoreporter Niky per le pazienti foto.
Bye by Tritri
31° DIECI COLLI BOLOGNESI 01/05/2015
Dopo la Cime di Romagna, GF rustica da 7 euro, ma bellissima e ben servita, la triade si avventura in una GF "di cartello". Non potendo fare la 9 colli di Cesenatico si va alla 10 colli di Bologna. Alla partenza incrocio rapido con Bozzato e con gli ex Franzoso e Amà che si salutano sempre volentieri. La differenza si nota subito: pronti via, i primi 20 si parte velocissimi, si vedono spesso i 50 e pure uno schianto. Alla Cime di Romagna sembrava quasi di essere forti, qui invece è chiaro che ci sono ciclisti puri e non pensionati. Arriviamo al cancello per la gran fondo 15 minuti prima (indi meno male che siamo andati forte) e fra paesaggi e ristori i chilometri passano veloci. Al secondo ristoro foto con Davide Cassani (CT della nazionale tecnica), che sta preparando il Passatore facendo una GF a settimana. Beato lui quanto si diverte. Parte prima dal ristoro dove ci abbuffiamo di porchetta e salame e lo passiamo in salita a testimonio che se la prende calmissima. Un incidente rovina la giornata: una comitiva di moto fa cadere 4 ciclisti; una sembra messa male, ma per fortuna il giorno dopo scopriremo che non era nulla di grave. La gara si fa dura dal 150esimo...non abbiamo fatto poche salite per definite: è tutto un falsopiano. Altro che 10...qui abbiamo fatto 15, 20 salite e discese e non ne possiamo più. Ci affianchiamo ad altri 2 triatleti: uno sta preparando l'Iron di Lanzarote e va via bene. Al 170esimo (dei 174 previsti) giriamo un angolo e ci troviamo davanti lo strappo peggiore della gara: un 22-23% inaspettati vista la vicinanza all'arrivo. Porcheggiando un pò li facciamo scoprendo che rispetto all'anno prima hanno messo 20km e qualche centinaio di dsl in più. Bene: edizione fortunata per noi! Alla fine sono 174 e quasi 3000dsl. Arriviamo tagliando il traguardo insieme in quasi completa solitudine, ma come sempre non importa. I forti da 50 all'ora staranno già mangiando. Come sempre gran bella faticata questa volta senza intoppi: Luca non perde una ruota e Dx non ha il freno bloccato...per cui le salite sono dure per nessuna causa esterna alle nostre gambe e alla salita medesima. Potendo ogni tanto anche alzare la testa questi gran giri in bici in Centritalia offrono sempre occasioni per apprezzare la bellezza della nostra terra ed angoli che altrimenti non avresti mai intercettato: ogni tanto me li segno mentalmente con la promessa di ritornarci e in ogni caso ringrazio per aver avuto la possibilità di sfiorarli per un attimo passeggiando in bicicletta.
Angelo B.
Angelo B.
CLASSIFICA GRANFONDO 174.5 KM
13° EDIZIONE GF "LE CIME DI ROMAGNA" 26/04/2015
3571 partecipanti! Tra loro c'erano anche alcuni dei nostri Delfini...
Mediofondo Km 95 dsl 1300m, Granfondo Km 140 dsl 2260m. A.S.C.D. Avis Faenza.
Datosi che oggi non c'è nuoto e corsa... Delfini a due ruote in questa prima tappa del "Circuito Romagnolo" articolato in 4 gare, il via da Faenza.
Levataccia per raggiungere Faenza che lo start è prestino; io la Clo e l'oramai seppur in prestito ex Delfino Cavallarin e i compagni d'avventura della "Cicli Herman" di Porto Viro si va per il Medio con partenza per tutti (percorso corto, medio e lungo) dalla centralissima Piazza del Popolo. Ci attendono 95 Km immersi nell'appennino romagnolo coi suoi bei paesaggi immersi nel verde, affrontati un po' hard ed un po' soft qual primo test stagionale in salita. Giornata grigia e sole a sprazzi, ma ottimale per affrontare le salite ed oggi non si soffre il caldo. Attenzione al massimo livello che il tracciato è ben segnalato, ma aperto al traffico veicolare e l'asfalto sui tratti appenninici non pulitissimo. Affrontiamo spigliati le salite di monte Modigliana e monte Busca per lanciarci col nostro bel gruppone nei veloci ultimi 30 Km in leggera discesa costante senza mai andare sotto i 35-45 km/h di puro divertimento. Il crono finale ci dirà 3h-15'...esclusi i 45' divisi nei 2 fornitissimi ristori.
Il trittico Destro-Todaro-Griguolo va per il lungo con le salite del monte Chioda, Passo Peschiera, Passo Eremo e Passo Carnevale, stoicamente affrontate nonostante un problema tecnico da circa metà percorso alla ruota anteriore della bici del Grigo, praticamente priva del freno e con ancora tanta discesa da affrontare, ma che nonostante tutto portano a termine in 5h.
Al pasta party troviamo anche gli amici Amà & Franzoso col Benazzi per gli immancabili sfottò post adrenalinici sempre in simpatia.
Direi ottima Organizzazione anche in base al rapporto qualità-prezzo nei soli 7 euro d'iscrizione: assistenza, i suddetti abbondanti ristori con rastrelliere per le bici, servizio docce, mega pranzo composto da 1°, 2°, contorno, dolce, caffè e beveraggi, il tutto condito dalla simpatia dei Romagnoli.
Bye by Tritri.
Datosi che oggi non c'è nuoto e corsa... Delfini a due ruote in questa prima tappa del "Circuito Romagnolo" articolato in 4 gare, il via da Faenza.
Levataccia per raggiungere Faenza che lo start è prestino; io la Clo e l'oramai seppur in prestito ex Delfino Cavallarin e i compagni d'avventura della "Cicli Herman" di Porto Viro si va per il Medio con partenza per tutti (percorso corto, medio e lungo) dalla centralissima Piazza del Popolo. Ci attendono 95 Km immersi nell'appennino romagnolo coi suoi bei paesaggi immersi nel verde, affrontati un po' hard ed un po' soft qual primo test stagionale in salita. Giornata grigia e sole a sprazzi, ma ottimale per affrontare le salite ed oggi non si soffre il caldo. Attenzione al massimo livello che il tracciato è ben segnalato, ma aperto al traffico veicolare e l'asfalto sui tratti appenninici non pulitissimo. Affrontiamo spigliati le salite di monte Modigliana e monte Busca per lanciarci col nostro bel gruppone nei veloci ultimi 30 Km in leggera discesa costante senza mai andare sotto i 35-45 km/h di puro divertimento. Il crono finale ci dirà 3h-15'...esclusi i 45' divisi nei 2 fornitissimi ristori.
Il trittico Destro-Todaro-Griguolo va per il lungo con le salite del monte Chioda, Passo Peschiera, Passo Eremo e Passo Carnevale, stoicamente affrontate nonostante un problema tecnico da circa metà percorso alla ruota anteriore della bici del Grigo, praticamente priva del freno e con ancora tanta discesa da affrontare, ma che nonostante tutto portano a termine in 5h.
Al pasta party troviamo anche gli amici Amà & Franzoso col Benazzi per gli immancabili sfottò post adrenalinici sempre in simpatia.
Direi ottima Organizzazione anche in base al rapporto qualità-prezzo nei soli 7 euro d'iscrizione: assistenza, i suddetti abbondanti ristori con rastrelliere per le bici, servizio docce, mega pranzo composto da 1°, 2°, contorno, dolce, caffè e beveraggi, il tutto condito dalla simpatia dei Romagnoli.
Bye by Tritri.
IRONDELTA DI PRIMAVERA TRIATHLON MEDIO 26/04/2015
Triathlon 113 (1.9-90-21.1)
MARATONA S. ANTONIO 19/04/2015
Classifica
MEZZA MARATONA
MEZZA MARATONA
XVIII MARATONINA RIVIERA DEI DOGI 12/04/2015
31° TRAVERSATA DEI COLLI EUGANEI - MEZZA TCE 12/04/2015
DOMENICA MATTINA 12 APRILE 2015 ORE 7,
GIANNI LAURA ALL'ESORDIO SU UN TRAIL,
RAVAGNAN DARIO GIA' PIU' VOLTE PROTAGONISTA DI DIVERSI APPUNTAMENTI SULL' OFF ROAD,
BELLEMO MICHELE UN NOME UNA GARANZIA,
ED IO,
TUTTI E 4 CI CIMENTIAMO SULLA CORTA DELLA TCE PER VARI APPUNTAMENTI FUTURI PIUTTOSTO DI FARE LA 42....
UN PO DI NEBBIA,
MA IL SOLE LA FARA' DA PADRONE POCO DOPO,
ARRIVIAMO NELLA PICCOLA,
MA COCCOLA PIAZZA DI VILLA DI TEOLO,
GREMITA DI TRAILERS,
QUESTA CORSA RICHIAMA DIVERSI APPASSIONATI DI QUESTO TIPO DI CORSE,
CI SONO PURE DIVERSI AMICI DEI CAVALLI MARINI,
BENE O MALE CI SI CONOSCE TUTTI,
DOPO I VARI SALUTI INIZIAMO IL RISCALDAMENTO,
DOLCE DOLCE PER METTERE IN MOTO I VARI DISTRETTI MUSCOLARI....
TUTTO E' PRONTO,
ORE 8 PARTONO GLI AMICI DELLA 42X2000+,
630 PARTENTI...
ORE 8,30 PARTENZA DEI 21X1200+,
210 ALLA PARTENZA,
FRONTE LINEA MIK,
IO DARIO E LAURA UN PO' PIU' ARRETRATI,
3 2 1 VIA....
BELLO BELLISSIMO....
IO ADORO I TRAIL,
DOPO UN KM CI ASPETTA L'IMBOCCO DEL PRIMO SINGOLTRACK
LEGGERO SALI SCENDI PER CIRCA 2KM,
RACCORDO A DESTRA TRIANGOLO BIANCO ROSSO CHE INDICA L'ALTA VIA DEI COLLI EUGANEI....
DA QUI INIZIANO LE DANZE....
SI....
MI MANCAVANO I SASSI,
MI MANCAVANO LE ROCCE,
MI MANCAVA IL PROFUMO DELL'AGLIO ORSINO...
TUTTO QUESTO E POESIA,
I NOSTRI COLLI DANNO DELLE VISUALI STUPENDE PER QUANTO MI RIGUARDA,
E TUTTO QUESTO MI DA SERENITA',
ME LA GODO,
FORTUNATAMENTE CONOSCO I SENTIERI E SO DOVE POSSO OSARE E DOVE NO,
CON IL TRAIL NON SI SCHERZA,
TI METTE ALLA PROVA,
SI DEVE ESSERE GENTILI SULLE CAVIGLIE,
RISPETTA E SARAI RISPETTATO DAL FONDO CHE TROVI,
SI VA AVANTI,
FRONTE A ME IL VUOTO,
I PRIMI HANNO UNA MARCIA IN PIU',
DOPO IL PRIMO SCOLLINAMENTO SI SCENDE VERSO IL PONTE DEL RIPOSO,
PER RIPRENDERE SUBITO DOPO IL RISTORO VERSO IL MONTE DELLA MADONNA UN 520+ SECCO,
SI STA CONCENTRATI E SI SCOLLINA NUOVAMENTE,
GIU' IN PICCHIATA VERSO PASSO FIORINE 200-,
VOLONTARI CHE CI FANNO ANDARE A SINISTRA PER LA SALITA DEL MONTE GRANDE
ALTRI 150+ BELLI TOSTI....
DA QUI SI SBUCA PER LA DISCESA STERRATA PRIMA DI ARRIVARE AL GROPPETTO ASFALTATO....
FONDO PARTICOLARMENTE TECNICO,
QUI VIETATO SBAGLIARE,
LO CONOSCO E PER ME E' DIVERTIMENTO PURO...
GIU' SENZA PENSARE,
LE GAMBE VANNO,
IL SORRISO NEL MIO VOLTO INSIEME AL SUDORE....
SI RISBUCA SU L'INCROCIO PER IMBOCCARE VIA GROPPETTO IL PEZZO ASFALTATO CHE TI PORTA ALL'ARRIVO,
ULTIMI 200- DA FARE SU UN KM CIRCA,
MA CON PENDENZE DEL 25%,
LE GIUNTURE SULL'ASFALTO LAVORANO....
MA LA REGOLA E' SEMPRE QUELLA...
LEGGERI IL PIU' POSSIBILE...
SI VA,
VEDO IL CAMPANILE DI VILLA,
SENTO LO SPEAKER CHE PARLA,
FINITA....
BELLA COME SEMPRE...
PER ME E' UN APPUNTAMENTO FISSO DA ANNI ORMAI....
TROVO MIK GIA' ARRIVATO,
UN PO' PROVATO,
MA CONTENTO DEL RISULTATO,
A RUOTA LAURA E DARIO...
PURE LORO CON IL SORRISO,
IL TRAIL E' SPORT UNITO ALLA NATURA....
TI DEVE PIACERE....
DOPO ESSERCI RIPRESI FACCIAMO IL 3° TEMPO D'OBBLIGO MENTRE GUARDIAMO L'ARRIVO DEGLI AMICI DELLA 42,
DARIO FA IL SUO SHOW,
MIK CI SALUTA PER RIENTRO IN FAMIGLIA,
LAURA FELICE DI QUESTA ESPERIENZA....
IO FELICE PER TUTTO....
CI SI SALUTA TUTTI E RITORNIAMO ALLA REALTA' DI TUTTI I GIORNI,
MA NEL CUORE UN SENTIERO FATTO IN PIU'....
UN SALUTO PARTICOLARE A MATTEO GRASSI L'ORGANIZZATORE DELL'EVENTO....
TUTTO PERFETTO....
CIAO GRANDI ALLA PROSSIMA....!
Gabriele G.
GIANNI LAURA ALL'ESORDIO SU UN TRAIL,
RAVAGNAN DARIO GIA' PIU' VOLTE PROTAGONISTA DI DIVERSI APPUNTAMENTI SULL' OFF ROAD,
BELLEMO MICHELE UN NOME UNA GARANZIA,
ED IO,
TUTTI E 4 CI CIMENTIAMO SULLA CORTA DELLA TCE PER VARI APPUNTAMENTI FUTURI PIUTTOSTO DI FARE LA 42....
UN PO DI NEBBIA,
MA IL SOLE LA FARA' DA PADRONE POCO DOPO,
ARRIVIAMO NELLA PICCOLA,
MA COCCOLA PIAZZA DI VILLA DI TEOLO,
GREMITA DI TRAILERS,
QUESTA CORSA RICHIAMA DIVERSI APPASSIONATI DI QUESTO TIPO DI CORSE,
CI SONO PURE DIVERSI AMICI DEI CAVALLI MARINI,
BENE O MALE CI SI CONOSCE TUTTI,
DOPO I VARI SALUTI INIZIAMO IL RISCALDAMENTO,
DOLCE DOLCE PER METTERE IN MOTO I VARI DISTRETTI MUSCOLARI....
TUTTO E' PRONTO,
ORE 8 PARTONO GLI AMICI DELLA 42X2000+,
630 PARTENTI...
ORE 8,30 PARTENZA DEI 21X1200+,
210 ALLA PARTENZA,
FRONTE LINEA MIK,
IO DARIO E LAURA UN PO' PIU' ARRETRATI,
3 2 1 VIA....
BELLO BELLISSIMO....
IO ADORO I TRAIL,
DOPO UN KM CI ASPETTA L'IMBOCCO DEL PRIMO SINGOLTRACK
LEGGERO SALI SCENDI PER CIRCA 2KM,
RACCORDO A DESTRA TRIANGOLO BIANCO ROSSO CHE INDICA L'ALTA VIA DEI COLLI EUGANEI....
DA QUI INIZIANO LE DANZE....
SI....
MI MANCAVANO I SASSI,
MI MANCAVANO LE ROCCE,
MI MANCAVA IL PROFUMO DELL'AGLIO ORSINO...
TUTTO QUESTO E POESIA,
I NOSTRI COLLI DANNO DELLE VISUALI STUPENDE PER QUANTO MI RIGUARDA,
E TUTTO QUESTO MI DA SERENITA',
ME LA GODO,
FORTUNATAMENTE CONOSCO I SENTIERI E SO DOVE POSSO OSARE E DOVE NO,
CON IL TRAIL NON SI SCHERZA,
TI METTE ALLA PROVA,
SI DEVE ESSERE GENTILI SULLE CAVIGLIE,
RISPETTA E SARAI RISPETTATO DAL FONDO CHE TROVI,
SI VA AVANTI,
FRONTE A ME IL VUOTO,
I PRIMI HANNO UNA MARCIA IN PIU',
DOPO IL PRIMO SCOLLINAMENTO SI SCENDE VERSO IL PONTE DEL RIPOSO,
PER RIPRENDERE SUBITO DOPO IL RISTORO VERSO IL MONTE DELLA MADONNA UN 520+ SECCO,
SI STA CONCENTRATI E SI SCOLLINA NUOVAMENTE,
GIU' IN PICCHIATA VERSO PASSO FIORINE 200-,
VOLONTARI CHE CI FANNO ANDARE A SINISTRA PER LA SALITA DEL MONTE GRANDE
ALTRI 150+ BELLI TOSTI....
DA QUI SI SBUCA PER LA DISCESA STERRATA PRIMA DI ARRIVARE AL GROPPETTO ASFALTATO....
FONDO PARTICOLARMENTE TECNICO,
QUI VIETATO SBAGLIARE,
LO CONOSCO E PER ME E' DIVERTIMENTO PURO...
GIU' SENZA PENSARE,
LE GAMBE VANNO,
IL SORRISO NEL MIO VOLTO INSIEME AL SUDORE....
SI RISBUCA SU L'INCROCIO PER IMBOCCARE VIA GROPPETTO IL PEZZO ASFALTATO CHE TI PORTA ALL'ARRIVO,
ULTIMI 200- DA FARE SU UN KM CIRCA,
MA CON PENDENZE DEL 25%,
LE GIUNTURE SULL'ASFALTO LAVORANO....
MA LA REGOLA E' SEMPRE QUELLA...
LEGGERI IL PIU' POSSIBILE...
SI VA,
VEDO IL CAMPANILE DI VILLA,
SENTO LO SPEAKER CHE PARLA,
FINITA....
BELLA COME SEMPRE...
PER ME E' UN APPUNTAMENTO FISSO DA ANNI ORMAI....
TROVO MIK GIA' ARRIVATO,
UN PO' PROVATO,
MA CONTENTO DEL RISULTATO,
A RUOTA LAURA E DARIO...
PURE LORO CON IL SORRISO,
IL TRAIL E' SPORT UNITO ALLA NATURA....
TI DEVE PIACERE....
DOPO ESSERCI RIPRESI FACCIAMO IL 3° TEMPO D'OBBLIGO MENTRE GUARDIAMO L'ARRIVO DEGLI AMICI DELLA 42,
DARIO FA IL SUO SHOW,
MIK CI SALUTA PER RIENTRO IN FAMIGLIA,
LAURA FELICE DI QUESTA ESPERIENZA....
IO FELICE PER TUTTO....
CI SI SALUTA TUTTI E RITORNIAMO ALLA REALTA' DI TUTTI I GIORNI,
MA NEL CUORE UN SENTIERO FATTO IN PIU'....
UN SALUTO PARTICOLARE A MATTEO GRASSI L'ORGANIZZATORE DELL'EVENTO....
TUTTO PERFETTO....
CIAO GRANDI ALLA PROSSIMA....!
Gabriele G.
VIVICITTA' - MESTRE 12/04/2015
Vivicittà è una manifestazione rivolta a partecipanti di ogni età e livello. Ogni anno è possibile confrontarsi con grandi atleti dell'atletica mondiale e al tempo stesso godersi una passeggiata per le strade e le piazze più belle della città.
Vivicittà è una corsa podistica a carattere agonistico e non competitiva corsa sulla distanza di 6 e 12 chilometri, contemporaneamente in più di 80 città italiane e straniere e con un particolare sistema di classifica comparata.
Vivicittà è una manifestazione storica dell'UISP. E' nata nel 1984, quando correre significava e significa tutt'ora, migliorare la propria qualità della vita. Dopo tutto questo tempo Vivicittà non ha perso affatto il suo spirito di solidarietà ed impegno sociale. Oltre 2.000.000 sono stati i partecipanti a Vivicittà che hanno interessato città in pressoché tutti i continenti, toccando tante etnie e differenti culture.
Mestre sarà l'unica città del Veneto in cui si disputa la manifestazione.
CATEGORIA B MASCHILE DA 36 A 55 ANNI - KM 12
3° Baldan Massimiliano
35° Perini Lucio
Vivicittà è una corsa podistica a carattere agonistico e non competitiva corsa sulla distanza di 6 e 12 chilometri, contemporaneamente in più di 80 città italiane e straniere e con un particolare sistema di classifica comparata.
Vivicittà è una manifestazione storica dell'UISP. E' nata nel 1984, quando correre significava e significa tutt'ora, migliorare la propria qualità della vita. Dopo tutto questo tempo Vivicittà non ha perso affatto il suo spirito di solidarietà ed impegno sociale. Oltre 2.000.000 sono stati i partecipanti a Vivicittà che hanno interessato città in pressoché tutti i continenti, toccando tante etnie e differenti culture.
Mestre sarà l'unica città del Veneto in cui si disputa la manifestazione.
CATEGORIA B MASCHILE DA 36 A 55 ANNI - KM 12
3° Baldan Massimiliano
35° Perini Lucio
Baldan Massimiliano in premiazione...
2° DUATHLON SPRINT DI POVEGLIANO 28-29/03/2015
Condizioni meteo perfette per
trascorrere un sano weekend di sport e la Delfino Triathlon lo fa
alla grande presentandosi all'appuntamento con ben 33 dei suoi atleti
(la squadra più numerosa) più i 4 che hanno partecipato alla gara
singola del sabato.
Tra le prime gare importanti di inizio stagione, per l'occasione sede del Campionato Italiano di Duathlon.
Organizzazione purtroppo non priva di critiche, tanta pubblicità ma poca sostanza: gadget inadeguati, docce fredde, pasta party triste e scarso, location infelice anche se facile da raggiungere; tra le più degne di nota quella di un unico pacco gara per coloro che hanno partecipato ad entrambe le gare, pur avendo pagato due quote iscrizione!
A rallegrare la giornata la simpatica e professionale speaker che non ha mancato di notare ed esaltare le nuove divise della Delfino.
Delfini tutti soddisfatti, big day comunque.
Tra le prime gare importanti di inizio stagione, per l'occasione sede del Campionato Italiano di Duathlon.
Organizzazione purtroppo non priva di critiche, tanta pubblicità ma poca sostanza: gadget inadeguati, docce fredde, pasta party triste e scarso, location infelice anche se facile da raggiungere; tra le più degne di nota quella di un unico pacco gara per coloro che hanno partecipato ad entrambe le gare, pur avendo pagato due quote iscrizione!
A rallegrare la giornata la simpatica e professionale speaker che non ha mancato di notare ed esaltare le nuove divise della Delfino.
Delfini tutti soddisfatti, big day comunque.
Classifica Coppa Crono Duathlon Sprint del 29/03/2015
Classifica Campionato Italiano Individuale Under 23 Duathlon Sprint del 28/03/2015
13° DUATHLON SPRINT MANERBA DEL GARDA 15/03/2015
Buona la prima!...
Duathlon Manerba: passaggio di testimone!!!
Ore 5 del mattino del lunedì… non riesco più a dormire, sono “elettrico” e continuamente rivivo flash del duathlon sprint di Manerba del Garda. Mi capita spesso dopo gare di questo tipo, eventi di un’ora in cui accade tutto e più di tutto. Altri quattro Delfini con me in una tappa del circuito Fitri che considero “tradizionale”, un po’ perché apre la stagione, un po’ per la tipologia dei percorsi. Partiamo presto per avere a disposizione tempo sufficiente per un buon riscaldamento, indispensabile in una gara dove tutti partono a 3min/km. Io e Penzo dopo un primo 1000 a 3.20 ci assestiamo sui 3.35-3.40 e teniamo il passo con ancora un po’ di acceleratore da giocarci; alle calcagne ci controlla il fantastico Doria che quest’anno corre come non mai. Brustolin estrae dal cilindro magico un bel 4.20/km e Gibbo è lì davanti. Terminata la prima frazione inforchiamo le bici e VIA sul vallonato gardesano: 20km con 300mt di D+ e numerosi cambi di direzione/giri di boa; in discesa il ciclocomputer segna 65km/h di velocità max. Terminata la bici si riparte con la corsa e qui il rampollo Penzo mi sfreccia a razzo staccando tutti nei primi 1500mt… peccato che la salitella finale gli “spiezza” le gambe e il cuore, facendolo vistosamente rallentare: il gruppetto di inseguitori, compreso il vecchietto Bellemo, chiude il gap ed arriviamo tutti insieme al traguardo distaccati di un secondo uno dall’altro. Mi congratulo con il mio “allievo” per la splendida gara anche se lo rimprovero un po’ per la sparata dopo T2. Tutti salvi all’arrivo e più rilassati dopo una doccia calda e un piatto di pasta…rigorosamente in bianco... non per Gibbo ovviamente!!! Anche Doria, che arriva agli spogliatoi con gli “occhi spiritati della tigre malesiana”, rientra in uno stato mentale più umano.
Bella gara, bella giornata, bella organizzazione. Complimenti soprattutto a Penzo a cui passo il testimone, ma solo nel duathlon però!!! Per il triathlon c’è ancora da lavorare!!!
Michele B.
Duathlon Manerba: passaggio di testimone!!!
Ore 5 del mattino del lunedì… non riesco più a dormire, sono “elettrico” e continuamente rivivo flash del duathlon sprint di Manerba del Garda. Mi capita spesso dopo gare di questo tipo, eventi di un’ora in cui accade tutto e più di tutto. Altri quattro Delfini con me in una tappa del circuito Fitri che considero “tradizionale”, un po’ perché apre la stagione, un po’ per la tipologia dei percorsi. Partiamo presto per avere a disposizione tempo sufficiente per un buon riscaldamento, indispensabile in una gara dove tutti partono a 3min/km. Io e Penzo dopo un primo 1000 a 3.20 ci assestiamo sui 3.35-3.40 e teniamo il passo con ancora un po’ di acceleratore da giocarci; alle calcagne ci controlla il fantastico Doria che quest’anno corre come non mai. Brustolin estrae dal cilindro magico un bel 4.20/km e Gibbo è lì davanti. Terminata la prima frazione inforchiamo le bici e VIA sul vallonato gardesano: 20km con 300mt di D+ e numerosi cambi di direzione/giri di boa; in discesa il ciclocomputer segna 65km/h di velocità max. Terminata la bici si riparte con la corsa e qui il rampollo Penzo mi sfreccia a razzo staccando tutti nei primi 1500mt… peccato che la salitella finale gli “spiezza” le gambe e il cuore, facendolo vistosamente rallentare: il gruppetto di inseguitori, compreso il vecchietto Bellemo, chiude il gap ed arriviamo tutti insieme al traguardo distaccati di un secondo uno dall’altro. Mi congratulo con il mio “allievo” per la splendida gara anche se lo rimprovero un po’ per la sparata dopo T2. Tutti salvi all’arrivo e più rilassati dopo una doccia calda e un piatto di pasta…rigorosamente in bianco... non per Gibbo ovviamente!!! Anche Doria, che arriva agli spogliatoi con gli “occhi spiritati della tigre malesiana”, rientra in uno stato mentale più umano.
Bella gara, bella giornata, bella organizzazione. Complimenti soprattutto a Penzo a cui passo il testimone, ma solo nel duathlon però!!! Per il triathlon c’è ancora da lavorare!!!
Michele B.
TREVISO MARATHON 1.2 01/03/2015
Ritornati da Malta il viaggio è andato benissimo ma il risultato da me fatto in maratona proprio non mi va giù; ci sarebbe Treviso per riprovare, ma due maratone in una settimana potrebbero essere un disastro sia per il fisico che per la mente. Fatalità Mauro Vinci mi telefona e mi dice che non correrà la maratona e se voglio correrla io; al momento dico no, mille dubbi mi assillano... Mercoledì provo a correre 50 minuti, il fisico è rigido, le gambe pure, brutto presagio. Giovedì pedalo in bici 50 km ed ho buone sensazioni, le gambe sembrano aver recuperato. Venerdì sera decido: vado, vediamo cosa viene fuori. Anche Mauro fa una pazzia e decide di iscriversi, così si va la domenica. Alla partenza della maratona siamo io, Mauro, Lucio, Alessandro Bozzato e Gabriele Giraldo, foto di rito e si parte, pronti e viaaaa! I primi 15 km li faccio assieme ai Pacers delle 3 h, viaggiamo a 4.12 - 4.15 però mi sento frenato e allora tra me e me dico: provo a dare gas vediamo se va bene! È stata la miglior scelta: viaggio fluido a 4.07 - 4.10 passo in 1h28 alla mezza e sto bene, più passano i km più mi sento bene. Al 30mo ci sono in 2h06 e viaggio ancora a 4.07, bon adesso comincia la maratona, ma il garmin anche al 35mo dice che viaggio ancora a 4.07. Al 40mo km sono ancora a 4.10 è fatta! I due km finali, nel centro di Treviso, mi ripagano dei due mesi di allenamenti a della delusione di Malta. Chiudo la maratona in 2 h 57 !!! Personal best !!! Insperato e per questo ancora più bello. 25 maratone fatte e 4 delle quali sotto le tre ore, non male per un triatleta. Strepitosi Alessandro e Mauro che chiudono in 3h09 (per Bozzato personal best), ottimo inverno per Alessandro che tra maratonine e maratona ha frantumato i suoi personali, grande prova di solidità per Mauro che mai come quest'anno dimostra continuità e motivazione. Bravissimo "el bambin" Lucio Perini che con una maratona maiuscola chiude in 3h58, soddisfatto al traguardo. Bravo Gabriele che instancabile chiude in 3h44. Che dire, adesso riparte la stagione del triathlon, oramai alle porte, e la bici scalpita, per farla partire READY TO GO IRONMAN MAIORCA!!!
Massimiliano B.
Ecco la classifica dei Delfini che hanno partecipato alla Treviso Marathon; complimenti a tutti!
Massimiliano B.
Ecco la classifica dei Delfini che hanno partecipato alla Treviso Marathon; complimenti a tutti!
VODAFONE MALTA MARATHON 22/02/2015
Finalmente è giunta l'ora the ROAD TO MALTA! Giovedì si parte da Treviso, arriviamo a Malta dove ci accoglie subito un bel sole. Isola bellissima con paesaggi e scorci mozzafiato, 12-13 gradi di giorno, si sta bene, ma poteva essere più caldo, qui dicono che era da anni che non faceva così freddo... Noleggiamo una macchina e raggiungiamo Sliema, incantevole cittadina con un lungomare maestoso dove ci sarà l'arrivo della maratona. Alla sera ritiriamo i pettorali e nei due giorni successivi, dopo un corsetta per smaltire il volo, facciamo i classici turisti. Malta è davvero incantevole, economica e la gente è cordiale, dove vai sei sempre il benvenuto. Finalmente arriva il raceday, sveglia alle 5 colorazione alle 6. Arriva il taxi che da Sliema ci porta a Mdina, base di partenza della maratona dalla città murata posta in cima alla collina più alta di Malta. Arriviamo, ci cambiamo e alle 7 e 30 parte la gara, orario insolito una maratona. Giornata ventosa che promette anche qualche scroscio di pioggia... Ci disponiamo in griglia e si parte: VIA! Inizio in falsopiano e poi si scende fino al 6 km, molto vento, cerco di assestarmi a 4.10 ma il vento e le salite e discese non mi permettono di tenere un ritmo regolare. Passo al decimo km in 42" sembra vada bene, ma non è così e tutto un sali e scendi e al 15mo km mi rendo conto che scendere sotto le tre ore non sarà possibile. Passo alla mezza in 1h31 e penso se "vanto botta" posso chiudere in 3h02, ma l'epilogo è ben diverso. Il vento, la pioggia che scende improvvisa con un violento acquazzone al 30mo km mi cucinano letteralmente, vado in crisi di fame e mi svuotano al 35mo km. Arranco, mi trascino letteralmente e al 36mo km mi affianca Mauro che con un ottima velocità di crociera a 4 e 30 al km mi chiama, cerco di reagire, ma ormai il corpo è scarico e non riesco a tenere il suo passo. Il traguardo sembra un miraggio e dopo un' agonia di 6 km vedo la finish line! Arrivo praticamente demolito in 3 h 15. Stanco e in crisi di fame al ristoro divoro barrette e banane, il corpo è scarico. Mauro bravissimo chiude in 3h12 con una gara regolare. Bravissimo Davide che, nonostante un problema al ginocchio a metà gara risolto con un anti infiammatorio, arriva al traguardo in buone condizioni e toglie 30 minuti da Venezia chiudendo in 4h10. Maratona organizzata benissimo e con l'album fotografico pubblicato gratuitamente in facebook. Gara da provare assolutamente, il percorso è duro, non c'è un km in piano. Si ritorna in Italia, il viaggio e la vacanza è andata a meraviglia, divertiti molto. Personalmente la maratona mi è restata sullo stomaco, ma chissà, forse sarà il preludio di qualcosa.....
Massimiliano B.
Massimiliano B.
38° TROFEO LOLLI AUTO - MARATONINA ZOLA PREDOSA (BO) 01/02/2015
Domenica
scoppiettante a Bologna in una classica mezza del podismo bolognese
con 600 partecipanti alla partenza con un timido sole che a scaldato
un po' il cuore e le gambe dei podisti. 4 gradi alla partenza. Gara
ben organizzata, omologata FIDAL con chip e iscrizione economica.
Partenza veloce, i primi due km a 3.45 che mi permettono di
raggiungere un gruppetto di 6 podisti. Ci assestiamo a 3.50, nessuno
non molla. Al 10 km passiamo in 38.23 e dal 16° prendiamo le nostre
posizioni fino al traguardo.. Dentro 1h23 arriviamo tutti. 16° di
categoria e a premio, non male in terra "straniera", buona
la tenuta in gara in ottica maratona di Malta e con due lavori di
qualità in settimana. Ottimo Mauro che, nonostante la rovinosa
caduta in bici di sabato scorso a causa dell'asfalto ghiacciato,
termina in un 1h27 e anche lui a premio col 29° di categoria.
Bravissimi Davide e Lucio che soffrendo un po' il carico dei
kilometri per la maratona chiudono rispettivamente in 1h45 e Lucio
in un 1h47.
Prossima domenica ultimo lungo e poi si vola a Malta!!!
Massimiliano B.
Prossima domenica ultimo lungo e poi si vola a Malta!!!
Massimiliano B.
40° MONTEFORTIANA 18/01/2015
Oramai da parecchi anni per alcuni atleti della Delfino la Montefortiana rappresenta un appuntamento a cui non poter mancare. Sembra che la sua partecipazione sia una sorta di rito propiziatorio per il buon esito dell'intera stagione che verrà. E' il primo vero appuntamento dell'anno agonistico, risaputamente tosto sia per il percorso che per le rigide condizioni meteo. A dire il vero quest'anno almeno il meteo è stato clemente ed uno splendido sole ha reso questa giornata ancora più piacevole.
"Bellissima giornata, il sole ha baciato i podisti e li ha coccolati nella fatica. Personalmente gara perfetta con ottima distribuzione dello sforzo e arrivo in spinta. Grande prova di Ale Bozzato che frantuma anche il suo personale a Monteforte, conferma di Mauro che scaccia le streghe del mal di schiena e si conferma con una prova di ottimo livello, bravo Nicola Doria che reduce dalla febbre corre in scioltezza, bravissimo Davide che a Monteforte con un esordio mozzafiato coglie un ottima prova.
Monteforte primo squillo di tromba della stagione e la strada continua... ROAD TO MALTA MARATHON..."
Massimiliano B.
"Bellissima giornata, il sole ha baciato i podisti e li ha coccolati nella fatica. Personalmente gara perfetta con ottima distribuzione dello sforzo e arrivo in spinta. Grande prova di Ale Bozzato che frantuma anche il suo personale a Monteforte, conferma di Mauro che scaccia le streghe del mal di schiena e si conferma con una prova di ottimo livello, bravo Nicola Doria che reduce dalla febbre corre in scioltezza, bravissimo Davide che a Monteforte con un esordio mozzafiato coglie un ottima prova.
Monteforte primo squillo di tromba della stagione e la strada continua... ROAD TO MALTA MARATHON..."
Massimiliano B.